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4lRaven

Scrivere che in Dead Island il trovare armi sempre più brutali per trucidare nei modi più disparati gli zombie è così appagante e soddisfacente mi ha portato ad una riflessione: perché ci piace vedere il sangue e la violenza fine a se stessa e spesso estrema? Perché siamo attratti dal macabro?
Fin dalle letterature e dalle epiche più lontane a noi abbondano dettagli cruenti, scene in cui il sangue è il protagonista, per non parlare dei giochi gladiatori ai tempi dei romani, che si svolgevano tra un’esecuzione e l’altra e che erano un vero e proprio intrattenimento per tutta la popolazione, o ancora di come le esecuzioni durante il Medioevo venivano viste come un evento sociale in cui la comunità si riuniva per assistere non solo alla punizione, ma anche a una sorta di “spettacolo”. Oggi ci sono programmi televisivi dedicati alle cronache nere, articoli sulle notizie più agghiaccianti, persino sui social sono numerose e seguite le pagine che fanno delle vicende macabre il loro contenuto principale. Quando ci troviamo davanti qualcosa di marcio proviamo una curiosità quasi incontrollabile di avvicinarci e non è così facile staccarcene, per poi spesso rimanere inquietati o toccati.
Oggi cerchiamo di nascondere questa nostra buia realtà, ma questa esce fuori, inconsciamente, alla vista del sangue. Vi è mai capitato di cercare istintivamente di vedere le vittime di un incidente stradale? Di imbattervi in un video cruento e di esserne ipnotizzati? Di capitare in un programma come, che so, “Chi l'ha visto?” e di esserne attirati improvvisamente, interrompendo ciò che stavate facendo?
Questi esempi sembrano suggerire che questa realtà è parte di noi e quindi dell’uomo, probabilmente un riflesso dei nostri istinti più primitivi che si fanno strada attraverso la curiosità e l'inquietudine che proviamo davanti a qualcosa di marcio.
Anche se in un videogioco e quindi in un contesto che associamo automaticamente alla finzione, dovremmo disgustare delle immagini di sangue in Dead Island, invece ne siamo perfino attratti e appagati. La domanda diventa allora: “perché questo istinto fa parte di noi?”. Prima di rispondere, potrebbe essere utile chiedersi se gli animali hanno lo stesso istinto, e probabilmente la risposta è affermativa; in fondo gli animali sono attratti dalla vista di un cadavere, o per nutrirsi, o, più interessante, per capire il motivo della morte del proprio simile, cercando tracce del male che ne ha causato la morte per evitarlo. Questa situazione la possiamo associare, anche se un po’ superficialmente, a quando si cerca di guardare le vittime di un incidente, di una catastrofe naturale o di un crimine: spinti dal desiderio di comprendere cosa è accaduto, cerchiamo di identificare il male che ha causato la tragedia, ma non ci fermiamo qui, empatizziamo con la vittima e proviamo a dare un senso a ciò che è successo.
Questa risposta però non spiega quello che accade in Dead Island o, più in generale, cos’è che ci attira al sangue. Da qui, si apre un’altra riflessione, ancora più inquietante: e se i serial killer fossero come noi, ma per qualche ragione non abbiano imparato a convivere e nascondere questa parte dell’uomo e, attirati dall’orrore, si spingano a compiere gesti folli ma che, nella loro ottica, fanno parte di loro e, semplicemente, li soddisfano? Alcuni criminali uccidono per il gusto di farlo; non è la stessa forza, ma senza freni e distorta, che ci attrae verso il macabro e che rende soddisfacente trucidare mostri umanoidi in Dead Island?

