Ho cominciato a leggere manga dal 2011 per colpa di un certo Rocky Joe (è stato un bel pugno quello).
Da lì ho cominciato a leggere di più i manga che i fumetti nostrani.
Non ho mai letto un Comics, onesto.
Gli unici fumetti americani che vorrei tanto leggere sono The Darkness e Hellboy.
Anche se chiedo a qualcuno se potrebbe un po' spiegarmi se per "Comics" si intende proprio i fumetti sui supereroi o inteso proprio come "fumetto americano", perché vado sempre in confusione su questo particolare.
Tutto il panorama del fumetto se preso da ogni latitudini è foriero di opere davvero interessanti e per tutti i gusti, difficile dover scegliere tra i due in modo categorico. Ho passato anni ad osteggiare, per partito preso e per mia ignoranza, il fumetto americano ed europeo. Avevo una visione ristretta a pochi esempi conterranei (es. Tex) e se, inizialmente i manga, principalmente del genere Battle Shonen (One Piece, Bleache e Naruto), riuscirono a sorprendermi, con il folclore giapponese a me estraneo ma indubbiamente affascinante, con il tempo, ho trovato le loro storie "banali" e ripetive, soprattutto per gli innumerevoli cliché (tipico anche nei fumetti occidentali). A questo punto, sono passato ad opere "più impegnate" e stimolanti come Buonanotte Pun Pun, Humunculus, HxH, Akira, Uzumaki, Eden, L'immortale, Dorohedoro, Quartieri Lontani, ...
Fino a qui mi sono accontentato, cercando storie stratificate, con personaggi ben caratterizzati soprattutto sul lato psicologico e trame che affrontassero problematiche sociologiche, antropologiche, politiche e storiche, con tutte le loro deformazioni, tuttavia, non mi sentivo pienamente soddisfatto e ben presto ho avuto necessità di sperimentare, spingermi più in là. Ho deciso di allargare i miei orizzonti, scavare e mettere da parte i miei pregiudizi. Iniziai a guardarmi in giro, prima, sempre nell'universo manga, con i lavori ero-guru di Shintaro Kago che ho trovato incredibilmente divertenti per la sua irriverenza nell'affrontare alcune tematiche, e sono rimasto estasiato dalla sua capacità di giocare con la tavola bianca abbattendo ogni formalismo su cui si basano i fumetti, smembrando i cavilli che li legano e lasciandosi trasportare da una libertà che distrugge ogni concetto di tempo e spazio sulla quale si svolge la narrazione, seguito dalle storie brevi di Junji Ito e altri lavori di Asano.
Quando iniziai ad avvicinarmi e leggere i fumetti occidentale con Black Hole di Burns e Blast di Larcenet fu un momento di rivelazione per me, mi sono trovato davanti due storie incredibili per disegno, linguaggio e tematiche che seppero rivitalizzare questa fiamma morente, da lì in poi ho continuato la mia ricerca sfrenata accompagnata da autori come Chris Ware (incredibile nella sua tecnica grafica miniaturizzata e i suoi personaggi esistenziali e malinconici che affrontano problemi quotidiani e nella loro banalità danno motivo di risultare interessanti), Miguel Angel Martin (conosciuto più per il suo celeberrimo fumetto scandalo Total Overfuck che per altro ma che trova un posto di riguardo anche per le sue altre opere, contrassegnate da una fredda ed efferata spietatezza disumanizzante che difficilmente ho visto in altri lavori ma che riesce anche a ritagliare, in tutto ciò, un angolo di umanità come in Brian The Brain), Daniel Clowes, David Mazzucchelli (con Asterios Polyp è riuscito ad amalgamare un storia interessante ma non troppo brillante con un quantità spropositata di simbolismi sparsi tra le pagine che rimandano alla mitologia greca e che chiarificano ulteriormente gli sviluppi e la psicologia del/dei personaggi. Un fumetto che va letto, riletto e analizzato già a partire dalla sua copertina), Thomas Ott, Nick DrNaso, Richard McGuire (la storia dell'umanità e del tempo, uno sguardo fisso su una singola stanza riempiata da finestre che osservano il passato e futuro di epoche diverse, un'opera eloquente priva di fronzoli testuali esplicativi), ... A loro, ho provato ad affiancare alcuni comics (vecchia Vertigo e DC Black Label) supereroistici con Grant Morrison e la Doom Patrol, Animal Man, Lo Schifo e Multiversity (per The Invisibile aspetto ancora un po'). Con lo sceneggiatore scozzese ho trovato pane per i miei denti, una lettura ostica a tratti complicata, piena zeppa ed infarcita di riferimenti iper-/intertestuali, metanarrativi, di cultura anni '80, esoterismo, filosofia, musica new Age, ... Un viaggio mind fuck ai limiti della comprensione se non dopo innumerevoli riletture, ricerche, approfondimenti e una conoscenza enciclopedica del multiverso comics. E infine, Watchmen di Alan Moore, unimamente consacrato a capolavoro e opera seminale che ribaltò il mito del supereroe, al cui interno si dipana la storia del vascello nero, un fumetto nel fumetto che preannunciava gli sviluppi della trama.
