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Retaliate – Recensione Speedrun

Lo sviluppatore indipendente Romans I XVI Gaming porta su console il protagonista della nostra nuova recensione: Retaliate. Il titolo risponde a una domanda che tutti ci siamo posti almeno una volta nella vita: cosa succede se in bullet hell vengono meno i proiettili da sparare? La risposta potrebbe sorprendervi.



La difesa è il miglior attacco



Dopo aver sviluppato alcuni prodotti per smartphone, Romans I XVI Gaming, nella persona di Austin Sojka, ha deciso di passare su console casalinghe, tra cui PlayStation, per proporre Retaliate. Seppur con un'interessante novità che stravolge in parte i canoni del genere, di base il titolo non si discosta da qualsiasi altro shoot'em up arcade sul mercato. Sulla falsa riga di classici come Space Invaders e il più esotico Vasara, i giocatori salgono a bordo di un'astronave per sparare a qualsiasi cosa si muova.



Il plot twist, se così vogliamo chiamarlo, è che di base non sarà possibile sparare. La modalità Storia ci spiega attraverso simpatiche vignette che le armi sono state vietate. Un astuto negoziante decide però di venderci uno scudo energetico, che si rivela ben presto uno strumento più di offesa che di difesa. La barriera ha infatti il potere di assorbire i colpi sparati in nostra direzione dai nemici e trasformarli in munizioni. In questo modo potremo dare il più classico dei pan per focaccia, sbarazzandoci di immense flotte di astronavi.



Questo spiega anche il titolo scelto per l'opera, che tradotto significa letteralmente “vendicarsi” e lascia ben capire attorno a quale meccanica ruota l'intero gameplay di Retaliate. Questa variante ha il merito di proporre qualcosa di fresco agli appassionati, con però alcune limitazioni di fondo. La sensazione di essere davanti a un gioco arcade frenetico si diluisce un po', complice la necessità di aspettare i colpi per rispedirli al mittente. Il buon numero di nemici a schermo obbliga comunque ad avere riflessi pronti per sopravvivere.



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Il gameplay di Retaliate



Come abbiamo detto, il fulcro di Retaliate è la necessità di assorbire colpi per ricaricare la nostra arma. Di base piloteremo un'inerme astronave, in grado di spostarsi bidimensionalmente in un'area limitata che scorrerà in verticale. Potremo però attivare il già citato scudo sia per far sì che i nemici che ci arriveranno addosso vengano distrutti dall'impatto, sia per risucchiare i proiettili in arrivo. Il simpatico HUD di gioco, strutturato come il cruscotto di una nave, ci mostrerà la percentuale di carica dello scudo e i colpi nel caricatore. La barriera potrà infatti essere tenuta attiva per pochi secondi, salvo poi dover attendere la ricarica dell'energia.



I colpi invece andranno via molto rapidamente se non saremo oculati: a differenza di altri shooter arcade, infatti, dovremo essere precisi e parsimoniosi per non trovarci nei momenti peggiori in balia dei nemici. Questo implica come detto una certa perdita di frenesia nel gioco, che pur rientrando nei canoni del genere risulta un corpo estraneo. Sebbene la scelta di Austin Sojka sia sicuramente intrigante e ardita, i puristi del genere potrebbero storcere il naso. Agire di rimessa, in giochi che dovrebbero puntare tutto su rapidità e immediatezza, potrebbe infatti sembrare un controsenso.



Retaliate include una modalità storia e una arcade, in cui affrontare anche delle missioni. In tutti i casi, però, il gameplay rimane immutato. I giocatori potranno inoltre personalizzare i colori di nave e scudo nell'Hangar, senza però ottenere benefici o altro. Stupisce l'assenza di una modalità cooperativa, che avrebbe dato il giusto sprint al gioco. Piacevole il comparto tecnico, con una grafica basilare ma pulita e una colonna sonora discreta. Qualche effetto aggiuntivo avrebbe invece accentuato la spettacolarità delle sparatorie, che sembrano un po' troppo piatte.



I trofei di Retaliate



Se siete cacciatori, allora ci dispiace comunicarvi che Retaliate sarà per voi una mezza delusione. Tra i 24 trofei che compongono la lista del gioco, infatti, non sarà presente l'ambito Platino. Questo potrebbe essere un bene oppure un male, visto che tra le coppe ce ne sono alcune davvero ostiche da ottenere. Oltre a dover totalizzare 750.000 punti nella modalità Storia, dovrete anche distruggere 100.000 nemici e assorbire altrettanti colpi. Si tratta di sfide incredibilmente time consuming, che la maggior parte dei cacciatori sceglierà di non completare, vista l'assenza di una ricompensa finale.



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