Capitoli multiplayer:
2002. Four Swords (Game Boy Advance)
Mentre A Link to the Past venne riproposto per Game Boy Advance, si decise di affiancargli uno Zelda del tutto nuovo, un'avventura mai vista prima nella serie. Fu così che fu incluso nella stessa edizione anche Four Swords, primo capitolo multiplayer con supporto fino a quattro giocatori connessi fisicamente mediante i cavi di connessione proprietari dei GBA. Ogni giocatore impersona una versione di Link di colore diverso tra verde, blu, rosso e viola, e ognuno del gruppo deve collaborare con gli altri per risolvere i puzzle che cosituiscono i numerosi stage che andranno affrontati prima della resa dei conti finale con Vaati. Ogni livello è caratterizzato da una moltitudine di mappe da esplorare in ordine e scelte sempre in modo casuale, caratteristica che rende ogni playtrough di Four Swords diverso, aumentandone quindi la rigiocabilità.
Gli eventi di Four Swords seguono di svariati anni al finale di Minish Cap, quando Link utlizzando la Quadrispada al massimo del suo potere sconfigge e sigilla al suo interno Vaati, portando in salvo la sua amica Zelda. Dopo questi eventi, la quadrispada fu sorvegliata per intere generazioni, finchè un giorno Vaati si liberò e occupò il Palace of Winds per imprigionare ogni ragazza di incantevole bellezza attirasse il suo sguardo, in cerca della discendente della principessa che anni prima lo condusse alla sconfitta insieme all'eroe.
Fu quindi in quel momento che quattro eroi armati della leggendaria Quadrispada partirono alla volta del palazzo e sconfissero Vaati, sigillandolo nella spada e lasciandola a riposare in un piedistallo nella foresta.
Ancora altri anni dopo quanto accaduto, l'ultima discendente di Zelda avverte una presenza maligna provenire dal luogo del piedistallo, e recandosi lì con Link viene infatti rapita da Vaati.
A Link spetta dunque salvarla, dimostrare il suo coraggio alle Grandi fate e superare numerosi ostacoli con l'aiuto della Quadrispada per arrivare al cospetto di Vaati.
2004. Four Swords Adventures (GameCube)
Appena due anni dopo FOur Swords, nel 2004 Link si trovò a destreggiarsi con la Quadrispada anche su Gamecube con Four Swords Adventures. Anche in questo caso era permessa la cooperativa fino a 4 giocatori connessi con i relativi gamepad sullo stesso Gamecube, con la possibilità di collegare anche i Game Boy Advance per entrare nel vivo dell'azione sia su portatile che su TV. La modalità principale del gioco è la "Hyrulean Adventure", dove il giocatore, sia solo che in compagnia di altri avventurieri, è chiamato a completare 8 stage per salvare Hyrule da Vaati e Ganon. Vi è invece una modalità secondaria chiamata "Shadow Battle" che consiste in un tutti contro tutti, quindi fino a quattro giocatori che si affrontano in battaglia.
A livello narrativo si colloca molto tempo dopo Four Swords, quando all'improvviso Hyrule viene ricoperta da dense nuvole che scatenano su tutto il regno una fitta pioggia, preannunciando guai in arrivo. Zelda chiama Link al Castello di Hyrule, conducendolo all'altare della Quadrispada, dove fu sigillato nel precedente capitolo Vaati. Accompagnata da altre 6 fanciulle (in maniera molto simile ad A Link to the Past), recita le preghiere per aprire la via a Link, quando improvvisamente irrompe una figura oscura identica a Link che rapisce Zelda e le fanciulle. Link lo insegue fino al piedistallo dove riposa la Quadrispada, quindi la estrae e rivela altre 3 copie di sè stesso. Da qui comincia il viaggio dei 4 Link, in cerca del Palace of WInds dove ha fatto ritorno Vaati per liberare Zelda e le altre. Vaati non è però l'unico ostacolo davanti, poiché qui fa ritorno nelle sue vesti più classiche anche il ladro gerudo, nonché Re del male, Ganon.
