Micegard – Recensione Speedrun
La mitologia norrena e i topi si incontrano in Micegard, un gioco sviluppato dalla talentuosa Aivictory, una sviluppatrice indipendente, con la collaborazione di Game Dynasty. Questa avventura epica combina narrazione ricca di azione, gameplay strategico e un'estetica retrò per offrire un'esperienza unica nel panorama indie. Tra topi-vichinghi, divinità capricciose e battaglie per la sopravvivenza, Micegard si presenta come una bella esperienza per chi cerca un mix di leggerezza e azione.
Onore, tradimento e il richiamo degli dèi
La storia si svolge nella città di Micegard, dove Micel, il topo-guerriero più forte del villaggio, si prepara a celebrare una festa tradizionale. Tuttavia, i festeggiamenti sono interrotti dal rapimento di alcuni giovani topini da parte delle rane, riaccendendo un'antica faida tra i due popoli. Micel decide di intervenire, intraprendendo un viaggio per salvare i rapiti e scoprire le cospirazioni dietro questi eventi.
Il mondo di gioco trae ispirazione dalla mitologia norrena: i topi venerano Freyja, dea della fertilità e dell'amore, mentre le rane sono legate a Loki, simbolo di inganno e caos. Questa dualità si riflette non solo nei temi della storia, ma anche nei personaggi che Micel incontrerà lungo il cammino, inclusi dèi e stregoni. La trama, pur breve, offre un mix di fiducia, tradimenti e scelte che mettono alla prova il protagonista e i giocatori.
Gameplay: Semplice, tattico e coinvolgente
Micegard propone un gameplay accessibile ma ricco di strategia pur non essendo uno strategico. La visuale in 2D con elementi tridimensionali offre un senso di profondità mentre ci si muove all'interno della mappa. La vera forza del gioco risiede nelle tre posizioni tattiche di battaglia:
- Posizione d'attacco: i guerrieri con lo scudo si schierano in prima linea, proteggendo gli arcieri.
- Posizione di difesa: tutti i topi si raccolgono in cerchio con gli scudi alzati per colpire in sincronia.
- Posizione libera: i topi agiscono autonomamente, permettendo manovre più flessibili.
Le missioni principali, che ruotano attorno al salvataggio dei topini e alla ricostruzione di Micegard, sono accompagnate da attività secondarie che includono il recupero di risorse e interazioni con le divinità. Questi obiettivi secondari non solo arricchiscono l'esperienza di gioco, ma permettono di esplorare ulteriormente il mondo di Micegard e le sue sfumature mitologiche.
L'obiettivo finale è chiaro: ricostruire il villaggio e porre fine al dominio del leader delle rane. Le scelte effettuate lungo il percorso influenzeranno il destino di Micel e del suo popolo.
Arte nostalgica e qualche intoppo linguistico
Micegard si distingue per la sua grafica nostalgica e nonostante le texture siano semplici ma rifinite, il risultato complessivo è armonioso e adatto al tono del gioco. Gli ambienti, pur essendo piccoli, sono ricchi di dettagli che evocano il mondo di Micegard e il contrasto tra i topi e le rane.
Un aspetto interessante è la disponibilità della lingua italiana, che rende la trama principale facilmente fruibile. Tuttavia, circa metà delle missioni secondarie rimangono in francese, probabilmente per un'incompleta traduzione da parte del team di sviluppo. Questo può creare qualche difficoltà ai giocatori che non parlano francese, ma non compromette l'esperienza globale.
Il Platino: Un'impresa alla portata di tutti
Per i cacciatori di trofei, Micegard offre un platino semplice. Le sfide includono principalmente l'uccisione di nemici, il recupero di rocce necessarie per ricostruire il villaggio e l'esplorazione delle aree. Il ritmo naturale del gioco permette di raggiungere il platino in modo rilassato, senza bisogno di effettuare del grind o affrontare sfide particolarmente complesse.
L'articolo Micegard – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.
sbrutagaz
Carino, non sembra male.