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IL GIARDINO E LA CENERE – ISRAELE E PALESTINA NEL RACCONTO DI UN ALBERGO LEGGENDARIO di Alberto Stabile: recensione

La casa editrice Sellerio ha pubblicato Il giardino e la cenere del giornalista italiano Alberto Stabile. In questo resoconto personale, l'autore ci racconta più di vent'anni di storia del conflitto tra Israele e Palestina, attraverso la voce dei personaggi che sono passati dall'American Colony Hotel, leggendaria struttura situata nel cuore del conflitto.



Trama



Il 7 Ottobre 2023 gli occhi del mondo intero sono tornati a guardare con preoccupazione lo scoppio dell'infinita lotta sanguinaria tra Israele e Palestina, provocata questa volta da un attacco dei terroristi palestinesi di Hamas. Il giornalista italiano Alberto Stabile è stato per oltre vent'anni il corrispondente estero per il giornale Repubblica sul territorio israeliano-palestinese. Colpito dalla tragica notizia, ha deciso di raccontare la sua esperienza personale in maniera un po' diversa dagli altri: la sua narrazione parte da un luogo specifico, ovvero l'American Colony Hotel di Gerusalemme. Il motivo è molto semplice: il Colony, come viene comunemente chiamato, non è solo un semplice albergo ma una finestra spalancata sulla realtà complessa che attanaglia da anni il territorio.



Situato in una villa padronale appartenuta alla grande famiglia palestinese degli Husseini, il Colony si trova nella Nablus Road, una strada che, partendo dalle mura della città vecchia, attraversa il nord della Cisgiordania fino ad arrivare a Nablus, una delle città più importanti della Palestina. Grazie alla sua posizione strategica, è sempre stato frequentato dai giornalisti e reporter di tutto il mondo. Lo stesso Alberto Stabile ha avuto modo di alloggiare qui dal 1988, anno in cui scoppiò la prima Intifada tra le due fazioni rivali. La sua permanenza, caratterizzata da lunghi e brevi periodi, è durata all'incirca fino al 2010. In oltre 20 anni, ha avuto modo non solo di conoscere profondamente il conflitto, ma anche molte persone che, a loro malgrado, ne hanno fatto parte.



“Finalmente ero lì, nel cuore di Gerusalemme, alle prese con una storia complessa, drammatica e al tempo stesso professionalmente esaltante, e mi preparavo a raccontarla da un punto di osservazione unico, come dal ciglio di un vulcano”

Stabile ci narra in parallelo sia gli avvenimenti politici al di fuori dell'hotel, sia gli incontri, talvolta segreti, al suo interno. Quello che rende speciale il Colony è la sua idea di tolleranza e accoglienza: in passato si è riusciti anche nell'impresa di far dialogare israeliani e palestinesi in maniera del tutto civile. In questo clima di speranza, il giornalista è riuscito ad instaurare bellissimi rapporti umani con le persone del territorio, oltre che con colleghi di tutto il mondo, tanto da darsi il soprannome di Jesusalem Boys and Girls.



La volontà di coloro che vivono la realtà di questa struttura è che il massacro possa finalmente cessare. Purtroppo è molto difficile perché le fazioni da entrambi le parti che vogliono la guerra sono, ancora oggi, nettamente superiori a chi vuole la pace. L'augurio lucido dell'autore è che si arrivi ad una cooperazione stabile e duratura, facendo in modo che tutti possano essere sereni nel territorio che chiamano casa.



Recensione



L'American Colony Hotel di Gerusalemme è un luogo molto affascinante per la sua storia ormai divenuta leggendaria. La prima cosa che colpì l'autore fu il profumo dei fiori provenienti dal giardino, che lui stesso descrive come “un paradiso fragrante di lavanda, garofani e gelsomini“. Da luogo di aiuto per i poveri del paese, nel corso degli anni è diventata una struttura sempre più grande fino a trasformarsi in un albergo. Nonostante abbia cambiato la sua funzione, questo luogo non ha mai dimenticato la sua caratteristica principale ed originaria, ovvero il rispetto e l'uguaglianza tra tutte le persone, ospiti e personale, che ne fanno parte. Al di fuori della struttura, la lotta politica e culturale tra israeliani e palestinesi invade le sue strade provocando morte e distruzione. Quello che resta alla fine di ogni scontro sono le ceneri degli spari nelle vie, sugli oggetti e nell'animo delle persone. Da qui il significato del titolo: da un lato un giardino fiorente e dall'altro le ceneri della guerra, un contrasto molto tangibile a chi vive questo calvario tutti i giorni.



Il racconto che Alberto Stabile ci presenta è diviso principalmente in due filoni narrativi: il primo si concentra sulla descrizione della nascita e dello sviluppo del conflitto, attraverso il resoconto dei principali eventi accaduti soprattutto nel ‘900. Il momento più commovente è il tentativo di pace tra Rabin e Arafat siglato con gli accordi di Oslo del 1993, successivamente saltato dopo l'uccisione del Presidente dello stato d'Israele. Nelle parole dell'autore si percepisce molto lo sgretolamento della fiducia di una risoluzione definitiva del conflitto.



Il secondo filone, invece, è incentrato sulle testimonianze delle persone che vivono quotidianamente la guerra: esempi sono le storie del portiere factotum George, del giovane culturista Ghassam, del libraio Munther o del bottegaio di antiquariato Munir. Tutti hanno subito perdite importanti ma continuano comunque a vivere la loro vita senza andarsene dalla patria, perché in fondo, anche se mezza distrutta, è pur sempre la loro casa.



Tra le varie descrizioni d'immagini, situazioni e personaggi, Alberto Stabile ci racconta anche i tanti momenti personali vissuti all'interno del Colony, indimenticabili per chi ha avuto la fortuna di poterci stare negli ultimi quarant'anni. La situazione al di fuori delle sue porte è sempre stata drammatica, ma al suo interno si riusciva a creare un porto sicuro per tutti, senza distinzioni di etnia e religioni. È qui che i Jerusalem Boys and Girls, ovvero il gruppo di giornalisti inviati a Gerusalemme, si sono incontrati e da qui sono partiti per scrivere articoli o fare reportage da diffondere in tutto il mondo. In questo modo, hanno permesso a noi lettori di poterci informare con notizie drammatiche ma reali.



Il risultato finale è un viaggio malinconico nei ricordi dell'autore, caratterizzato da una forte sensibilità dei luoghi visitati e delle persone incontrate. Il suo è un resoconto lucido e bipartisan, i fatti vengono raccontati senza prendere una posizione contro una fazione in particolare. Questo dettaglio rende il libro una importante testimonianza del conflitto, da leggere con cura anche negli anni a venire.



Il libro lo potete trovare qui



Autore



Alberto Stabile è un giornalista italiano, firma storica di Repubblica. È inviato speciale di politica estera, corrispondente da Israele, Russia e Medio Oriente. Nel 2008 ha pubblicato il libro Palestina sul conflitto israelo-palestinese. Con la casa editrice Sellerio ha pubblicato nel 2024 Il giardino e la cenere. Israele e Palestina nel racconto di un albergo leggendario.

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