Mangavania 2 Recensione Speedrun
Portare la dicitura “due” nel nome non è una cosa facile, poiché implica un grado di responsabilità e di aspettative non indifferente: si deve essere superiore, evoluto o almeno diverso rispetto al proprio diretto precedente. Un peso che non tutti riesco a sollevare, forse neanche il protagonista della recensione Speedrun odierna, Mangavania 2.
A zonzo nel bianco e nero
Yuhiko è un giovane ninja che si mette in viaggio verso gli inferi per trovare una cura adatta a suo fratello. Nel suo peregrinare si troverà di fronte a dei personaggi bislacchi e a dei dungeon da oltrepassare a suon di sfilettate. Il topos della discesa nell'Ade come percorso verso la redenzione o la crescita personale è riscontrabile in varie forme nella letteratura come nei videogiochi, ma in Mangavania 2 suona solo come un pretesto e pure riciclato.
Non discostandosi troppo dal primo episodio uscito meno di un anno fa, il secondo capitolo della serie torna a parlare di spiriti, di mostri e di ambientazioni in bianco e nero. Ancora una volta insomma, la trama è più un canovaccio posto come contesto del cuore pulsante della produzione, ovvero il suo gameplay.
Un colpo e via
Alexander Nikolaev ha ripescato la formula adottata alla fine del 2023, fatta di livelli platform e di azione bidimensionali dalla difficoltà crescente. Ogni area può essere superata nel giro di pochissimi minuti, a patto di superare ora le sfide date dagli ostacoli e dai balzi, ora dai nemici. Che siano dei ragni robotici o delle forme umanoidi a cui rispedire i proiettili, basterà un singolo colpo per disintegrarli.
Pur nel loro essere elementari, le zone presentano un livello di costruzione funzionale al grado di sfida proposto, con ampi spazi a favore dei salti in alto alternati a delle pareti su cui appoggiarsi. Può capitare di trovarsi a sorpresa un nemico a fianco o un proiettile avversario senza vedere il suo mittente, ragione per cui è bene concentrarsi sulla componente platform e, quando serve, fuggire e basta.
La direzione tecnica e artistica riprende in maniera troppo pedissequa quella del primo capitolo, rendendo Mangavania 2 semplicemente qualcosa di già visto, immerso nel suo bianco e nero. Ancora una volta, il design dei nemici appare molto pigro e svogliato, senza alcuno sforzo di originalità.
Trofeisticamente parlando: preda facile
Venti trofei distribuiti tra 5 di bronzo, 7 d'argento e 8 d'oro vi separano dall'agognato Platino di Mangavania 2. Ottenerli tutti sarà semplice: basta infatti superare i 19 livelli richiesti e distruggere i due boss che vi separano dal grande obiettivo. Si tratta pertanto di una preda facile per i cacciatori navigati e insieme un incentivo a provare il gioco per aumentare la propria collezione di trofei.
L'articolo Mangavania 2 Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.
Liquidsun
Non sembra male