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La leggenda inizia dalla Crisi
Quando nel 1997 uscì in tutto il mondo Final Fantasy VII, qualcosa nel panorama dei videogames cambiò. Fu forse per l'innovativa grafica in tre dimensioni, forse per l'arrivo del gioco su tutti i mercati o, ancora più probabilmente, per la qualità della storia e del gameplay del titolo, fatto sta che le avventure di Cloud Strife e i suoi compagni contro il malvagio Sephiroth, sono entrate di prepotenza tra le vicende più amate ed apprezzate da videogiocatori di ogni età. Come ogni successo, anche Final Fantasy VII ha dato vita a moltissime richieste e speranze riguardanti seguiti, remake e spin-off a cui, come era logico aspettarsi, Square Enix (allora Squaresoft) ha risposto positivamente, creando diversi prodotti con risultati più o meno soddisfacenti.



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Questa volta, la parte del protagonista, tocca a Zack



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Ci saranno diverse cose da scoprire sul passato di Cloud...



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Eccolo, uno dei personaggi più amati della storia dei videogame: Sephiroth!




Grande attesa si è raccolta però, attorno a Crisis Core: Final Fantasy VII, titolo completamente sviluppato per Sony PSP che promette di svelare i retroscena e le zone d'ombra rimaste nella trama del suo fortunato predecessore. Non un seguito, ma un prequel, dove il ruolo di protagonista è affidato a Zack Fair, già conosciuto dai fan della saga come amico e commilitone del biondo Cloud, all'epoca della sua permanenza dell'esercito di Soldier, corpo privato al servizio della ShinRa Company, una spietata multinazionale nelle cui mani è concentrato lo sfruttamento del mako, forma d'energia basata sullo sfruttamento del nucleo vitale del pianeta.



Ma non ci attende unicamente un cambio di protagonista perché, con l'intento di non adagiarsi sugli allori dei meccanismi sin troppo collaudati dei giochi di ruolo di stampo giapponese, Square Enix ha voluto ideare un diverso approccio per farci aggirare nella città di Midgar. Controllando unicamente Zack e non un party composto da diversi personaggi, ci troveremo immersi in una impostazione decisamente votata allo stile action, dove avremo una gestione in tempo reale del nostro protagonista, anche durante i combattimenti che affronteremo passo dopo passo.




Da grande voglio fare il soldato!
Zack ha un sogno: diventare un Soldier di prima classe. Per poter scalare la gerarchia nel corpo militare della ShinRa, è disposto a qualsiasi allenamento, grazie anche alla costante presenza di Angeal, suo superiore e insegnante, nonché membro di spicco dei Soldier. La voglia di farsi strada è tanta, al punto che spesso Angeal si ritrova a dover frenare l'intraprendenza del promettente ma irruento Zack. Tutto sembra proseguire per normali binari quando, un giorno, arriva la notizia nel quartier generale della ShinrRa della diserzione di Genesis, guerriero tra i più forti e amico di Angeal. Il quartier generale decide di inviare Zack alla ricerca del traditore, dando così il via al precipitare degli eventi, che porteranno ad un complicato intreccio tra il nostro eroe, Genesis, Angeal e Sephiroth, il Soldier più famoso e rispettato di tutta Midgar.



Mettendoci nei panni di Zack, potremo dunque fare luce, passo dopo passo, sull'antefatto della storia che sfocerà in Final Fantasy VII, scoprendo lati mai visti di molti personaggi, primo tra tutti Sephiroth, qui non ancora il fredo e malvagio avversario che abbiamo sconfitto nel precedente (o meglio, seguente in ordine temporale) gioco. In un susseguirsi di colpi di scena, incontreremo la bella Aerith ( o Aeris, che dir si voglia) e Cloud, ancora una giovane recluta, senza dimenticare i membri dei Turks, servizi segreti della ShinRa. Non un semplice fan service, ma attento e ragionato esame delle dinamiche narrative alla base di una delle trame più amate nell'universo dei videogiochi.



