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Happy Mochi – Recensione

Inseguire la felicità con tanti dolcetti giapponesi è la filosofia di Happy Mochi, il gioco da tavolo che analizziamo oggi nella nostra nuova recensione. Sviluppato da Romaric Galonnier e Johan Benvenuto e pubblicato in Italia da Asmodee, questo party game dalle dimensioni compatte promette di regalarci ore di sfide a colpi di coloratissimi mochi.



Tortine di pasta di riso



Se rientrate in quella categoria di giocatori itineranti, che non hanno mai un luogo fisso per affrontare le sfide offerte dai boardgames in loro possesso, saprete che spesso la dimensione conta. Titoli come Cthulhu Death May Die, per quanto carichi di fascino, risultano spesso difficili da portare con noi, per non parlare degli spazi richiesti per intavolarlo. Ecco perché a volte la compattezza può essere un dono: proprio di questa virtù fa tesoro Happy Mochi, un party game dalle regole molto semplici, racchiuso in una scatola di dimensioni incredibilmente ridotte. Tutto quello che vi servirà per giocare inoltre sarà una superficie piana su cui appoggiare il mazzo e una manciata di carte, oltre a radunare da 2 a 6 giocatori. Le partite hanno una durata molto contenuta (15-20 minuti circa), altro elemento che rende Happy Mochi un fedele compagno di viaggio, utile per intrattenervi in qualsiasi pausa.



Avvicinandosi alla piccola scatola, un quadrato di 11 centimetri circa, non si può non notare lo splendido design e i colori pastello scelti, che rendono davvero giustizia ai piccoli mochi. Non si tratta però solo di una scelta estetica, ma anche inclusiva: Happy Mochi ha strutturato le sue carte sfruttando il ColorADD, ossia l'alfabeto dei colori fondamentale per aiutare i giocatori daltonici. Su ogni carta è inoltre riportato un simbolo che, sempre sfruttando il ColorADD, aiuta ad associare i mochi simili tra loro. Piccoli accorgimenti che fanno una grande differenza, soprattutto per quei giocatori che potrebbero fare più fatica ad approcciarsi a una sfida che vuole essere accessibile a tutti.



Sotto il coperchio troviamo pochi semplici elementi: un mazzo di carte numerate, una carta double face riportante i simboli “+” e “-“, nonché l'immancabile regolamento, accuratamente ripiegato per occupare meno spazio possibile. La dimensione delle carte è adatta allo scopo e le stesse sono realizzate con materiali di grande qualità. Anche mischiandole senza bustine protettive, vi assicuriamo che resisteranno a un numero molto elevato di partite.



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Come si gioca a Happy Mochi



Ma come possono dei dolcetti di riso giapponesi trasformarsi in elementi per un gioco da tavolo? La risposta è molto semplice, esattamente come le regole di Happy Mochi. Per iniziare una partita sarà sufficiente distribuire 7 carte a ogni giocatore e collocare al centro del tavolo due carte scoperte e la carta segno sul lato “+”. Lo scopo del gioco sarà quello di sbarazzarsi delle carte nella propria mano prima degli altri, per far prendere loro punti penalità. Il primo a raggiungere i 30 punti totali farà terminare la sfida.



La regola fondamentale di Happy Mochi, da osservare per tutta la partita, è che le carte in mano non possono essere spostate o riordinate in alcun modo. Questo è parte della sfida, in quanto se vorremo giocare delle carte potremo farlo soltanto a coppie. La carta giocata a sinistra rappresenterà le decine, quella a destra le unità. Le regole base per poter giocare le nostre coppie saranno semplici: potremo scegliere solo due carte adiacenti tra loro nella nostra mano e il valore totale dovrà essere superiore a quello dell'ultima coppia giocata. Questo perché la carta segno è girata sul lato “+”, il che indica appunto che dovremo giocare valori sempre crescenti. Inoltre, se in qualsiasi momento riusciremo a giocare due carte dello stesso colore, aggiungeremo una nuova regola. Tutte le successive coppie dovranno essere di valore maggiore e di un unico colore, anche diverso da quello sul tavolo.