2015. Tri Force Heroes (Nintendo 3DS)
Più di un decennio dopo Four Swords Adventures fa la sua comparsa nel 2015 un terzo Zelda focalizzato sul multiplayer. In questo caso però l'intero sistema di gioco si basa sulla partecipazione costante di 3 giocatori che controllano i Link verde, rosso e bu e collaborano nella risoluzione di rompicapi e nell'applicazione di un particolare sistema di Totem, ovvero un Link sulle spalle dell'altro per raggiungere punti più elevati. Figura inoltre come il primo capitolo della serie a supportare la cooperativa online.
Come in Four Swords Adventures, è presente una modalità di arena che consiste in un tutti contro tutti a cui possono partecipare da 2 a 3 giocatori contemporaneamente.
La modalità principale di tri Force Heroes segue un canovaccio narrativo che si pone poco tempo dopo A Link Between Worlds, quando lo stesso Link e altri due suoi compagni identici ma di colore rosso e blu si imbattono nel misterioso regno di Hytopia, reso ricco e prospero dal settore della moda. Proprio la principessa, qui di nome Styla, è considerata la più bella del regno ed è ammirata da ogni cittadino a eccezione di Lady Maud. Quest'ultima le tende una trappola sottoforma di pacchetto regalo, che all'apertura ricopre Styla di una nuba oscura e la priva della sua bellezza.
Il Re Tuft cerca quindi l'aiuto dei 3 eroi, consapevole del loro trascorso in Hyrule e donandogli degli abiti eroici per affrontare le avversità che gli impediranno di raggiungere Maud e restituire a Styla ciò che le è stato tolto.
Riedizioni:
1998. Link’s Awakening DX (Game Boy Color)
Chiamata DX, abbreviativo che sta per "Deluxe", si tratta della versione completamente a colori di Link's Awakening, distribuita nel 1998 per Game Boy Color. Ricalca fedelmente in tutto e per tutto l'originale, semplicemente colorando ogni pixel di cui si compone il mondo del classico uscito 5 anni prima e aggiungendo un dungeon extra, il Color Dungeon, che una volta completato permette di scegliere di indossare una tunica tra la rossa e blu, un aiuto extra che raddoppia rispettivamente attacco o difesa.
2002. A Link to the Past (Bundle con Four Swords) (Game Boy Advance)
Semplice port per Game Boy Advance di A Link to the Past, distribuito nella stessa cartuccia di Four Swords. Anche in questo caso, un po' come per Link's Awakening DX, si tratta dello stesso gioco per Super Nintendo ma con risoluzione e sonoro adattati all'hardware del GBA, corretti alcuni glitch o criticità nei dungeon (su tutti la sequenza esplorativa finale dell'Ice Palace), miglioriata la traduzione e fornita una localizzazione italiana.
A differenza dell'originale, Link è doppiato con gli stessi versi sonori del Link di 10 anni di Ocarina of Time.
Dopo aver sconfitto Ganon e aver terminato contemporaneamente Four Swords, si potrà esplorare inoltre un dungeon extra.
2003. Ocarina of Time - Master Quest (GameCube)
Pochi mesi dopo il lancio di Wind Waker, Nintendo decise di distribuire una versione limitata dello stesso gioco ma con l'aggiunta di un secondo disco contenente Ocarina of Time, in quanto suo prequel praticamente diretto.
Aonuma approfittò dell'occasione per affiancare al classico una versione dello stesso Ocarina of Time che pensava di lanciare su Nintendo 64 per la periferica 64DD nel periodo in cui lavorava su Majora's Mask.