In conclusione, non posso scegliere senza fare torto a l'uno o all'altro, ognuno mi ha lasciato qualcosa e tutti hanno ancora qualcosa da dire e tra i prossimi ci sono Palepoli, Tracce di Sangue, Transmetropolitan, Sandman, From Hell, L'Incal, Essex Country, L'eternauta e molti altri. Non vedo l'ora!
Mi è piaciuto la tua opinione. Continua così e scopri altre serie interessanti, ti posso consigliare uno ovvero Bone di Jeff Smith. È praticamente una favola ma ha delle belle ambientazioni
I comics non mi piacciono tanto perché fra multiverso (sia Marvel che Dc), golden age, silver age, e varianti di supereroi, si perde un pò il filo conduttore; e a parer mio oramai c'é troppa confusione. Preferisco i manga perche anche se lunghi hanno una storia che inizia e finisce, e al massimo ci possono essere degli approfondimenti sui vari personaggi. Tutta questa è una mia opinione personale,
Manga! Ho iniziato da quando ero alle medie perché mi piaceva l'anime di Dragon Ball. E da lì, ho preferito i tankōbon (volumetti con la lettura a là giapponese) ai comics... anche se andavo a periodi, e con la programmazione dell'MTV Anime Night 🙂
Non ho mai avuto interesse per i fumetti in generali. Però da qualche anno alcune opere dal Giappone mi hanno folgorato e ho iniziato a simpatizzare anche per manga e anime.
Sono mangofilo dalla nascita e penso che morirò tale. Nulla contro i fumetti americani ma non mi hanno mai attratto. I manga hanno delle storie con un inizio e una fine, uno stile di disegno più accattivante, personaggi e storie più "liberi" e meno influenzati da fattori esterni, sono sempre espressione pura dei loro autori, per quanto a volte strani è anche quello il loro fascino, l'essere qualcosa di così diverso da sorprendere sempre.
Essendo appassionato da sempre dell'America in generale, leggere i comics ambientati in USA è stato naturale. In particolare Spider-Man, che mi ha fatto appassionare ancora di più a NY city e alla cultura Yankees.
Inoltre preferisco le tavole americane, la cultura orientale non mi ha mai preso più di tanto in ogni campo, purtroppo.
