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Secondo voi ci sono effettivamente più gamer maschi che femmine? In caso pensiate di si, perché secondo voi?

Secondo la logica, i videogames non dovrebbero avere una fruizione maggiore dell'uno o l'altro sesso. Eppure da quanto possa ricordare, ho sempre avuto l'impressione che ci siano più gamer videogiocatori maschi che femmine. Anche qui su LM sembra così a livello di proporzioni.
Secondo voi è una mia impressione o è effettivamente così? Oppure magari un tempo era così e adesso è cambiato?
Perché secondo voi?

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Io ricordo che alle elementari non c'era una netta distinzione tra maschi e femmine e si giocava tutti insieme, spesso anche ai videogiochi. Non ero l'unica femmina della mia classe ad avere una console, anzi. Con la pubertà però le cose cambiano e quella distinzione si fa a volte anche esagerata. Personalmente alle medie ho avuto una vita difficile per via della mia passione. Se volevi avere amiche femmine dovevi omologarti a loro, comportarti come loro e avere i loro stessi interessi. I maschi invece mi bullizzavano proprio perché non ero come le altre ragazzine. Molte femmine, crescendo, sono praticamente obbligate ad abbandonare le loro passioni per questi motivi. Io che non ho mai rinunciato ai videogiochi in tutta la mia vita, invece, mi sono ritrovata da sola per un sacco di tempo. È chiaro che molte bambine e ragazze smettano di giocare piuttosto che venir considerate delle disadattate. Fortunatamente mi sembra che la situazione stia cambiando e sto notando che un sacco di ragazze si avvicinano ai videogiochi anche quando sono già grandi.

 

Ti faccio un esempio della mia personalissima esperienza su Overwatch: mi inserisco in un team di persone sconosciute, mi chiedono di entrare nella chat vocale, lo faccio, li saluto e improvvisamente mi buttano fuori. È successo più di una volta. Ne ho parlato con degli amici che hanno più esperienza di me e mi hanno confermato che c'è gente che non vuole femmine in squadra perché secondo loro non sanno giocare. E questo fatto è uno dei meno gravi. Se ti capitano dei balordi in squadra e scoprono che sei una femmina, ti insultano anche se stai giocando bene. Le ragazze che segnalano atteggiamenti sessisti da parte degli altri giocatori sono tante. C'è chi li ignora oppure ci litiga ma comunque continua a giocare e chi invece si stanca e alla fine non gioca più. È una cosa triste.

 

@Mikkurin Nooooo sta cosa che ti buttano fuori non si può sentire. Ma avranno sei anni o un livello culturale da primate

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Sì, ci sono più gamer maschi che femmine. Negli anni questa disparità fortunatamente si sta attenuando. Le motivazioni? Il videogioco era ritenuto un passatempo prettamente maschile, probabilmente perché nei primi periodi i generi presenti in sala giochi e nelle prime console casalinghe, erano orientati verso i picchiaduro, i giochi di guida o guerra. Tematiche non molto affini ad un genere femminile. In generale una ragazzina non ne era attratta e se lo era veniva dissuasa da parenti e amici, perché trattata come "quella strana". Io non mi sono mai fatta condizionare, ma ti assicuro che di sguardi storti e battutine me ne son beccata tanti in questi anni.
Oggi i contenuti e i generi dei videogiochi sono cambiati raggiungendo varietà per tutti i gusti, inoltre c'è anche sicuramente da noi una minore disparità tra sessi e i ragazzi sono più liberi di seguire le loro inclinazioni naturali.

 

All'inizio credevo anch'io che la proposta iniziale dei videogames fosse sopratutto orientata verso i maschi, ma alla fine se ci pensi quello che viene identificato come il primo videogioco in assoluto è PONG, due racchette con una pallina, e da là ci si è mossi per anni sempre intorno a quell'area (lo stesso meccanismo modificato diventava calcio, biliardo, etc). E veramente possiamo dire che ci siano delle connotazioni di preferenza sessuale in una cosa del genere?

Dagli anni 80 in poi, invece sono d'accordo con te: i personaggi femminili nei videogiochi con un minimo di narrazione potevano quasi esclusivamente fare la parte della "damsel in distress", ovvero damigella in pericolo, che non può esistere senza eroe (maschio) che la salvi ed è totalmente incapace di risolvere i propri problemi da sola. Basti pensare ai vari intro di picchiaduro come Kung Fu Master o Double Dragon.

Poi negli anni 90 tornano i personaggi femminili... ma solo se iper sessualizzati (quindi forse più per vendere agli uomini che per includere effettivamente le donne).