Fu pubblicata quindi nel 2003 la Master Quest, gioco praticamente identico a Ocarina of TIme per quanto overworld, storia e personaggi ma molto diverso per level design dei dungeon, difficoltà dei combattimenti e con visuale speculare rispetto all'originale
2003. The Legend of Zelda: Collector’s Edition (GameCube)
Pochi mesi dopo il lancio della versione limitata di Wind Waker con all'interno Ocarina of Time e la Master Quest, fu distribuita una raccolta di 4 classici della serie tramite Club Nintendo in Giappone, Nintendo Power in Nord America e in un'edizione limitata di Mario Kart Double Dash in Europa.
Si tratta quindi di una collection che permette di giocare il primo The Legend of Zelda, Zelda II: The Adventure of Link, Ocarina of TIme, Majora's Mask e una demo di Wind Waker, il tutto affiancato da alcuni video speciali che raccontano la storia del franchise fino a quell'anno.
Tutti i titoli della raccolta girano perfettamente su GameCube, eccezion fatta per l'emulazione di Majora's Mask che invece presenta diversi glitch grafici e sonori, gira a meno dei 20 FPS dell'originale su Nintendo 64 e interagendo con il menù dell'inventario ricorre in freeze che durano qualche secondo.
2004. Classic NES Series - The Legend of Zelda (Game Boy Advance)
Semplice port dell'originale The Legend of Zelda per Game Boy Advance, uscito per la serie Classic NES insieme a tanti altri titoli della stessa console. Mantiene le stesse caratteristiche del gioco originale e non presenta aggiunte o modifiche ad alcun aspetto.
2004. Classic NES Series - Zelda II: The Adventure of Link (Game Boy Advance)
Come per il primo Zelda, anche The Adventure of Link venne incluso nella serie Classic NES, anche in questo caso identico all'originale e senza modifiche alla sua struttura.
2011. Four Swords Anniversary Edition (Nintendo DSi)
Edizione di Four Swords uscita in occasione del venticinquesimo anniversario della serie, disponibile tra il Settembre 2011 e il Febbraio 2012 come software DSi gratuito e scaricabile su DS e 3DS.
Presenta inalterate tutte le caratteristiche del titolo originale per Game Boy Advance, aggiungendo la possibilità di giocare in single player e mappe che riprendono sezioni di gioco dal primo The Legend of Zelda, A Link to the Past e Link's Awakening.
2011. Ocarina of Time 3D (Nintendo 3DS)
Sviluppato dal team Grezzo, studio interno di Nintendo con medesima sede a Kyoto, Ocarina of TIme 3D è il remake del classico per Nintendo 64, uscito nei primi mesi dal lancio del 3DS.
Ci si trova anche in questo caso davanti a un'opera di rifacimento pressoché fedele all'originale: storia, personaggi, musiche, strumenti sono rimasti esattamente gli stessi.
Il team si concentrò più sulla rimodellazione degli elementi tridimensionali e sull'ottimizzazione del frame rate in rapporto al nuovo hardware. Fu inoltre attenzioanto il sistema di utilizzo degli strumenti, con alcune modifiche come gli stivali di ferro (qui equipaggiabili mediante selezione rapida) e l'ocarina con gli spartiti visualizzabili anche durante l'esecuzione di melodie.
Anche lo schermo inferiore fu usato per facilitare l'esplorazione, palesando continuamente le diverse mappe tra overworld, dungeon e villaggi.
Per l'uso di strumenti per cui è necessario mirare tramite un puntatore è stato implementato un controllo alternativo con il giroscopio del 3DS, mantenendo comunque il classico input da analogico.
Anche questa versione di Ocarina contiene la Master Quest, anch'essa con tutti i miglioramenti apportati all'avventura base.
