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Bartender: Glass of God – Un cocktail di carezze

La stagione anime primaverile è sempre carica di grande titoli e adattamenti, lavori sui quali ricadono moltissime aspettative, come Kaiju no.8 o la quarta, e tecnicamente ultima, stagione di Demon Slayer. Questi sono sicuramente gli anime di punta, ma anche tra quelli originali si possono trovare delle vere e proprie gemme grezze, capaci di appassionare lo spettatore grazie al loro carisma unico. Questo è proprio il caso di Bartender: Glass of God, un anime originale di soli dodici episodi, ma in grado di regalare una prospettiva unica. Andiamo insieme a scoprire quest'opera!



Un servizio speciale



Ryu Sasakura è il bartender dell'Eden Hall, un bar situato all'interno di un grattacielo. Un ambiente amichevole permea questo izakaya, adatto a tutti coloro che cercano riparo dalla pioggia o semplicemente desiderano sfogarsi dopo il lavoro, il cui locale ricorda bar più europei. Ryu è capace di servire qualsiasi cocktail, ma la sua grande qualità è quella di saper ascoltare i propri clienti, inoltre, osservandone i movimenti è in grado di intuire come abbiano passato la loro giornata. Le sue capacità uniche vengono notate da un anziano signore, proprietario di un grande albergo, che decide di assumerlo per l'apertura di uno speciale bar all'interno dell'hotel. Ryu però non accetta perché prima deve pensare a crare il Kami no Glass, il bicchiere divino in grado di rinfrancare tutti gli animi, indipendentemente dalla loro situazione. Questa ricerca lo trova a confrontarsi con altri bartender, ma cela un oscuro momento del passato di Ryu.




Highball e Martini



Bartender: Glass of God non fa di certo dell'animazione o dei disegni il suo punto di forza, questo perché è una serie che non ha bisogno di essere spettacolare. L'obiettivo di questa serie è quello di rinfrancare l'animo, lenire le ferite morali dello spettatore, esattamente come cocktail highball è in grado di dissetare e rinfrescare la sete. Questa serie originale, esattamente come il suo protagonista, è in grado di elevarsi grazie al suo comparto sonoro delicato come un dolce abbraccio, dal sapore pieno come un martini. Questo si riflette anche nelle scelte dei doppiatori giapponesi capaci di incanalare le diverse personalità dei personaggi.




Un vero bartender



Generalmente, quando si parla di bartender li associamo ai barman, ma questo non è possibile farlo con Ryu Sasakura. Il protagonista di Bartender: Glass of God si definisce un bartender per il suo modo di approcciarsi alla preparazione dei cocktail e si rifà all'etimologia americana della parola. La parola è l'unione di “bar” e “tender”, la prima non ha bisogno di chiarimenti, mentre la seconda significa “prendersi cura di” e, nel suo caso specifico, oltre che prendersi cura del bar, lui si prende cura dei clienti. Li coccola grazie ai suoi cocktail, ne rinfranca lo spirito in maniera unica, ed è in grado di farlo grazie alla sua straordinaria empatia. Proprio questo aspetto ci mostra quanto sia importante prenderci cura degli altri, un dogma che Ryu ha imparato nel corso degli anni e che mette in atto diligentemente, ma lui stesso eccede in quest'ambito e trascura se stesso e il proprio passato.



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5 luglio alle 14:00