Mi rendo conto che le ultime riflessioni sono molto azzardate, ma mi sono lasciato andare e sto parlando con un’ottica ipotetica, per il gusto della riflessione, non prendetemi per pazzo asd .
Avevo voglia di ragionare su questo aspetto, eccovi quindi i miei (s)ragionamenti, o meglio, le domande che mi sono posto. Se avete voglia di evidenziare qualche aspetto critico (ce ne sono molti ahsisi ), o di aggiungere o ampliare qualcosa, sarò felicissimo di leggervi. Non sono andato a fondo per non scrivere minchiate, ed è per questo che in realtà ho solamente proposto qualche domanda, cosa che solitamente non mi piace più di tanto fare: non amo strutturare un testo con tutte queste domande senza risposta o con risposte parziali, ma in questo caso per arrivare a conclusioni bisognerebbe avere conoscenze molto approfondite, che non ho. Non ho approfondito la questione leggendo qualcosa per non condizionare i miei pensieri, altrimenti mi sarei ritrovato a riportare un articolo di un altro.

4lRaven

ha pubblicato un link riguardante Monster Hunter: World

Sono arrivato più o meno al spoiler Nergigante, da poco sconfitto, e devo cercare le tracce degli altri draghi anziani. Posso affrontare il Kirin e ho già cacciato il Deviljho, subito dopo il Nergigante.
Sto trovando una difficoltà mediamente molto bassa; tanto che per affrontare qualche mostro, come il, Deviljho, ho deciso di rimuovermi i talismani di potenziamento attacco e difesa.
È il mio primo Monster Hunter e ho paura di aver fatto una build fin troppo efficace. Dopo una parte del gioco in cui dovevo capire bene come funzionavano i miglioramenti delle armi, gli elementi e i potenziamenti tramite i gioielli, gli amuleti e le abilità delle armature, ho finalmente costruito una build vera e propria (o almeno credo), di cui ho allegato l'immagine. In più ci sono i quattro talismani di potenziamento di attacco e difesa (che avevo equipaggiati nell'immagine).
Conviene rimuovere qualcosa? Evito i talismani?
Aspetto i vostri consigli ahsisi, vorrei evitare di facilitare troppo l'avventura che mi sta coinvolgendo tanto.
Ecco le due immagini
https://www.ludomedia.it/4lraven-51639?v …
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4lRaven

Questi giorni ho ripreso Dead Island 2, per alternarlo a Monster Hunter: World nei momenti in cui non ho abbastanza tempo (o voglia) di iniziare una caccia.
“Ripreso” perché, iniziato a marzo, non mi aveva convinto e, arrivato a circa metà gioco, forse per la ripetitività o forse perché si era accumulata in me la voglia di iniziare qualcosa di nuovo, decisi di metterlo da parte.
Probabilmente fu la scelta migliore, poiché da quando ho ripreso a giocarci è una goduria: mentre prima evitavo le secondarie e l’esplorazione, adesso ho continuamente lo stimolo di deviare dalla storia principale per perdermi nel mondo di gioco e mutilare ogni sorta di morto vivente che mi capiti sotto tiro nel cercare le chiavi di quella cassa o nel provare ad entrare in quella recinzione, attirato semplicemente da un’arma più brutale come ricompensa.
Questo gioco l’ho rivalutato molto: è puro divertimento, da giocare a cervello spento, anche per sfogarsi e rilassarsi. Se giocato nel momento adatto penso sia difficile non lasciarsi impressionare dal sistema di smembramento, realizzato perfettamente e che porta il giocatore a scegligliene l’arma più estetica che trucida più brutalmente i mostri a scapito di quella più efficace.
Anche l'ironia dei personaggi e delle situazioni è ben riuscita e mi risulta più gradita di quando lo droppai, e il contrasto che si crea tra la situazione in cui il mondo si trova e la spensieratezza dei protagonisti rende le vicende molto particolari.
Non dovrebbe mancare moltissimo ai titoli di coda, una volta finito probabilmente andrò di DLC e chissà, magari anche di NG+ (che aggiungeranno verso fine ottobre), per giocarmi meglio alcune zone che non avevo praticamente esplorato al tempo del drop.

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