Michael Myers 90

La malattia mentale trattata in un'avventura intima e spaventosa.

The Town of Light è la prima importante produzione sviluppata e pubblicata da fiorentini di LKA che qualche anno dopo avrebbero presentato al pubblico l'eccellente Martha is Dead.

Il gioco è un walking simulator in prima persona ambientato ai giorni nostri tra le rovine dell'ex manicomio di Volterra (PI).
The Town of Light segue una trama ispirata a fatti realmente accaduti attraverso un complesso lavoro di ricerca da parte del team di sviluppo.
Naturalmente senza incorrere in nessun tipo di anticipazione posso rivelare che la narrazione segue le vicende estremamente personali della protagonista Renée che si ritrova decenni dopo a rivisitare l'imponente e labirintica struttura del manicomio. In questo scenario si troverà a rivivere in prima persona tutta una serie di eventi del passato attraverso numerosi flashback che si riveleranno essere veri e propri incubi a occhi aperti.
Obiettivo principale dei ragazzi di LKA, anche qui capitanati dal Founder, CEO e Art Director Luca Dalcò, è sicuramene quello di far scoprire al giocatore come veniva "curata" la malattia mentale nel corso del '900 con violenze e i trattamenti al limite della tortura.
Proprio per queste tematiche impegnative, intime e macabre l'esperienza di gioco acquisisce in certi frangenti delle vere e proprie tinte da horror psicologico: si arriva ai titoli di coda con un peso sullo stomaco che difficilmente dimenticherete.

Concludo la recensione segnalando un ottimo doppiaggio in lingua italiana, un notevole e coinvolgente comparto sonoro e infine una grafica di tutto rispetto considerando che si tratta di un tintolo indie di grande personalità. Longevità molto breve ma si tratta di un dettaglio che non compromette minimamente questa coinvolgente e impegnativa esperienza di gioco.