L'estremo di questo si ha nei primi anni del 2000 con Lara Croft, personaggio caratterizzato principalmente dalla misura del petto.

Solo in questi ultimi anni iniziano a vedersi eroine femminili non sessualizzate, come Senua o Ellie di Last of Us. E sui motivi, ci sarebbe da parlare

Tutto considerato quindi, la direzione verso la quale mi sento più di propendere se dovessi rispondere alla mia domanda, è la seconda parte del tuo discorso, quella della discriminazione, per la quale la società che tenta(va) di dissuadere i videogiocatori di sesso femminile ad appassionarsi ai videogames, forse per paura che queste passioni potessero distoglierle dall'indottrinamento (che ancora oggi esiste) che le voleva solo mogli e madri.

O forse no, trovo comunque interessante discuterne

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Se ti può interessare avevo letto uno studio dove era stato condotto un esperimento prendendo un campione di donne e un campione di uomini a cui era stato chiesto di videogiocare per un po' di tempo. A questo era seguita una risonanza magnetica e si era visto che negli uomini l'area cerebrale legata al meccanismo di ricompensa (su cui fanno leva sia i videogiochi che le dipendenze) era più attivata. Quindi in un certo senso si può dire che i giochi abbiano più presa su noi maschi che sulle femmine per un fattore anche organico. Lo stesso si può dire per quanto riguarda le dipendenze in generale

 

@Randolph Carter Se si fa una statistica in un centro dove le persone si presentano volontariamente, per non affidarsi solo ai numeri "che si vedono", bisogna tenere conto della condizione sociale del posto e della gente dove si fa questo screening.
Mi spiego meglio.
Da ragazzo andai in vacanza con amici a Copenhagen (come da mia recensione di MK2 :D) e rimasi stupito della quantità di invalidi che giravano per le strade: stampelle, sedie a rotelle, ciechi, etc. Mi ricordo che immediatamente pensai, e lo dissi ad alta voce "Ma questa è la città degli invalidi!" perché io a Roma non ero abituato a vederne così tanti, e un mio amico (sono passati 23 anni e me lo ricordo ancora per quanto mi colpì) mi rispose "non è che a Roma ce ne sono di meno, è che qui possono uscire di casa perché hanno le strutture per farlo".

La lezione che ne tirai fuori fu che se vedi un disagio sociale più marcato in un luogo piuttosto che un'altro, può darsi che il motivo sia che statisticamente sono di più, oppure semplicemente che in un posto si vedano e nell'altro rimangano nell'ombra, per vari motivi.

Stessa cosa per la tua esperienza (o qualsiasi altra) essendo un genere notoriamente più oppresso e/o giudicato (lo dico senza moralismi), quello femminile potrebbe avere, proprio per il disagio sociale di cui parli per gli uomini, più remore a dichiararsi dipendente di quello maschile. O magari in una situazione di degrado sociale la dipendenza femminile viene sfruttata cose come lo sfruttamento di vario genere. Ovviamente non ho alcuna prova che sia così, ma penso che sia un fattore di cui tenere conto, che può far sballare i numeri delle statistiche riscontrate di persona.
Poi ovviamente è una mia opinione.

 

@Gigetto Certo, per quello dico che sono statistiche calcolate sul totale in letteratura scientifica, la mia esperienza personale ha solo coinciso con questi dati.. lungi dal basare delle inferenze solo su quella :) e la mia esperienza non è stata propriamente una clinica privata dove vanno persone volontariamente, ma un servizio convenzionato con il pubblico da cui arrivano richieste dai servizi diretti sul territorio come SerD, servizi ospedalieri etc sisi

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Fintanto che non si va a vedere un sondaggio a livello globale trovo non sicura la risposta, però mi trovo d'accordo sul fatto che ci siano più maschi che femmine. Il motivo è dato dal fatto che per la maggior parte i videogiochi hanno contenuti che risultano attraenti, per così dire, per i maschi. Tralasciando il discorso della parità dei sessi (è una cosa che dovrebbe essere sottointesa a prescindere), gli interessi del gentil sesso sono spesso altri, condizionati anche da una società che guarda storto chi esce dagli schemi. Si applica anche ai maschi, quanti ne vedete che si appassionano ai "soliti" hobby femminili? Quindi, è strano che ci siano più maschi che femmine gamer? No, è una semplice questione di preferenze e, nei casi più brutti, di condizionamento