2013. The Wind Waker HD (Wii U)
Un anno dopo il lancio di WIi U, in una situazione di mancanza di titoli della serie inediti per Wii U, Nintendo rilasciò il remake in HD di Wind Waker, sviluppato da Nintendo EAD e quindi supervisionato da Aonuma in persona. Pur presentando sempre la medesima avventura e dungeon, rispetto all'originale vi sono diversi cambiamenti: su tutti la gestione dell'illuminazione e dei più vividi colori, la mappa costantemente mostrata sullo schermo del GamePad mentre si esplora, l'applicazione del giroscopio (similarmente a Ocarina of TIme 3D) per l'utlizzo di strumenti che richiedono di mirare, come per esempio l'arco o il rampino.
Altri elementi aggiuntivi sono una seconda vela che permette di solcare i mari anche controvento, la quest della Triforza semplificata da un'unica mappa che rivela direttamente la posizione di alcuni frammenti senza cercarne la mappa da far decifrare a Tingle.
Era possibile inviare messaggi su Miiverse tramite la bottiglia di Tingle, che si sostiuiva alla radiolina stile GBA di Tingle dell'originale, ormai impossibile da alcuni anni per via della chiusura della piattaforma.
2015. Majora’s Mask 3D (Nintendo 3DS)
Analogamente a Ocarina of TIme 3D ci fu una seconda rinascita anche per Majora's Mask, riproposto seguendo quanto fatto anni prima. Mantenendo inalterato il mondo unico di Majora, quindi la meccanica del conto alla rovescia, l'avventura principale e le sidequest, furono rifatti i modelli dei personaggi e delle strutture esplorabili. Anche in questo caso furono apportate piccole modifiche ad elementi i gameplay, come l'approccio alle battaglie contro i boss (la strategia con cui si sconfigge Twinmolds nello Stone Tower Temple per fare un'esempio) e l'utilizzo degli strumenti con il giroscopio del 3DS.
2016. Twilight Princess HD (Wii U)
Secondo remake in HD di uno Zelda per Wii U, anche in questo caso si tratta di un capitolo principale apparso su GameCube. Si tratta tra l'altro di un remake basato proprio su quella versione, in quanto dispone della stessa configurazione di input e della stessa visuale. Come sempre, non viene alterato il contenuto di trama così come sidequest e personaggi, pur presentando invece modifiche al gameplay date dall'interazione con gli amiibo, le quali influiscono in generale sulla difficoltà o forniscono aiuto al giocatore.
Ripresa da Skyward Sword, finito il gioco si può accedere alla Modalità Eroica, simile a un classico NG+, con danni subiti da Link raddoppiati e visuale invertita come nella versione Wii.
2019. Link’s Awakening (Nintendo Switch)
Il 20 Settembre 2019 approdava su Switch il remake di Link's Awakening, terzo lavoro portato a termine dal team Grezzo, dopo più di vent'anni dalla versione DX e ancor di più dall'originale. Il remake del quarto Zelda del franchise fu quello più ambizioso per il team, in quanto riproposto, o per meglio dire re-inventato, con un nuovo motore grafico (vagamente simile a quello di A Link Between Worlds) e allo stesso una colonna sonora completamente riarrangiata dal ben noto Ryo Nagamatsu.
Riprende concettualmente i contenuti della versione DX, vi è infatti il Color Dungeon come extra, introducendo una modalità ispirata a Mario Maker ma basata sulla costruzione del proprio dungeon da proporre online ad altri giocatori (idea nata da un confronto tra Miyamoto e Aonuma)
Da notare anche che rispetto all'originale, spada e scudo sono costantemente equipaggiati, garantendo quindi sempre due slot liberi per gli strumenti.
Spin-off:
1989. ZELDA (Game & Watch)
Rilasciato per lo storico Game & Watch nel 1989 e semplicemente intitolato "Zelda", si tratta dell'unico spinoff per la portatile e l'unico della serie a non essere mai stato distribuito in Giappone. Caso raro tra i giochi per Game & Watch, veniva giocato su due schermi contemporaneamente. Invece della Master Sword, qui Link brandisce una spada chiamata Tomahawk per combattere nemici di notevole entità come draghi, fino ad allora mai apparsi nella serie. Fu in seguito rilasciato anche nella Game & Watch Gallery 4, collezione di titoli uscita su Game Boy Advance nel 2002. Fu resa accessibile anche in Giappone solo nel 2016, quando entrò a far parte della raccolta di giochi per Game & Watch sulla Virtual Console Wii U.
