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NerdPool incontra JP Ahonen

A dicembre è uscito per Edizioni BD il secondo volume di Belzebubs, la serie di JP Ahonen, nata nel formato webcomic, che ha ottenuto in pochissimo tempo un enorme successo di pubblico e da mockumentary a fumetti sulla scena black metal si è trasformato in un progetto crossmediale capace di unire webcomic, musica e animazione. Grazie a Edizioni BD, abbiamo avuto l'occasione di parlare con l'autore e vi lasciamo qui sotto il testo dell'intervista.



Ciao JP e benvenuto su NerdPool. È uscito da poco il secondo volume di Belzebubs, un progetto nato circa dieci anni fa e che dà il nome sia a un fumetto che a una band metal. Com'è nato il progetto e quando hai iniziato a pensare che potesse svilupparsi su entrambi i fronti?



Grazie a voi. Belzebus è partito come un progetto di autoterapia nel 2015. Ero in forte burnout e stavo attraverso un periodo di depressione. Avevo anche perso interesse nel disegno e volevo cambiare totalmente lavoro, ma al tempo stesso stavo pensando che con il progetto giusto avrei potuto ritrovare la passione e superare quel periodo difficile. In quel momento alcuni miei amici stavano partecipando all'Inktober (ndr: nel mese di ottobre molti illustratori partecipano a una sorta di sfida dove devono realizzare un disegno al giorno, solo inchiostrato) e mi sembrava il modo giusto per riprendere a disegnare e caricare qualcosa online, senza che dovesse essere troppo perfetto o elaborato. La prima cosa che ho disegnato sono stati due ragazzi in stile black metal e mi sono divertito molto. Ho messo il disegno online e ho pensato all'hashtag Belzebubs, realizzando poi una ventina di illustrazioni circa con lo stesso stile. In seguito, ho lavorato su altri progetti, ma l'idea mi è rimasta in testa a lungo. Nel 2016 l'ho sviluppata meglio creando l'ambientazione e definendo le dinamiche tra i personaggi pensando di realizzare una striscia alla settimana. Dal lunedì al giovedì lavoravo su altre cose e il venerdì era il giorno che dedicavo a Belzebubs.



Visto che Belzebubs era il mio primo webcomic ho provato a realizzare cose che non potevo fare sul cartaceo. Mi sembrava poi divertente unire il disegno con qualcosa di animato o elementi musicali, ma non avevo mai il tempo per farlo. Ne ho parlato con alcuni amici musicisti che erano molto interessati e abbiamo realizzato qualche demo breve che ha subito attirato l'attenzione della Century Media Records, che ci ha proposto un contratto discografico. La sfida successiva era mantenere i personaggi di Belzebubs in primo piano. Non volevamo rivelare i veri membri della band perché poi il pubblico avrebbe iniziato a pensare, ad esempio, che Sloth fosse basato su un musicista preciso. L'ultimo ostacolo era trovare uno studio d'animazione che potesse realizzare i video musicali. Così, con Pyjama Films ho pubblicato i due video usciti finora e ora stiamo sviluppando una serie animata. Il progetto è cresciuto pian piano in maniera naturale, non ho mai avuto un piano preciso da portare avanti.



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I personaggi di Belzebubs incarnano in maniera perfetta gli stereotipi dell'heavy metal, che solitamente spaventano le persone, ma che tu rendi divertenti e leggeri, facendoli vedere in un'altra ottica. È capitato anche a te di avere a che fare con questi pregiudizi?



Penso che la premessa generale di Belzebubs sia trovare il modo migliore di destreggiarsi tra lavoro e famiglia e Sloth è in un certo modo il collante tra la famiglia e la vita della band, il personaggio centrale, anche se gli altri sono altrettanto importanti e divertenti da scrivere. Volevo un po' sconvolgere gli stereotipi, volevo che Sloth fosse un padre di famiglia, che durante il giorno pulisce, cucina e resta a casa, mentre Lucy è quella che guadagna davvero, visto che per lui e la sua band black metal guadagnare è ancora solo un sogno. In questo ho messo qualcosa della mia vita, di come non sia per nulla facile sviluppare una carriera come fumettista, con mille ostacoli da superare, soprattutto ora che ho tre figli e devo cercare sempre di bilanciare il tempo tra lavoro e famiglia. Gli elementi black metal e satanici servono invece come un'allegoria per qualsiasi minoranza. I personaggi sono di mentalità molto aperta, ma devono scontrarsi contro tutta una serie di pregiudizi.



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Quali sono state le tue maggiori ispirazioni nello sviluppare il design dei personaggi?



Nei primi disegni che ho realizzato mi divertivo a cambiare di continuo i personaggi, tipo nel corpse paint (ndr: il trucco bianco e nero tipico delle band black metal). Quando ho iniziato a pensare nello specifico a ciascun personaggio ho prestato attenzione a diversi dettagli, per esempio Lilith ha gli occhi come il padre, mentre Leviathan ha gli occhi della madre, ma il corpse paint non è ispirato a nessuna band specifica. In ogni caso, per il modo in cui li disegno, possono ricordare sicuramente gruppi come gli Immortal, che hanno i design più iconici.



In questi anni va molto di moda il concetto di multiverso. Ci siamo allora immaginati un mondo in cui vive uno Sloth che è il frontman di una band che fa christian rock. Cosa penserebbe lo Sloth dei Belzebubs se dovesse incontrarlo?



Bella domanda (ride). Penso che Sloth sarebbe sicuramente un po' confuso, ma non infastidito. Penserebbe che è una sua scelta e se lui è contento così, massimo rispetto. Ma se lo chiedessimo a Nana, allora lei risponderebbe sicuramente con parole ben poco gentili (ride). In generale, tra i personaggi di Belzebubs, sia in famiglia che nella band, c'è sempre rispetto verso le idee e i sogni di tutti, ma ognuno è responsabile delle sue azioni e delle sue battaglie. Forse potrei usare la vostra idea in una scena dove prende vita un incubo di Sloth o qualcosa di simile.



Di solito lavori con della musica in sottofondo?



Non ascolto nulla quando penso alla storia, mentre ho sempre musica in sottofondo quando disegno. I generi variano molto, dall'elettronica al death metal, dal jazz al black metal. Cerco di trovare la musica che mi ispira in quel momento. Ad esempio, ho illustrato dei libri per bambini con i Pantera in sottofondo o, viceversa, ho disegnato una tavola di Belzebubs più cruenta con Miles Davis sotto. A ogni modo, le band che ascolto di più solitamente sono gli Opeth, i Procupine Tree, i Tool, o musica simile.



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Lo scorso febbraio è uscito il concerto “The 360 hexperience” tramite Indiegogo e stai lavorando a una serie animata, quindi sembra che sentiremo ancora parlare a lungo dei Belzebubs. Quali sono quindi i progetti futuri per te e per la band?



Nei prossimi mesi uscirà il secondo album dei Belzebubs, circa 60 minuti di musica, e ora sto lavorando a nuovi video musicali. Mi piacerebbe anche realizzare un artbook per Belzebubs, ci sto lavorando da un po' di tempo, e nel 2026 arriverà la serie animata, anche in Italia. Infine, ho diverso materiale per realizzare anche il terzo volume del fumetto, quindi arriverà presto anche quello.



Ringraziamo Edizioni BD e JP Ahonen per la disponibilità e vi invitiamo a recuperare i due volumi di Belzebubs e Perkeros – Diabolus in musica, la precedente opera dell'autore! Ci sentiamo presto su questi canali per altre interviste dal mondo dei fumetti!

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