Potremo superare tutti i vincoli elencati sopra in un solo modo: giocando due carte con lo stesso valore, il che ci permetterà di creare un happy mochi. Il giocatore successivo potrà proseguire la partita senza particolari limitazioni, giocando con le consuete regole. Qualora non potessimo giocare una coppia, saremo obbligati a pescare. Potremo farlo dal mazzo di pesca oppure da una delle due pile sul tavolo (decine o unità). Il vantaggio sarà che potremo collocare la carta così ottenuta in qualsiasi punto della nostra mano, consentendoci di avere sempre una soluzione.




L'ora dei bonus



Come vi abbiamo anticipato, alcune carte presenti nel mazzo riportano dei simboli bonus. Questi sono quattro tipi in totale, di cui due obbligatori e due facoltativi. I bonus obbligatori sono quelli che ci porteranno a girare la carta segno e pescare una carta. Nel primo caso, dovremo girare la carta sul lato opposto, trasformando la richiesta di giocare carte da più alte a più basse o viceversa. Nel secondo, potremo pescare una carta, seguendo le normali regole, oppure farla pescare a un avversario. I bonus facoltativi sono invece lo scambio e la conservazione. Scambiando le carte ogni giocatore ne sceglierà una dalla sua mano da passare a chi sta alla sua sinistra. La carta ricevuta potrà essere collocata dove vorremo nella nostra mano.



La conservazione aggiunge una nuova possibilità. Questo bonus ci permetterà di immagazzinare una carta in un mazzo personale, da cui potremo pescare durante i nostri turni per avere ulteriori opzioni. I bonus si attiveranno solo quando giocheremo la carta e andranno applicati immediatamente. Si tratta di variabili imprevedibili, che possono stravolgere l'esito della partita. Il round termina quando un giocatore svuota la sua mano. Tutti gli altri otterranno punti penalità pari alla somma delle carte rimaste loro in mano. Potranno però scegliere, dopo il conteggio, una carta da conservare nel proprio mazzo per i round successivi.



Il gioco prosegue in un susseguirsi di round, all'inizio dei quali vengono sempre distribuite 7 carte, a prescindere da quante i giocatori ne avranno conservate. La carta segno andrà girata sul “+” e le due carte iniziali pescate come di consueto dal mazzo. La partita termina quando un giocatore raggiunge 30 punti di penalità. Chi avrà accumulato meno punti verrà dichiarato vincitore. In caso di parità, i giocatori condivideranno la vittoria.



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Happy Mochi: un party game di dolci felici



Come è facile intuire dalla nostra spiegazione, Happy Mochi è un party game dalle regole molto semplici, ma sorprendentemente coinvolgente. L'obbligo di non riordinare le carte, accompagnato però dalla possibilità d'inserirne di nuove in maniera strategica, porta a importanti riflessioni prima e dopo ogni giocata. Questo però non porta al rischio di paralisi da analisi, dato che le opzioni risultano comunque sempre abbastanza limitate. I round scorrono velocemente, con i bonus pronti a fornire quel pizzico d'imprevedibilità in più. Il mazzo di carte personali e la possibilità di ignorare le regole giocando due carte uguali aggiungono ulteriori elementi tattici.



Nonostante questo, Happy Mochi si è rivelato un gioco da tavolo adatto a qualsiasi tipologia di giocatore. Si tratta di un entry level dei card game basati sui numeri che, come Lama o 6… Le Prendi, non hanno bisogno di componenti stratosferiche o di scatole gargantuesche per regalare ore e ore di divertimento. Il fattore di alea influisce solo parzialmente, dato che spesso piazzare in maniera saggia le carte in mano farà la differenza. Ottima invece la rigiocabilità: Happy Mochi è il classico gioco che non vedrete l'ora di intavolare per spezzare tra titoli più corposi oppure in brevi momenti di pausa.



Molto piacevole infine la componentistica. Lo stile scelto rispecchia come detto in pieno la natura leggera del gioco, mentre le carte risultano sempre chiare e molto intuitive, sia per font scelto che per stile dei simboli bonus. Nota di merito per l'utilizzo del sistema ColorADD per daltonici, scelta che abbiamo davvero apprezzato. Insomma, se siete alla ricerca di un party game compatto da portare sempre con voi, Happy Mochi è sicuramente una scelta vincente.



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