1995. BS The Legend of Zelda (Super Famicom)
Il primo gioco della serie compatibile con la periferica Stellaview, modem satellitare applicabile al Super Famicom distribuito esclusivamente in Giappone introno al 1995. BS nel titolo sta per "Broadcast Satellite", in quanto in ogni copia del gioco venivano letteralmente trasmesse parti aggiuntive mediante trasmissione da satellite a Stellaviw. Quindi in specifici giorni della settimana e in orari noti i Super Famicom "ricevevano" nuovi spezzoni di gioco da trasmettere, attivandoli all'interno della cartuccia stessa.
Conoscendone il funzionamento, si intuisce che oggi non è più possibile giocare a titoli usciti per tale periferica.
BS The Legend of Zelda è una sorta di rifacimento del primo Zelda, con musiche riarrangiate, grafica migliorata grazie al sistema a 16bit caratteristico del Super Famicom, struttura dell'overworld identica ma dungeon profondamente diversi.
A livello narrativo però si colloca meglio come prequel di A Link to the Past, in quanto copre eventi simili alla ben nota "Imprisoning War".
Vista la propria particolare a livello tecnico, veniva giocato in tutto il Giappone nello stesso istante e una volta terminata la trasmissione, i migliori giocatori venivano premiati con una memory card da 8MB (applicabile alla cartuccia) con all'interno i propri dati salvati.
1997. BS The Legend of Zelda: Ancient Stone Tablets (Super Famicom)
Due anni dopo il primo Zelda per Stellview, nel 1997 uscì un secondo gioco, ispirato stavolta ad A Link to the Past. Ancient Stone Tablets si colloca appena 6 anni dopo gli eventi del terzo capitolo della serie, quando Sahasrahla si avventura da solo in cerca di Link (assente probabilmente per via del suo viaggio da cui sono scaturiti Link's Awakening e i due Oracle) per combattere le creature malvagie che stanno tornando a infestare Hyrule. Zelda e Aginah (fratello minore del saggio di Kakariko) trovano nel mezzo del deserto un giovane, che è di fatto l'avatar del giocatore, avvolto da una sfera di luce. In maniera del tutto simile al primo BS, anche in questo caso si attivavano porzioni di gioco volta per volta e in contemporanea in tutto il Giappone.
Graficamente fu pressoché identico ad A Link to the Past, con lo stesso inventario, stile artistico nell'overworld e nei dungeon ma con la mappa rivelabile solo dopo aver esplorato ogni blocco e level design dei labirinti completamente stravolto.
2008. Link’s Crossbow Training (Wii)
Link's Crossbow Training è uno spinoff decisamente singolare, l'unico che si compone di stage basati esclusivamente su fasi di shooting. Uscì nel Novembre del 2007 per Wii, non a caso proprio un anno dopo Twilight Princess. Link's Crossbow Training propone infatti una rivisitazione di tutte le aree principali del capitolo del crepuscoo in quanto livelli in cui attaccare nemici con la balestra per accumulare quanti più punti possibile in un limitato lasso di tempo.
Oltre a combattimenti contro nemici standard vi sono anche boss presenti nei dungeon di Twilight Princess, come Stallord. VI sono principalmente 3 tipi di livelli: target shooting, in cui si è sostanzialmente guidati verso un percorso prestabilito e bisognerà essere reattivi nel colpire velocemente i nemici; Defender, in cui Link resta fermo e può mirare a 360°; Ranger, in cui il gioatore dispone del totale controllo di Link e lo può muovere con lo stick del Nunchuk.
