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Mindcop – Recensione Speedrun

Siamo andati in uno sperduto paesino nei boschi per risolvere il mistero di Mindcop, protagonista della nostra recensione Speedrun. Sviluppato dal tedesco Andre Gareis e pubblicato da Dear Villagers, questo punta e clicca investigativo si propone di mischiare le meccaniche tipiche del genere con alcuni intriganti puzzle. Siete pronti a mettere in campo tutte le vostre abilità di poliziotto mentalista per arrestare il colpevole di un efferato delitto?



Leggimi la mente



Ci troviamo a Merrylin Crater Camp, un tranquillo paesino nei boschi. Una manciata di case, un piccolo bar e poche persone che si conoscono quasi fossero fratelli. Tutto funziona al meglio, fino a quando all'interno di una delle case non si consuma un efferato delitto. Una giovane ragazza, all'apparenza incensurata, viene trovata morta nella sua stanza. Per investigare sul crimine viene chiamato niente meno che Mindcop, un abilissimo piedipiatti (anche più del detective Karra) che si dice abbia la capacità di leggere nella mente dei criminali. Accompagnato dalla sua fida assistente, il nostro detective scoprirà che Merrylin Crater Camp non è esattamente il luogo idilliaco che ci si poteva immaginare.



In un crescendo di tensione e con soli cinque giorni per smascherare il colpevole, sarà necessario dipanare una fitta rete d'intrighi e seguire le piste giuste per ottenere risposte. Le abilità di Mindcop ovviamente ci verranno in aiuto: dove non potremo arrivare con le domande, ci penserà uno sguardo penetrante, così tanto da raggiungere il cervello degli indiziati. Altrimenti, potremo utilizzare i classici mezzi della polizia, tra cui esami su prove raccolte nel paese e ricerche tramite i canali delle forze dell'ordine. Mindcop è un'avventura punta e clicca non lineare, in cui le nostre scelte influiranno il corso degli eventi.



Per questo motivo e soprattutto per non rovinarvi la sorpresa, non vi sveleremo ulteriori dettagli della trama, se non che come detto la maggior parte degli abitanti di Merrylin Crater Camp nasconderanno dei segreti. Porre le giuste domande e fornire argomentazioni convincenti ci aiuteranno ad addentrarci nel fitto del mistero. E dove non potremo arrivare con la gentilezza e mostrando il distintivo, potremo esibire il più poliziesco dei mandati e farci largo ovunque vorremo.



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Il gameplay di Mindcop



Ma come potremo esattamente svelare i dettagli dell'efferato delitto su cui siamo chiamati a investigare? Mindcop è di base un punta e clicca, in cui potremo esplorare una serie di aree con movimenti bidimensionali, sfruttando il nostro occhio da detective per trovare punti d'interesse da esaminare. La particolarità di Mindcop è che avremo ogni giorno un preciso numero di ore da investire: ogni cosa che faremo ci porterà via del tempo. Dovremo quindi scegliere saggiamente dove cercare informazioni, pena un eccessivo spreco di tempo. Al termine della giornata, saremo costretti a tornare all'hotel, confrontandoci prima con la nostra assistente per fare il punto della situazione. Potremo anche arrestare i sospettati, ponendo però immediatamente fine alla giornata d'indagini. Sarà quindi fondamentale scegliere il momento giusto (oltre che la persona giusta).



Oltre a raccogliere indizi e prove, potremo anche come detto sfruttare l'abilità peculiare del Mindcop. Potremo entrare nel cervello dei sospetti e manipolarlo in un puzzle game in stile tris, con proiettili mentali che andranno allineati per farci arrivare al traguardo prima dello scadere del tempo. Se ce la faremo scopriremo una verità, una bugia e un'incertezza dell'individuo, che aprirà nuove opzioni per le nostre indagini. La struttura funziona incredibilmente bene, con anche una progresisone di abilità man mano che avremo successo nelle prove. Una piacevole variante, che rende Mindcop divertente da giocare per tutta la durata della non lunghissima storia. La narrazione, nonostante sia solo in lingua inglese, è piacevole e intrigante, con un'ottima caratterizzazione dei personaggi.



L'elemento senza dubbio più affascinante di Mindcop è però il comparto grafico. Tutto è stato disegnato a mano e ricorda lo stile di opere come la celebre asdfmovie, il tutto però calato nel mondo delle investigazioni. Il titolo, pur senza mai prendersi eccessivamente sul serio, mantiene una certa tonalità oscura, complice anche la scelta di mantenersi sempre su toni del grigio, salvo piccoli spunti colorati. Altrettanto piacevole la colonna sonora, che contribuisce a creare la giusta atmosfera mentre ci si impegna nel dipanare la matassa di bugie di Merrylin Crater Camp.




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