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WILMA di Silvia Cassioli: recensione

Torna in libreria, edita Il Saggiatore, la scrittrice e poetessa Silvia Cassioli con un libro che tratta del Caso Montesi: il fatto di cronaca nera che fece tremare i palazzi del potere nell'Italia del dopoguerra.



Trama



L'11 aprile 1953, sulla spiaggia di Torvajanica, a circa quaranta chilometri da Roma, il corpo di una giovane donna viene trovato riverso sulla battigia. Il suo nome era Wilma Montesi, una ragazza di ventun anni con qualche vaga aspirazione cinematografica. In apparenza sembra essersi trattato di uno sfortunato incidente, ma molti particolari non tornano.



Si inizia a indagare allora tra la cerchia dei suoi amici e conoscenti: persone del mondo dello spettacolo, della giustizia e anche della politica, dal biondino Piero Piccioni, figlio del vicepresidente del Consiglio democristiano Attilio e fidanzato dell'attrice Alida Valli, al Cigno nero Anna Maria Moneta Caglio, rampolla di una facoltosa famiglia milanese in cerca di fama a Cinecittà; fino al marchese Ugo Montagna, nelle cui tenute pare avvengano orge cui partecipano anche personaggi molto noti.



“I fuochi bruciano ancora nella notte”.

Recensione



La giovane Wilma Montesi uscì dalla sua casa di Roma alle 17:00 di giovedì 9 aprile 1953. Sarebbe dovuta tornare prima di cena, ma a casa non tornerà più. Alle 23:00 la famiglia, preoccupatissima, ne denunciò la scomparsa. Alle 7:30 dell'11 aprile il suo corpo fu trovato sulla spiaggia di Torvaianica, a 40 km da Roma. In apparenza sembrava essersi trattato di uno sfortunato incidente, un annegamento involontario. Sono troppe però le cose che non quadrano e sembra evidente una fretta sospetta nel voler chiudere il caso il prima possibile…



Questo omicidio sarà poi noto come il caso Montesi, ed è uno dei cold case più celebri della storia d'Italia, perché coinvolse noti politici, attori ed esponenti della nobiltà romana. Un caso, insomma, che ha messo in luce in modo inquietante le peculiarità della società italiana a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.



Silvia Cassioli però con questo libro non si propone di scoprire la verità, ma ha come obiettivo evidenziare, tramite un collage (solo apparentemente casuale) di testimonianze, inchieste giornalistiche e interrogatori, le incredibili discrepanze e i contrasti spesso paradossali che circondano l'intera vicenda. Una forma originalissima, un labirinto in cui perdersi e specchio implacabile della società dell'epoca.



“Ho cominciato a incollare sulla pagina le diverse testimonianze e mi sono resa conto che erano contradditorie. C'era chi diceva una cosa, chi l'esatto opposto, chi una via di mezzo che rendeva tutto ancora più incerto. Nessuno riusciva a convergere nemmeno su com'era vestita la ragazza, in che posizione si trovava rispetto alla riva”.



L'autrice integra in questo mosaico anche i commenti immaginati dei genitori, della sorella, dei vicini di casa e dei conoscenti, oltre a quelli della stessa Wilma, che così, almeno, può avere ancora una voce. Questa ragazza definita come una come tante, mache suo malgrado è stata dipinta in tutti i modi possibili: santa e meretrice, materiale per articoli scandalistici. Una comparsa nella sua stessa storia.



“Con l'arrivo dei carabinieri, dei giornalisti, dei magistrati, dei medici, dei testimoni e ogni sorta di specialisti, ai fatti si aggiungevano i giudizi insindacabili, i pregiudizi inconfessabili, gli infiniti chiacchiericci, finché non si veniva più a capo di niente.”



Quello che emerge è un progressivo disinteresse per la ricerca della verità, sostituito da una morbosa ossessione del pubblico. È straniante quanto il tutto sembri così attuale, un effetto ottenuto con grande originalità dall'autrice: sembra effettivamente di leggere una sfilza di commenti pubblicati online. Anche allora perciò, come oggi, il privato della vittima viene messo in piazza: tutto viene condiviso col pubblico, le sue relazioni, il suo privato, persino gli indumenti intimi che indossava.



A distanza di oltre settant'anni non si conoscono ancora le ragioni della morte di Wilma Montesi. Chi era con lei e cosa accade nelle sue ultime ore di vita resta ancora un mistero irrisolto. Nonostante le inchieste e i processi, infatti, non è mai stato trovato il colpevole per la morte della ventunenne.



Nel libro di Silvia Cassioli però, in mezzo a tutto quel labirinto di parole e giudizi, riusciamo finalmente a vedere Wilma. Che sia questo un modo per restituirle la dignità che le hanno tolto.



Questo libro potete trovarlo QUI.



L'Autrice



Silvia Cassioli (Torrita di Siena, 1971) è scrittrice e poetessa. I suoi testi sono apparsi su varie riviste, fra cui L'immaginazione, il Verri e Semicerchio. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo Unghie, plantari, gambe di legno e altri ex-voto fantastici (2009). Il Saggiatore ha pubblicato Il capro (2022).

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ieri alle 19:21