In occasione di Link's Crossbow Training fu lanciato il Wii Zapper, periferica di sostegno al Wiimote che fornisce un feedback più fedele, in quanto strutturalmente rende il sistema Wiimote e Nunchuk molto simile all'arma impugnata nel gioco.
2014. Hyrule Warriors (Wii U)
Hyrule Warriors combina elementi di gameplay della principale serie action di Koei Tecmo Dinasty Warriors con personaggi e caratteristiche comuni a molti Zelda. Sostanzialmente si tratta di un musoe, con la storia che progredisce completando i principali obiettivi in ogni mappa proposta, dove bisogna esibirsi in frenitici combattimenti contro innumerevoli nemici già visti nella maggior parte dei capitoli, come Boblin, Stalfos e Lizal.
Si controlla principalmente Link, in quanto protagonista, ma anche altri personaggi tra alcuni originali e altri già conosciuti nei precedenti capitoli canonici. Vengono dunque richiamate figure di spicco come Zelda, Impa, Midna, Faih, Zant, Ghirahim e diversi altri ancora, tutti giocabili.
2016. Hyrule Warriors Legends (Nintendo 3DS)
Rilasciato nel 2016 per 3DS, Legends è la versione portatile di Hyrule Warriors, con il medesimo canovaccio narrativo ma con più contenuti e l'introduzione di un personaggio femminile di nome Linkle. Riprese il cast del gioco uscito 2 anni prima (scaricabile gratuitamente) e aggiunse ulteriori personaggi ripresi dall serie principale ad arricchire quello già vasto della versione base, come Dazel e Tingle. Tutte le aggiunte elencate possono comunque essere applicate anche alla versione Wii U mediante un codice che ne abilita il download, disponibile acquistando proprio questa versione per 3DS.
2016. My Nintendo Picross – The Legend of Zelda Twilight Princess (Nintendo 3DS)
Titolo della serie Picross a tema The Legend of Zelda: Twilight Princess, acquistabile come software dal My Nintendo per 1000 monete d'argente, composto da 45 livelli dove bisogna rivelare delle immagini riempiendo apposite righe o colonne.
2019. Hyrule Warriors Definitive Edition (Nintendo Switch)
Analogamente alla Legends, questa è un'altra versione di Hyrule Warriors rilasciata in esclusiva su Switch con ancora più mappe e personaggi giocabili, tra cui Marin, Lavio e Yuga.
2019. Cadence of Hyrule: Crypt of the NecroDancer (Nintendo Switch)
Dalla collaborazione con gli autori di Crypt of the NecroDancer, indie appartenente al genere dei rythm game, uscì nella primavera del 2019 su Switch Cadence of Hyrule, spinoff con elementi di gameplay derivanti dal titolo indie ma con gli scenari tipici della serie Nintendo in 2D con prospettiva dall'alto come stage.
Vi sono quindi livelli come Hyrule Field, Hyrule Castle e altri ancora, accompagnati da riarrangiamenti delle musiche caratteristiche del franchise.
2020. Hyrule Warriors: Age of Calamity (Nintendo Switch)
Di uscita molto recente, Age of Calamity è un titolo appartenente alla serie spinoff Hyrule Warriors ma con storia incentrata nel passato di Breath of the Wild, precisamente 100 anni prima, quando la calamità doveva ancora abbattersi sul regno. Oltre a presentare le medesime località (ovviamente non con la stessa impronta esplorativa di BOTW), qui vi saranno ancora gli stessi Link e Zelda come protagonisti, affiancati dai 4 campioni e da personaggi secondari di maggiore importanza come Impa. Si vedrà dunque la Hyrule che precede i fatti dell'ultimo Zelda mainline, con dettagli che chiariranno il passato del regno e degli stessi protagonisti.
