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Cards vs Gravity – Recensione

Se vi piacciono i giochi di equilibrio, non potete perdervi Cards vs Gravity, protagonista della nostra recensione. Giochi Uniti e Big Potato Games propongono una formula semplice e incredibilmente portatile, perfetta per essere giocata davvero dovunque. Se vi state chiedendo come, allora non vi resta che continuare a leggere!



Newton, spostati!



Se c'è una tipologia di gioco che si ama o si odia, questa è sicuramente quella dei board games basati sull'equilibrio. Le possibilità sono tantissime, da corpose opere come Riff Raff e Bamboleo arrivando a giochi quali Penguin Trap, diventati famosi grazie ai social. Lo scopo è ovviamente quello di gestire elementi su strutture precarie, evitando di distruggere un delicato equilibrio.



Questo concetto è anche alla base di Cards vs Gravity, nuova opera di Big Potato Games pubblicata in Italia da Giochi Uniti. Fin da subito, il colpo d'occhio è di quelli davvero importanti. Una scatola giallo canarino, su cui è possibile vedere una precisa anteprima di quello che verrà richiesto di fare. I giocatori saranno chiamati a utilizzare un piattino dotato di incastri per tenere sospese delle carte colorate. Chi farà cadere gli elementi della struttura, andrà incontro a una penalità.



Questo è in estrema sintesi l'obiettivo di Cards vs Gravity, che si pone in maniera abbastanza chiara come un party game perfetto per animare qualsiasi festa. Al contenuto della scatola basterà aggiungere una bottiglia per dare il via al divertimento in pochi secondi.



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Il gameplay di Cards vs Gravity



Una volta aperta la colorata scatola di Cards vs Gravity, ci si trova di fronte a tre elementi: un disco metallico diviso in quattro colori, un mazzo di carte e un tappo. Recuperata una bottiglia, basterà applicarvi il tappo (adattabile praticamente a ogni bottiglia da drink in commercio) e posizionare sulla sua sommità il disco, che rimarrà attaccato grazie a un magnete.



A questo punto, non resterà altro che decidere la punizione da scontare in caso di errore e si potrà iniziare a giocare. L'obiettivo di Cards vs Gravity è come detto quello di posizionare le carte in equilibrio, evitando di farle cadere. Ad ogni turno il giocatore prende la prima carta del mazzo e la colloca sul disco o appoggiata su un'altra carta nell'area del colore corrispondente.



Ci sono carte di uno dei quattro colori del disco (verde, blu, rosa e giallo) e una serie di jolly che potranno essere collocati a piacere. Ogni carta plastificata presenta quattro fori sui lati, che consentono ai giocatori di incastrarle tra loro o sul vassoio centrale, anch'esso dotato di quattro incavi, uno per colore.



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Chi rompe, paga



Se Cards vs Gravity vi sembra semplice, vi ricrederete una volta giocata qualche mano. Le prime carte saranno effettivamente molto facili da collocare, essendo direttamente appoggiate al disco metallico. Man mano che vi allontanerete dal centro, però, la struttura diventerà sempre più instabile. Nemmeno pazienza e una mano ferma potrebbero essere sufficienti a collocare la carta pescata senza far cadere qualcosa.



Questo non fa che aumentare la natura festaiola del titolo, che come detto lascia al giocatore anche la possibilità di decidere quale punizione infliggere a coloro che faranno cadere delle carte. La versione originale del titolo puntava (senza troppe sorprese) sul bere, ma potrete scegliere qualsiasi variante sia di vostro gradimento. Allo stesso modo, potrete aumentare oltre la soglia suggerita il numero di partecipanti senza troppe variazioni: Cards vs Gravity dà comunque il meglio di sé radunando un buon numero di persone attorno al tavolo.



Le partite vi porteranno via una decina di minuti, ma non vedrete l'ora di prendervi la rivincita o di dimostrare nuovamente la vostra abilità agli amici. La grande qualità dei materiali, con carte plastificate rigide e il disco in metallo, rendono inoltre Cards vs Gravity adatto a qualsiasi ambiente e in grado di resistere a migliaia di partite.



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Cards vs Gravity: gravità per tutti



Nella sua semplicità quasi fanciullesca, Cards vs Gravity si è rivelato un party game in grado d'intrattenerci per ore. A una sfida avrete sicuramente voglia di farne seguire un'altra, e così via fino allo sfinimento. La possibilità di giocare dovunque recuperando una semplice bottiglia è sicuramente un punto di forza, così come la semplicità di un regolamento digeribile da chiunque.



Il vero limite è legato alla natura “balance” del gioco: chi non ama i titoli in cui a farla da padrone è la forza di gravità, difficilmente cambierà idea con Cards vs Gravity (ma del resto, era già intuibile dal nome scelto). Tutti gli altri invece non faranno fatica a far diventare questa piccola e coloratissima opera una delle loro preferite.




L'articolo Cards vs Gravity – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

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27 maggio alle 17:00