Gli stessi luoghi che visiteremo, sono in larga parte quelli già conosciuti in Final Fantasy VII o, quantomeno, zone limitrofe o apparse in flash back dei protagonisti. Come il giocatore dovrà compiere un percorso per scoprire segreti e informazioni, il buon Zack si troverà, strada facendo, ad aprire gli occhi su un mondo che non potrà più guardare come un qualsiasi soldato, ma sarà in balia di avvenimenti che lo porteranno a rivedere alcuni dei suoi ideali e punti fermi, tra amicizie e sentimenti che ne segneranno il passo.




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Quando tecnologia e magia si fondono...



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Il DMW si presenta come una slot-machine, e potrebbe portare molti benefici al giocatore



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Muovendoci attorno ai nemici, potremo guadagnare la posizione migliore per colpirli




L'evoluzione della specie
Come accennato in precedenza, Crisis Core è una decisa virata nelle meccaniche di gioco rispetto alla serie principale di Final Fantasy. Di volta in volta, ci muoveremo per il mondo dovendo portare a termine degli obbiettivi, sia che ci arrivino dai nostri superiori della ShinRa, sia che siano contingenti nel proseguire della trama. Esplorando i vari ambienti, ci sconteremo spesso con diversi gruppi d'avversari, non visibili a schermo (se non in rari casi) sino al momento vero e proprio dello scontro. Una volta iniziato il combattimento, muoveremo Zack liberamente in un campo di battaglia delimitato da muri invisibili, cercando di avere la meglio contro i nostri avversari.



Spostandoci andremo ad attivare un mirino che si posizionerà sul nemico più vicino, in modo da sapere chi sarà il destinatario del nostro attacco. Usando i tasti dorsali della PSP, potremo scegliere quale azione compiere tra un attacco normale, l'uso degli oggetti che avremo nell'inventario e i celebri Materia, elementi carichi di magia, dotati dei più differenti poteri, da attacchi infuocati a incantesimi curativi. Cambiando posizione, raggiungeremo le parti più vulnerabili degli antagonisti, infliggendo in questa maniera un maggior danno. Avremo anche due tasti adibiti alla parata e alla schivata, molti importante sia per evitare ferite gravi, sia per guadagnare con una rapida capriola una posizione tatticamente favorevole per l'economia dei duelli.



In aggiunta a ciò (che ci ricorda sotto diversi aspetti il metodo di combattimento visto in Kingdom Heart), nella parte alta a sinistra del nostro schermo, sarà perennemente in funzione il DMW, una slot machine in cui compariranno dei numeri e i volti dei personaggi secondari del gioco. In base alle varie combinazioni che appariranno, avremo la possibilità di sfruttare diversi bonus, colpi speciali e persino l'aumento del livello del nostro protagonista ( e le rispettive skill, tutte reimpostate in base al grado raggiunto). Il meccanismo che guida i DMW è legato principalmente al caso, relegando l'utente al ruolo di mero spettatore che, in moltissime occasioni, vedrà le proprie azioni spezzate dalla slot machine che il più delle volte darà il via a qualche azione imprevista.



Nonostante non vi sia solo la sorte alla base del meccanismo (basti pensare che più mostri uccideremo, più sarà probabile far salire di livello di Zack), la sensazione che permea il tutto, è quella di una costante e importante componente di fortuna, che esula dalle capacità del giocatore, magari levandogli le castagne dal fuoco in momenti di particolare bisogno, ma lasciandogli un certo senso d'incompiutezza nelle proprie azioni. Molti più attivo sarà invece la gestione dei nostri materia: oltre a doverli equipaggiare e usare in combattimento, seguendo alcune semplici procedure potremo unirli tra loro, dando vita a nuovi incantesimi o potenziando quelli già posseduti, creando un sistema di ricerca progressiva della migliore fusione possibile.