Zelda per Philips CD-i:
1993. Link: The Faces of Evil
1993. Zelda:The Wand of Gamelon
1994. Zelda’s Adventure
Poco prima del lancio del Super Famicom, nel 1989, Nintendo e Sony strinsero accordi per lo sviluppo di una console basata sull’uso di CD-ROM, ancora oggi oggetto di attenzioni da parte dei più irriducibili collezionisti: lo SNES-CD, noto ai più come Nintendo Play-Station. Sostanzialmente, Sony avrebbe sviluppato una piattaforma aggiuntiva alla console Nintendo a 16bit, garantendo nuove possibilità per lo sviluppo di giochi più grossi in termini di memoria e di prestazioni grafiche.
Nintendo, tuttavia, non rispettò i patti, e firmò poco tempo dopo con Philips per lo sviluppo di questo sistema di supporto. La conseguenza più evidente fu proprio lo sviluppo di Playstation (tutto unito per non violare il copyright sul nome precedente, appartenente a Nintendo), che esordì 6 anni dopo con un successo impressionante a livello mondiale.
Nintendo però non si concesse neanche a Philips, scartando l’idea di una periferica aggiuntiva per via dello scarso successo riscosso dal Sega Mega-CD.
Piuttosto, diede carta bianca sullo sviluppo di 3 giochi, basati sui manuali di istruzioni dei primi due Zelda, per la console Philips CD-i.
Nonostante l’impegno per portare al massimo le prestazioni del CD-i, il sistema non era pensato per far girare videogiochi, quindi vi furono diversi problemi dal punto di vista dei comandi, audio e video.
Ad ogni modo, nel 1993, non molto tempo dopo Link’s Awakening, uscirono assieme Link: The Faces of Evil e Zelda: The Wand of Gamelon. Mentre nel 1994 uscì il terzo e ultimo per CD-i, Zelda’s Adventure.
The Faces of Evil e Wand of Gamelon sono ispirati a Zelda II: The Adventure of Link, in quanto condividono la stessa visuale bidimensionale e side-scrolling. Furono entrambi concepiti con cutscenes in full motion video basate sull’animazione russa dell’epoca, particolarità singolare nel panorama videoludico. Sebbene ai tempi furono giudicati tutto sommato positivamente, si tratta di titoli oggi giudicati all’estremo opposto e per di più presi sempre con atteggiamento ilare.
Zelda’s Adventure, uscito l’anno dopo, cambiò totalmente approccio, rifacendosi più al primo Zelda e presentando scene in live action invece di quelle disegnate dei precedenti.
Anche in quest’ultimo caso vi sono all’unanimità pareri estremamente negativi, sia come ricezione quando uscì che oggi.
Serie di Tingle per Nintendo DS:
2006. Freshly-Picked Tingle’s Rosy Rupeeland
Titolo incentrato su Tingle, iconico personaggio della serie, introdotto i nMajora's Mask e in Wind Waker. Il gioco consiste in avventura dis tampo RPG in Tingle deve collezioanre rupie per poter porter fare qualunque cosa, da sviluppare le sue caratteristiche vitali a progredire nell'avventura. E' l'unico spinoff di Tingle ad essere uscito dal Giappone ed essere distribuito in occidente.
2007. Tingle's Balloon Fight
Distribuito esclusivamente in Giappone tamite ricompensa per i membri paltinum del Club Nintendo, si tratta dello storico gioco per NES Balloon Fight ma con Tingle che sostituisce i personaggi originali.
2009. Ripened Tingle's Balloon Trip of Love
Il secondo gioco di Tingle comincia con un uomo di 35 anni che leggendo un libro viene da esso risucchiato e diventa proprio il folletto verde protagonista. Per fuggire dal libro deve avventurarsi in cerca di una principessa e ballare con lei alla City Ball.
2009. Too Much Tingle Pack
Un'applicazione a tema tingle con diversi strumenti come l'indovina, la calcolatrice, un timer e altre stranezze che vengono indicate come realizzate da Tingle.