Ho cominciato da piccolo con Topolino ed altre testate Disney (sono il primo che lo nomina), come tanti in Italia, che comprendeva sia storie italiane che statunitensi che anche sudamericane o di altre nazioni europee, ho smesso di leggerne intorno ai trent' anni credo, perché mi stavano venendo a noia le storie italiane su Topolino, ma certe storie vecchie di autori statunitensi (Barks, Rosa, Gottfredson e altri) le trovo ancora godibilissime; nel frattempo, già dalle medie o poco prima, ho cominciato a leggere qualche titolo Bonelli ed alcuni manga di genere shonen. Adesso continuo con i Bonelli, a cui si sono aggiunti titoli di autori stranieri editi dalla Editoriale Cosmo che trovo molto buoni; agli abbastanza ripetitivi shonen che sto abbandonando, ho cominciato ad affiancare i più maturi ed interessanti seinen, ma anche titoli sudcoreani (che vengono nominati diversamente da manga) ed, in passato, anche titoli di Hong Kong (parimenti con un' altra denominazione) editi dalla defunta Jade/ediJ/qualcosa d' altro ancora (che ha lasciato interrotti parecchi titoli, mortacci loro). I comics (che personalmente ritengo solo anglosassoni) non mi sono mai interessati molto, per via del casino che si era creato fra crossover di testate della stessa casa editrice e anche del fatto che negli albi presentassero più storie di diversi autori, che cominciavano o continuavano in diversi albi invece di presentare una singola storia che poteva finire in quell' albo o continuare nel successivo. Insomma: trovo migliori in generale i volumi europei ed asiatici perché sono più ordinati, ma ho letto anche qualche bella storia di comics, come i già citati Bone e Watchmen (quest' ultimo molto al di sopra del film).
Segnalo anche i manga di Gou Tanabe che trattano le opere di H. P. Lovecraft, al momento ho sottomano "l' orrore di Dunwich" della Jpop, come altre sue opere utilizza uno stile di disegno che proprio non definirei (almeno come classico) manga.
He Kasei
Ho cominciato a leggere manga dal 2011 per colpa di un certo Rocky Joe (è stato un bel pugno quello).
Da lì ho cominciato a leggere di più i manga che i fumetti nostrani.
Non ho mai letto un Comics, onesto.
Gli unici fumetti americani che vorrei tanto leggere sono The Darkness e Hellboy.
Anche se chiedo a qualcuno se potrebbe un po' spiegarmi se per "Comics" si intende proprio i fumetti sui supereroi o inteso proprio come "fumetto americano", perché vado sempre in confusione su questo particolare.
He Kasei
Il Gamer Medio
Comics si intende come fumetto americano e vale anche per quelli europei
He Kasei
Sta cosa che valeva anche per gli europei manco la sapevo...
Btw, allora aggiungo pure Dredd
Gwynplaine
Tutto il panorama del fumetto se preso da ogni latitudini è foriero di opere davvero interessanti e per tutti i gusti, difficile dover scegliere tra i due in modo categorico. Ho passato anni ad osteggiare, per partito preso e per mia ignoranza, il fumetto americano ed europeo. Avevo una visione ristretta a pochi esempi conterranei (es. Tex) e se, inizialmente i manga, principalmente del genere Battle Shonen (One Piece, Bleache e Naruto), riuscirono a sorprendermi, con il folclore giapponese a me estraneo ma indubbiamente affascinante, con il tempo, ho trovato le loro storie "banali" e ripetive, soprattutto per gli innumerevoli cliché (tipico anche nei fumetti occidentali). A questo punto, sono passato ad opere "più impegnate" e stimolanti come Buonanotte Pun Pun, Humunculus, HxH, Akira, Uzumaki, Eden, L'immortale, Dorohedoro, Quartieri Lontani, ...
Fino a qui mi sono accontentato, cercando storie stratificate, con personaggi ben caratterizzati soprattutto sul lato psicologico e trame che affrontassero problematiche sociologiche, antropologiche, politiche e storiche, con tutte le loro deformazioni, tuttavia, non mi sentivo pienamente soddisfatto e ben presto ho avuto necessità di sperimentare, spingermi più in là. Ho deciso di allargare i miei orizzonti, scavare e mettere da parte i miei pregiudizi. Iniziai a guardarmi in giro, prima, sempre nell'universo manga, con i lavori ero-guru di Shintaro Kago che ho trovato incredibilmente divertenti per la sua irriverenza nell'affrontare alcune tematiche, e sono rimasto estasiato dalla sua capacità di giocare con la tavola bianca abbattendo ogni formalismo su cui si basano i fumetti, smembrando i cavilli che li legano e lasciandosi trasportare da una libertà che distrugge ogni concetto di tempo e spazio sulla quale si svolge la narrazione, seguito dalle storie brevi di Junji Ito e altri lavori di Asano.
