Vent'anni di gloria
Chissà quanti all'uscita del primo Final Fantasy, nel 1987, si sarebbero aspettati che a distanza di 22 anni saremmo stati ancora qui a parlare di questo brand. E invece il gioco è riuscito a conquistare un posto al sole, superando la dimensione del semplice videogame per diventare un marchio conosciuto a 360 gradi. Dopo innumerevoli capitoli e spin-off, durante i festeggiamenti per il suo ventennale, Square Enix ha annunciato l'inizio dello sviluppo di un gioco creato per omaggiare la sua creatura più fortuna. Ecco dunque Dissidia: Final Fantasy, nato per offrire a tutti gli appassionati un'esperienza capace di chiamare in causa i più famosi protagonisti della saga con tanto di rispettive nemesi, spesso molto più carismatiche dei classici eroi.
L'eterno scontro tra padre e figlio
Anche la guerra ha i suoi lati positivi!
Il carattere di Squall non è cambiato minimamente...
Nella più classica delle trame, il mondo è devastato dall'eterna battaglia tra bene e male. Simboli di questa lotta senza confine sono il malvagio dio Chaos e l'eterea dea Cosmos. Per cercare di prevalere sul proprio antagonista, entrambi hanno evocato dieci tra i più forti campioni di luce e oscurità, dando vita a due eserciti quasi imbattibili. Venti guerrieri pronti a lottare sino alla morte, ognuno con alle spalle una storia diversa fatta di dubbi, esperienze e convinzioni. Inutile dire che tutti i personaggi in gioco provengono dai vari capitoli di Final Fantasy, dando vita ad un roster composto da eroi e antieroi che trovano una loro dimensione in questo particolarissimo crossover dove compaiono nomi del calibro di Cloud Strife, Sephiroth, Tidus, Kefka Palazzo e tanti altri character che hanno fatto la storia del marchio, entrando nei cuori dei giocatori.
Sono stati chiamati in ballo un rappresentante del bene e uno del male per ognuno dei primi dieci capitoli usciti nella saga principale (più alcune gradite sorprese), mentre a supporto, tramite tutorial o situazioni similari, fanno la loro comparsa anche altri personaggi di secondo piano che i veri fan non faranno fatica a riconoscere. Terreno di scontro non sarà il tanto amato gioco di ruolo che abbiamo imparato ad apprezzare in tutti questi anni, ma un ibrido che coglie a piene mani dai picchiaduro 1 VS 1 in tre dimensioni, senza dimenticare alcune spruzzate action e un cuore pulsante che molto deve alla tradizione JRPG.
Due sfidanti, tre dimensioni
Chi di voi giocava con la prima PlayStation forse ricoderà Ergheiz, particolare esperimento di Square dove tutto si basava su combattimenti in tempo reale immersi in arene 3D, dove si segnalava la presenza di alcuni personaggi di Final Fantasy. Dissidia rappresenta palesemente l'evoluzione del precedente titolo, dettata non solo dalla necessità di trovare un campo in cui poter inserire tanti protagonisti di giochi diversi, ma anche dalla ormai consolidata esperienza della casa di produzione che, in tutti questi anni, ha dimostrato di saper dire la sua su diversi fronti.
Insomma, torniamo nuovamente a misurarci con combattimenti in tempo reale, ma questa volta sulla piccola e potente PSP. Tanto per eliminare futili dubbi, il gioco non nasconde mai la sua natura di episodio nato esplicitamente per festeggiare il ventennale della saga. Ne deriva dunque una trama più che scontata, che fa perno su un semplice escamotage atto a dare una motivazione per la presenza di tutti questi eroi ma i incontratisi nelle storie principali. Ci troviamo alle prese con una linea narrativa molto debole, parzialmente bilanciata dal tentativo di approfondire alcuni aspetti della psicologia personale dei nostri eroi, che non sempre però riesce a limitare le mancanze di fondo.
In ogni caso l'acquisto di un picchiaduro è raramente legato alle fortune della sua trama. Decisamente più interessante è porre l'accento sul gameplay, che ci fa passare repentinamente dalla gestione tipica dei giochi di ruolo nipponici ai combattimenti action. La modalità “storia” permetterà di impersonare uno dei dieci campioni del bene per lottare contro le forze oscure. Partendo da una situazione molto simile ai titoli strategici a turni, dovremo muovere il nostro personaggio in una griglia, selezionando di volta in volta le caselle su cui mettere piede. In base a dove saremo finiti potremo trovare dei premi o avversari, senza dimenticare la possibilità di incontrare porzioni di terreno misteriose dove se ne scoprirà il contenuto solo entrandovi.
Una volta raggiunto un nemico, entreremo nel vivo dell'azione. Saremo immediatamente catapultati in una delle arene che si riveleranno come ambienti creati in tre dimensioni, grazie ad un buon sfruttamento dei poligoni che ha permesso la nascita di luoghi di discreta grandezza e completamente sfruttabili, al punto che potremo persino distruggerne gran parte, camminare sui muri e scivolare su particolari superfici (cosa sono quelle facce? Stiamo pur sempre usando dei combattenti formidabili!).
Non si vive di solo JRPG
Niente turni, solo azione. O meglio: soprattutto azione. Infatti potremo scegliere (dopo qualche partita) di giocare in maniera diretta o limitarci a dare comandi sommari seguendo visivamente qual che accadrà sul campo di battaglia. Inutile dire che il vero divertimento è quando si prendono le redini per proprio guerriero e si incomincia a menare la mani di santa ragione sul cattivone di turno. Se invece il vostro sogno è sempre stato quello di prendere il controllo di un genio del male non preoccupatevi: potrete farlo in modalità arcade o multiplayer. Certo, la storia ci chiederà di scegliere uno tra i dieci campioni del bene, nel disperato tentativo di far pendere l'ago della bilancia verso la vittoria di Cosmos, ma avrete l'occasione per saggiare la forza di tutti i personaggi chiamati in causa.
Gli effetti speciali si sprecano
... e alla fine il figlio supera il padre!
Uno scontro che oseremmo definire storico
Di volta in volta dovremo scontrarci con un singolo avversario, rappresentato da uno dei protagonisti o da un suo clone. Infatti, per ovviare al numero limitato di combattenti, si è deciso di inserire i cloni di ognuno di essi, caratterizzati da una colorazione particolare e facilmente riconoscibile, in modo da rendere più varia la storia. Lo scontro verte su due statistiche: l'Audacia e i punti vita. Nonostante la vittoria arriverà portando a zero la vita del nemico, sarà necessario prestare la giusta attenzione all'Audacia. Con il tasto “cerchio” della nostra PSP, potremo colpire e diminuire progressivamente questo particolare parametro, andando di pari passo ad aumentare il nostro.