Aerith, non ti ho mai vista così bella
Una cura decisamente sopra la norma è stata infusa negli aspetti puramente tecnici del gioco. Graficamente verremo rapiti da filmati in computer grafica di livello assoluto, che si riflettono nell'impatto visivo in game, dove nulla ha qualcosa da invidiare alle maggiori produzioni per PlayStation 2, la “sorella maggiore” di PSP. Impegno profuso sia negli ambienti che nei modelli poligonali, dove spicca unicamente l'assenza di anti-aliasing e qualche rara texture sotto tono, elementi però difficilmente etichettabili come difetti, visto che, in ogni caso, l'hardware a disposizione sembra essere stato spremuto davvero a dovere.



Prova maiuscola in sede di composizione musicale da parte di Takeharu Ishimoto (già al lavoro, tra gli altri, su The World Ends with You e Vagrant Story), chiamato al difficile compito di misurarsi con i brani firmati da Nobuo Uematsu in Final Fantasy VII (e logicamente anche i temi musicale che storicamente si ripetono ad ogni episodio). Ishimoto riesce ad offrire nuovi pezzi d'atmosfera e a rielaborare in modo decisamente convincente tracce come One-Winged Angel. Sullo stesso livello gli effetti sonori, di fattura elevata in ogni occasione. Menzione speciale per il doppiaggio, affidato a professionisti capaci di rendere credibile un gran numero di voci e dialoghi.



Per quanto riguarda la longevità, potrete rimanere in compagnia di Crisis Core per alcune decine d'ore, allungabili qualora voleste compiere tutte le missioni secondarie, compiti non rilevanti ai fini della trama ma utili per trovare oggetti e materia, avviabili senza particolare continuità da vari save point sparsi per i livelli di gioco. La possibilità di aumentare il livello di difficoltà, migliora poi il coefficiente di rigiocabilità del titolo, soprattutto in funzione di combattimenti più ragionati e impegnativi.



Square Enix ha indubbiamente messo a segno un colpo importante, sia per quanto riguarda il buon nome della saga, sia per l'aspetto ludico in se stesso, nonostante alcuni “peccatucci” di gioventù nella gestione del battle system e l'implementezione delle telecamere, non sempre perfetta. Al di fuori di qualsiasi dubbio, Crisis Core: Final Fantasy VII è consigliato a chi vuole tornare a far visita all'universo di Cloud e Aerith; altrettanto da tenere in considerazione per chi non ha ancora avuto l'occasione di assaporare il gusto di una delle migliori ambientazioni ideate da Square Enix.



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In basso a destra, potremo vedere le azioni da compiere



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Aerith, più giovane di come la ricordavamo, ma non certo meno affascinante



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Lo sforzo tecnico è sicuramente impressioante: filmati e grafica in game sono una gioia per gli occhi





commento:
Sappiamo perfettamente quale pesante fardello mediatico ha portato con se Crisis Core: Final Fantasy VII sin dal suo primo annuncio. Ma l'ultima fatica di Square Enix “vince e convince”, non solo come prequel di un gioco che ha fatto storia, ma anche come prodotto a se stante. Il comparto tecnico, sia dal punto di vista sonoro che da quello visivo, è semplicemente impressionante. Sulla piccola console Sony, vanno a braccetto una qualità davvero sorprendente sia tecnologica che artistica, con il mastodontico sforzo musicale di Ishimoto ed una grafica forte del chara-desing di Nomura, il quale può indubbiamente piacere o no, in base ai gusti personali, ma denota anche in questa occasione un impegno fuori dal comune. Le sbavature del titolo rimangono principalmente legate al gameplay che, con l'inserimento di un battle system decisamente action e il DMW, rende quantomeno poco soddisfacente l'impegno del giocatore, talvolta sopraffatto dalla componente random del gioco. La trama offre diversi intrecci capaci di collegarsi più che degnamente a Final Fantasy VII, andando a colmare varie lacune nella storia amata e idolatrata da milioni di videogiocatori sparsi nel mondo. Aggiungendo una interessante gestione dei materia e la presenza di tantissime missioni secondarie da compiere, Crisis Core: Final Fantasy VII porta finalmente sul mercato un'esperienza ludica capace di far assaporare di nuovo, tra differenze stilistiche e citazioni, l'atmosfera di un mondo che ormai è leggenda.

16 dicembre 2011 alle 13:45

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