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Domanda interessante e ti parlo da donna che ama videogiocare come piccola passione, perché ne ho altre che la sovrastano diciamo, ma nonostante ciò non me la faccio mancare! Nel mio caso partiamo con il fatto che ho cominciato a 6/7 anni a giocare ai videogiochi, 1 avevo mio padre che si dilettava a giocare con il pc, quindi sia io che mio fratello giocavamo con lui, 2 perché ho un fratello maggiore di 3 anni più grande di me, lui voleva SEMPRE giocare con me, litigavamo per il gameboy color e i miei per non vedere i litigi ci aveva regalato uno a testa per la promozione, nel mio caso la prima elementare. Gameboy color con Pokémon rosso, ho detto tutto. Per anni abbiamo giocato con il pc e il gameboy, ma non avevamo la playstation, perché i miei erano contrari, vabbè, controsenso, sempre detto. Però come ha detto già qualcuna, da piccoli non si fanno molte distinzioni, perché avevo bambine che giocavano alla play in classe, ma medie e superiori... alle medie i maschi mi prendevano in giro, perché ero la classica sfigata che giocava a quelle cose, senza un fidanzato, superiori poi eravamo TUTTE donne, manco mi azzardavo a parlarne... eppure fino a poco tempo fa mio fratello mi coinvolgeva, non so cosa abbia fatto continuare in me questa piccola passione, un pochino perché con mio fratello maggiore ero sempre a contatto con cose "da uomini", anche se il videogioco NON deve essere classificato tale, e un po' perché mio padre amava vedere di tutto. Personalmente ho sempre visto il videogioco come un divertimento e una parte di cultura e mondo da esplorare. Perché poche donne e più uomini? Beh, perché c'è il modello odioso della donna pensato ancora dalla società che pensa solo al trucco, farsi bella, casa cucina e madre/figli, e non ha altro a cui pensare... siamo nel 2019 se sono donna e voglio giocare a calcio... GIOCO! Se sono donna e voglio giocare ai videogiochi... LI GIOCO! Se sono donna e voglio collezionare draghi... LI COMPRO! Se ora mi chiedono... ti piace giocare ai videogiochi rispondo di sì! E molto spesso vedendomi si stupiscono, perché sono una donna che si trucca, canta, lavora in una biblioteca, immersa nei libri, fa cavallo... per me non c'è da stupirsi, è una piccola passione che si è coltivata e non ha mai smesso! Noto pure io che negli ultimi anni le donne stanno aumentando, e sarebbe anche ora, perché lo ripeterò allo sfinimento non è NULLA di male! Ora ne ho 26 a volte non c'è molto tempo per videogiocare, ma in qualche momento in cui me lo ritaglio per me stessa gioco, fine. Un giorno gioco, un altro leggo, un altro me ne vado a cavalcare... mi sono dilungata, vero... ma ritengo sia importante quello che sto dicendo, perché spesso da giovane volevo non essere donna per questo fatto che mi piacevano e mi piacciono molte cose considerate "da uomo" (senza dimenticare che NON dovrebbero esserci distinzioni), ora non mi vergogno e sono contenta di essere una donna aperta a diversi passatempi.

 

Le passioni vere sia uomo o donna non dovrebbero essere mai lasciati.....io penso ci giochero' fino alla vecchiaia perché oltre che mi piace quando gioco sono in un mondo tutto mio e poi mi rilassa si si mi rilasso molto giocando 😉

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Non so voi ma io, da vero gamer quale sono, Discrimino le donne e picchio sempre mia moglie prima di giocare

 

È buona abitudine picchiare la moglie prima di giocare, o in caso non si fosse sposati la fidanzata o eventualmente la madre, d'altronde è consigliato fare una pausa di qualche minuto ogni tot ore di gioco e la si può dedicare anche a quello

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A conti fatti credo sia più legato al fatto che spesso le donne sia più orientate verso altro, o al fatto che certe cose sono spesso considerate "infantili"

 

@Altar certo, anche Snake Plinskin dice che "più le cose cambiano, più restano le stesse", e io sono d'accordo sisi
Quello che però intendo è che se tuo zio, un amico o uno qualsiasi negli anni 80 e 90 ti diceva "ma che giochi ancora ai videogiochi? Ma sei un ragazzino!" la società gli dava ragione, adesso possono anche continuare a dirlo, ma l'opinione pubblica non è più dalla loro parte: sono loro ad essere "out" perché i videogiochi sono entrati ormai nella cultura pop e nel mondo delle professioni, sia tramite i personaggi che ho nominato, sia forti del fatto di essere ormai molto complessi ed essersi svincolati dall'essere, come dicevo prima, "giochetti".

Stesso concetto per le donne che giocano (in modo da non uscire dai binari come dicevi). Persone che dicono che le femmine non dovrebbero giocare ci sono sempre state e sempre ci saranno, solo che ora socialmente non è più percepito come strano che succeda.

