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Detective: The Motel – Recensione Speedrun

Il team di k148 Game Studio continua le indagini della serie Detective: per la nostra recensione Speedrun affrontiamo il capitolo The Motel. Pubblicato su PlayStation da JanduSoft, ci troviamo di fronte a un nuovo gioco di deduzione in cui risolvere un efferato crimine. Saremo stati degli investigatori all'altezza?



Benvenuti nel motel



Avete presente i classici motel americani? Quelli estesi in orizzontale, su due piani e con un portinaio menefreghista, in cui, nei film e nelle serie TV, succedono sempre cose spiacevoli. Ebbene, questa esatta location è anche l'ambientazione di Detective: The Motel, titolo che in realtà non fa nulla per darci un minimo d'introduzione. Ci troveremo catapultati davanti alla facciata del motel, sapendo solo che è stato commesso un omicidio.



Dovremo avventurarci nelle stanze, cercando indizi per ricostruire quanto accaduto e fermare il colpevole. Questo però non sarà sufficiente, perché il nostro compito sarà anche quello di capire chi alloggiava dove, l'ora e il giorno del decesso e alcune altre informazioni di massima. Tutte le informazioni potranno essere imputate su un anonimo tablet, in cui capeggiano le foto dei sospettati. La struttura richiama quella di un gioco per smartphone, se non fosse che potremo muoverci con visuale in prima persona per esplorare gli ambienti.



Detective: The Motel appare fin da subito un gioco sviluppato in maniera pressapochista. La colorazione stile “tramonto a Miami” è volta a nascondere alcune imperfezioni grafiche, in un ambiente comunque piacevole da esplorare, seppur incredibilmente statico. Non saranno presenti altri personaggi, solo elementi dello scenario con cui interagire. Non che questi siano così tanti: cassetti, fotografie, alcuni device elettronici e poco altro. Ma questa, come vedremo, è solo la punta dell'iceberg.



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Il gameplay di Detective: The Motel



Se siete affascinati dai giochi di deduzione, avrete probabilmente letto le nostre recensioni dei due precedenti Detective, ossia Stella Porta Case e Minerva Case. Nonostante le critiche mosse alle opere, k148 Game Studio ha deciso di perseverare. Anzi, The Motel toglie ancora ulteriori elementi all'equazione. Uno striminzito riassunto finale con alcune informazioni, nessun modo per prendere appunti che non sia cartaceo, nulla che regali un briciolo di emozione al giocatore.



Se state pensando che giocare un boardgame come Fino a Prova Contraria sarebbe sicuramente meglio, non vi sbagliate. Seguire le indagini virtuali dovendo prendere appunti fisici sembra un totale controsenso, nonché un modo per aumentare artificialmente la longevità, comunque risicata. Basterà infatti poco più di un'ora per venire a capo dei pochi enigmi presenti e tirare le somme del caso. Questo azzera anche totalmente la rigiocabilità, dato che non ci saranno bivi narrativi o altro, solo un voto a dirci quanto saremo stati bravi.



Insomma, Detective: The Motel sembra fare di tutto per farci dimenticare di essere di fronte a un videogioco. Non avremo una trama vera e propria da seguire, né filmati ad accompagnarla né tanto meno personaggi con cui interagire. Non potremo nemmeno sfruttare un taccuino digitale: l'unica soddisfazione, oltre al fatto che i testi del gioco sono localizzati in italiano, è girovagare per gli ambienti, immobili nella loro perfezione digitale, del motel. E ovviamente sbloccare una bella serie di trofei, come vi sveliamo nel prossimo paragrafo.



Il Platino di Detective: The Motel



Come nei precedenti capitoli e forse in maniera ancora più evidente in The Motel, i capitoli della serie Detective sono terra di facili conquiste per i cacciatori di trofei. Per ottenere le coppe presenti in elenco basterà esplorare ogni angolo e risolvere gli enigmi presenti. I più smaliziati potrebbero persino cercare delle guide in rete, per ottenere uno scintillante Platino in meno di 5 minuti. Un'impresa non certo epica, ma perfetta per allargare rapidamente la bacheca trofei.




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