Quando iniziai ad avvicinarmi e leggere i fumetti occidentale con Black Hole di Burns e Blast di Larcenet fu un momento di rivelazione per me, mi sono trovato davanti due storie incredibili per disegno, linguaggio e tematiche che seppero rivitalizzare questa fiamma morente, da lì in poi ho continuato la mia ricerca sfrenata accompagnata da autori come Chris Ware (incredibile nella sua tecnica grafica miniaturizzata e i suoi personaggi esistenziali e malinconici che affrontano problemi quotidiani e nella loro banalità danno motivo di risultare interessanti), Miguel Angel Martin (conosciuto più per il suo celeberrimo fumetto scandalo Total Overfuck che per altro ma che trova un posto di riguardo anche per le sue altre opere, contrassegnate da una fredda ed efferata spietatezza disumanizzante che difficilmente ho visto in altri lavori ma che riesce anche a ritagliare, in tutto ciò, un angolo di umanità come in Brian The Brain), Daniel Clowes, David Mazzucchelli (con Asterios Polyp è riuscito ad amalgamare un storia interessante ma non troppo brillante con un quantità spropositata di simbolismi sparsi tra le pagine che rimandano alla mitologia greca e che chiarificano ulteriormente gli sviluppi e la psicologia del/dei personaggi. Un fumetto che va letto, riletto e analizzato già a partire dalla sua copertina), Thomas Ott, Nick DrNaso, Richard McGuire (la storia dell'umanità e del tempo, uno sguardo fisso su una singola stanza riempiata da finestre che osservano il passato e futuro di epoche diverse, un'opera eloquente priva di fronzoli testuali esplicativi), ... A loro, ho provato ad affiancare alcuni comics (vecchia Vertigo e DC Black Label) supereroistici con Grant Morrison e la Doom Patrol, Animal Man, Lo Schifo e Multiversity (per The Invisibile aspetto ancora un po'). Con lo sceneggiatore scozzese ho trovato pane per i miei denti, una lettura ostica a tratti complicata, piena zeppa ed infarcita di riferimenti iper-/intertestuali, metanarrativi, di cultura anni '80, esoterismo, filosofia, musica new Age, ... Un viaggio mind fuck ai limiti della comprensione se non dopo innumerevoli riletture, ricerche, approfondimenti e una conoscenza enciclopedica del multiverso comics. E infine, Watchmen di Alan Moore, unimamente consacrato a capolavoro e opera seminale che ribaltò il mito del supereroe, al cui interno si dipana la storia del vascello nero, un fumetto nel fumetto che preannunciava gli sviluppi della trama.
In conclusione, non posso scegliere senza fare torto a l'uno o all'altro, ognuno mi ha lasciato qualcosa e tutti hanno ancora qualcosa da dire e tra i prossimi ci sono Palepoli, Tracce di Sangue, Transmetropolitan, Sandman, From Hell, L'Incal, Essex Country, L'eternauta e molti altri. Non vedo l'ora!
Gwynplaine
Il Gamer Medio
Mi è piaciuto la tua opinione. Continua così e scopri altre serie interessanti, ti posso consigliare uno ovvero Bone di Jeff Smith. È praticamente una favola ma ha delle belle ambientazioni
Gwynplaine
@Il Gamer Medio ti ringrazio del consiglio, ne ho sentito sempre parlare bene e appena ho occasione lo recupero volentieri.