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Credo, ma è un pensiero personale, che sia più che altro una questione culturale. Molte ragazze/donne semplicemente credo si vergognino di giocare, pensando sia una roba da bambini.
In molte cose è stato così per lungo tempo. Ad esempio anche nei GdR PnP, prima le ragazze erano esseri mitologici alla stregua di una Terrasque, mentre adesso quasi ad ogni tavolo puoi trovarne una... di ragazza dico, non di Terrasque rotfl
Poi spesso cambiano anche i genere che si prediligono, ma lì andrei ancora più di illazioni, quindi mi fermo prima di aggiungere possibili altre cazzate asd

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Le statistiche che dicono che uomini e donne videogiocano tanto quanto, o che addirittura le donne giocano più degli uomini, prendono in considerazione "videogiochi" tipo quelli per smartphone e facebook. Se circoscriviamo al mondo console e pc gaming la proporzione è sempre fortemente sbilanciata verso gli uomini, è indubbiamento un interesse principalmente maschile, il che non vuol dire che una ragazza non può genuinamente amare i videogiochi, certe serie e generi di tutto rispetto hanno comunque un utenza più femminile che maschile. Come dice lo psicologo Jordan Peterson, i videogiochi offrono qualcosa che è ricercato dall'inconscio di ogni uomo, avere una responsabilità, una sfida, e superarla, adempierla: https://www.youtube.com/watch?v=i8FudntX …
Fino a qualche tempo fa avevo sul pc un'immagine con le percentuali di utenza per varie serie, dove titoli come Animal Crossing erano in maggioranza giocati da donne, il resto dei giochi Nintendo come Mario Zelda e Pokémon erano un solido 50/50, e poi alcune serie meno sospette come Metal Gear Solid, Devil May Cry e Assassin's Creed avevano una buona fetta, un 30%, probabilmente anche perchè i protagonisti sono uomini attraenti. In cima ovviamente c'era roba come The Sims, Candy Crush, Farmville...

 

@Gigetto la mentalità era diversa e si agiva sempre nel contesto sociale in cui ti potevi muovere, oggi ci sono molte più possibilità e libertà rispetto a prima

 

@Aenima (lo dico senza malizia o provocazione) mi sfugge il nesso tra questo e il fatto che "il voler scappare dalla realtà prima era un destino quasi solamente maschile"

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Paradossalmente, sì ci sono più uomini che giocano rispetto alle donne ma secondo me dipende anche da quanto in famiglia si gioca. Faccio un esempio: mia madre e la sua ex migliore amica, giocavano a Zelda (quello per NES) insieme ai figli - quindi mio fratello - e spesso mia madre ha continuato a farlo anche quando c'era mia sorella e me. Da ragazzina, vivendo con un maschio più grande, giocavo sia con le bambole che con le macchinine. (Micro Machines, per esempio) Ho iniziato a videogiocare che ero piccola, con FFVII, e da lì non ho mai smesso. Quando andavamo nelle discoteche c'erano le sale giochi coi cabinati e io giocavo a tutto quello che capitava, fosse pure Metal Slug. E quando andavo al mare, dove c'erano sempre i cabinati, sfidavo anche i miei amici maschi.
Alle medie ho avuto amici maschi che giocavano, ad esempio, cosa che alle superiori non ho avuto perché i maschi giocavano esclusivamente a FIFA. Da bambina giocavo con le carte dei Pokémon, poi sono passata a Yu-gi-oh. Forse sono stata influenzata dai maschi, ma ricordo che a mia madre oltre a Zelda piaceva Tomb Raider, cosa che ho trasmesso alle mie cugine. (La più piccola delle due gioca ancora) E si, mi piace qualunque gioco, per maschi o no.

 

E' più o meno l'excursus che spero farà mia figlia, non perché debba giocare per forza ai videogames, ma perché spero tanto di condividere questa passione con lei.
Peccato che alle superiori hai beccato maschi che giocavano solo a FIFA, sono sicuro che ce n'erano anche altri che giocavano a titoli diversi, ma probabilmente stavano più in disparte. sisi

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Oggi per fortuna ci sono anche tante donne appassionate ai videogames così possono capire da cosa siamo stati attratti tutti questi anni; pensa che io vengo da una vecchia generazione di cabinati biliardo etc ...non giocavi mai a casa ;dovevi per forza andare a giocare alle macchinette a spendere soldi e ti posso assicurare che donne non sr ne vedevano completamente tranne gli ultimi anni 90 si cominciò a vederne qualcuna....ma perché si andava in gruppi nei biliardi...ma stai sicura che la ragazza da sola non veniva.....addirittura ancora prima soltanto maschi se andavi nei biliardini eri visto tipo ma che posti frequenti?....
Per fortuna oggi i tempi sono cambiati e sono contento che ci siano molte gamers appassionate grazie alla tecnologia.
Non penso se sarebbe rimasto così come prima(biliardi) la cosa sarebbe cambiata🤔

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Piú maschi. Purtroppo ancora persiste la convinzione che i videogiochi siano un passatempo prettamente maschile e peggio ancora per bambini

 

@crackkey90 lo sai qual'è il bello di sti post? Che fanno venire fuori i trolletti come te, così li blocco per sempre (e sempre e sempre) e ne ho uno di meno da sorbirmi al prossimo. Tre.. due.. uno.... eeeeeeeeeee sei bloccato! Buone donne .jpg (guarda che a una certa diventi cieco)!

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Sicuramente ci sono più giocatori maschi che femmine, probabilmente perché la tecnologia viene sempre associata ad un interesse più maschile che femminile (allora come oggi, a dire il vero, anche se meno rispetto ad un tempo).
Oggi si è più liberi da certi retaggi in cui si mettono le bamboline in mano alle bambine (altrimenti sai cosa pensano le altre mamme e le altre bambine???) o i videogiochi ai bambini, ma ce n'è di lavoro da fare... e molto.
Devo dire che di appassionate vere ne vedo ancora pochine rispetto ai maschi, spesso l'interesse è più per una moda, o per mettersi in vista agli occhi degli altri ora che il videogioco è più sdoganato dall'essere un mezzo per "nerdoni", più che per reale attrazione verso il videogioco (almeno per quel che riguarda le ragazzine più giovani).
Personalmente ho iniziato in tenerissima età grazie a mio fratello più grande e ho portato avanti sempre la mia passione, non ho mai subìto prese in giro o trattamenti di sfavore per questo. Certo, un po' "faceva notizia" (soprattutto alle superiori dove ai videogiochi ho associato anche il metal asd ), però fortunatamente mi è andata bene sisi

 

Come dicevo, personaggi come Gates, Jobs, Zuckerberg etc. hanno reso "fica" la figura del nerd, che una volta era solo schifata e basta. E su questa moda, sia alcuni uomini che alcune donne, hanno puntato per costruirsi un "personaggio".

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Beh, si potrebbe fare la domanda inversa: "È vero che sono più le femmine a giocare con le Barbie, rispetto ai maschi?" e riflettere se c'è un qualche analogia sulle rispettive risposte di ambo le domande

 

@Radioga nonononononono daniel san :)
Non ho mai detto nè che "i giochi per maschi sono più belli di quelli delle femmine" in GENERALE.
Dico che (faccio l'esempio di prima, ma posso farne altri) il piccolo chimico, dev'essere "il piccolo chimico E BASTA" non "per lui" e "per lei" perché nella vita adulta, il chimico donna fa lo stesso identico lavoro del chimico uomo, senza distinzioni.

Poi che una bimba voglia giocare con le bambole, i vari cicciobelli per giocare a fare la mamma, etc va benissimo. Ma se gli UNICI giocattoli che una bimba ha in cameretta sono la cucinetta, la scopa per spazzare per terra, i cicciobelli da svezzare, le Barbie e la tavola da stiro rosa allora c'è qualche cosa che non funziona. Perché quella non può' essere L'UNICA proposta creativa che si fa a una bimba. Esattamente come il pallone da calcio, i Big Jim e le automobiline non possono essere l'unica proposta creativa che si fa ad un bimbo.
In caso contrario, per ENTRAMBI I SESSI il gioco / giocattolo diventa ghettizzante. "Tu sei femmina, gioca a cucinare. Tu sei maschio, gioca a combattere".
Come se non esistessero Gualtiero Marchesi e Sakoto Shinashi (se non la conosci vai a vedere chi è, che è una forza).
E quando ci si sposta verso cose più profonde (le arti, le scienze, la letteratura, la mitologia e si, anche i videogames) queste dovrebbero essere unisex, senza distinzioni. Perché una cosa interessante per un cervello che funziona è interessante a prescindere, senza fiocchetti rosa o azzurri.
Solo questo.

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Sì, perché il maschio gioca da sempre ai videogiochi, la femmina magari gioca pure da tanto ma non come il maschio

 

@Gigetto mia madre gioca regolarmente a Red Dead Redemption 2(preso al D1 da lei), prima giocava a GTA 5, ha anche giocato The Last of Us, Horizon Zero Dawn e vari titoli tra Snes e Psx

Secondo voi ci sono effettivamente più gamer maschi che femmine? In caso pensiate di si, perché secondo voi?