Leosbrauuu
I comics non mi piacciono tanto perché fra multiverso (sia Marvel che Dc), golden age, silver age, e varianti di supereroi, si perde un pò il filo conduttore; e a parer mio oramai c'é troppa confusione. Preferisco i manga perche anche se lunghi hanno una storia che inizia e finisce, e al massimo ci possono essere degli approfondimenti sui vari personaggi. Tutta questa è una mia opinione personale,
Leosbrauuu
Andrem_Dusy LvL 49
Giovane Eroe
Manga! Ho iniziato da quando ero alle medie perché mi piaceva l'anime di Dragon Ball. E da lì, ho preferito i tankōbon (volumetti con la lettura a là giapponese) ai comics... anche se andavo a periodi, e con la programmazione dell'MTV Anime Night 🙂
Andrem_Dusy LvL 49
Giovane Eroe
Synonimo LvL 57
Temibile Corsaro
Non ho mai avuto interesse per i fumetti in generali. Però da qualche anno alcune opere dal Giappone mi hanno folgorato e ho iniziato a simpatizzare anche per manga e anime.
Synonimo LvL 57
Temibile Corsaro
Enima LvL 66
Razziatore
Sono mangofilo dalla nascita e penso che morirò tale. Nulla contro i fumetti americani ma non mi hanno mai attratto. I manga hanno delle storie con un inizio e una fine, uno stile di disegno più accattivante, personaggi e storie più "liberi" e meno influenzati da fattori esterni, sono sempre espressione pura dei loro autori, per quanto a volte strani è anche quello il loro fascino, l'essere qualcosa di così diverso da sorprendere sempre.
Enima LvL 66
Razziatore
DovahSkin LvL 58
Centurione
Ho letto opere di entrambe le categorie. Comunque manga, sì. Mi piacciono le proposte, mi piace lo stile, mi piace la lettura.
DovahSkin LvL 58
Centurione
Divodark LvL 49
Leader dei Ribelli
Essendo appassionato da sempre dell'America in generale, leggere i comics ambientati in USA è stato naturale. In particolare Spider-Man, che mi ha fatto appassionare ancora di più a NY city e alla cultura Yankees.
Inoltre preferisco le tavole americane, la cultura orientale non mi ha mai preso più di tanto in ogni campo, purtroppo.
Divodark LvL 49
Leader dei Ribelli
sbrutagaz
Ho cominciato da piccolo con Topolino ed altre testate Disney (sono il primo che lo nomina), come tanti in Italia, che comprendeva sia storie italiane che statunitensi che anche sudamericane o di altre nazioni europee, ho smesso di leggerne intorno ai trent' anni credo, perché mi stavano venendo a noia le storie italiane su Topolino, ma certe storie vecchie di autori statunitensi (Barks, Rosa, Gottfredson e altri) le trovo ancora godibilissime; nel frattempo, già dalle medie o poco prima, ho cominciato a leggere qualche titolo Bonelli ed alcuni manga di genere shonen. Adesso continuo con i Bonelli, a cui si sono aggiunti titoli di autori stranieri editi dalla Editoriale Cosmo che trovo molto buoni; agli abbastanza ripetitivi shonen che sto abbandonando, ho cominciato ad affiancare i più maturi ed interessanti seinen, ma anche titoli sudcoreani (che vengono nominati diversamente da manga) ed, in passato, anche titoli di Hong Kong (parimenti con un' altra denominazione) editi dalla defunta Jade/ediJ/qualcosa d' altro ancora (che ha lasciato interrotti parecchi titoli, mortacci loro). I comics (che personalmente ritengo solo anglosassoni) non mi sono mai interessati molto, per via del casino che si era creato fra crossover di testate della stessa casa editrice e anche del fatto che negli albi presentassero più storie di diversi autori, che cominciavano o continuavano in diversi albi invece di presentare una singola storia che poteva finire in quell' albo o continuare nel successivo. Insomma: trovo migliori in generale i volumi europei ed asiatici perché sono più ordinati, ma ho letto anche qualche bella storia di comics, come i già citati Bone e Watchmen (quest' ultimo molto al di sopra del film).
Segnalo anche i manga di Gou Tanabe che trattano le opere di H. P. Lovecraft, al momento ho sottomano "l' orrore di Dunwich" della Jpop, come altre sue opere utilizza uno stile di disegno che proprio non definirei (almeno come classico) manga.
sbrutagaz
Preferite i Comics o Manga? E perché?