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Sunrise GP – Recensione

Il sole è di fronte a voi, i colori sono intensi, gialli, rossi, arancioni e viaggiate verso l'alba. Bellissimo, vero? Sunrise GP è questo, in poche parole. Un gioco di guida arcade, veloce e simpatico, con molte personalizzazioni, una ventina di auto e di piste, prodotto da Take It Studio!, di estrazione polacca. Salite in macchine e allacciate le cinture, partiamo per la recensione di Sunrise GP.



Una carriera verso l'orizzonte



Sunrise GP, come il cugino Electro Ride – The Neon Racing è un racing arcade semplice, lineare e che permette di godere sin da subito di divertimento facile e veloce. Fondamentalmente avremo due scelte, una è la carriera – denominata Gran Premio – con una serie di venti gare con la prima che sblocca la seconda e via dicendo; la seconda è la modalità gara veloce, in cui scegliere auto, circuito e andare subito a competere.



Entrambe le modalità sono affrontabili senza nessuna preferenza particolare, ma chiaramente il cuore pulsante del gioco è la sezione Gran Premio. Qui potremo infatti partire con auto dalla limitata potenza e velocità, con un peso considerevole, scalando man mano la china sbloccando veicoli dalle migliori prestazioni che consentono di ottenere record sempre migliori.



Questo avanzamento di velocità generale sarà accompagnato da un incremento della difficoltà delle piste, sempre nel limite della fisica arcade, ma tendenti a creare momenti di suspense e sorpresa, con improvvisi cambi di direzione e pendenza, ad esempio. Saremo sempre guidati e aiutati dalla mini mappa a schermo, ma gli attimi di distrazione verranno pagati sempre molto cari.



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Colori e fantasia a più non posso



Una delle caratteristiche peculiari di Sunrise GP è il tasso molto elevato di saturazione dei colori, i quali risultano vividi, vibranti, intensi e che ricordano atmosfere vacanziere, simil-equatoriali se non anche retrò. A proposito di vecchia scuola, le automobili che utilizzeremo saranno tutte provenienti dall'est Europa dei meravigliosi anni ottanta e precedenti, con qualche piccola eccezione come l'Alpine A110 (sempre però di quell'epoca). Tra l'altro quest'ultima si rivela essere tra le auto migliori dell'intero gioco.



I circuiti sono di completa fantasia, ma il filo comune che li accomuna è la presenza di curvoni da percorrenza, chicane veloci e improvvise curve ingannevoli che possono creare occasioni per incidenti. Sono presenti varie location come il porto, lo spazioporto, la miniera e molto altro, in un turbine sempre in costante variazione ma altrettanto immediato da capire.



Per ogni gara sarà disponibile un set di tre stelle da conquistare, solitamente in base alla velocità di gara, le quali serviranno anche per quantificare il premio di fine corsa da ricevere. L'ottenimento di una o più stelle permette anche di sbloccare sfide aggiuntive e circuiti secondari sui quali, a loro volta, correre ulteriori gare.



I circuiti non presentano nulla di particolare se non quello che ci si aspetterebbe normalmente da delle corse in pista. Quindi niente power-up, niente salti e niente derapate al limite della fisica. Semplicemente accelerare finché ce n'è verso il traguardo. A volte non servirà nemmeno frenare, basterà rilasciare il gas per quel tanto che basta a fare le curve un pochino più ostiche.



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Pimp my Ride



Una delle caratteristiche più interessanti e allo stesso tempo più deludenti del gioco è la possibilità di personalizzare quasi completamente l'auto, almeno per quanto riguarda la parte esterna del veicolo. Potremo modificare paraurti, minigonne, cerchioni, prese d'aria, spoiler e alettoni, aerografie, verniciature. Ma non solo, anche scarichi, passaruota e chi più ne ha più ne metta. La pecca è che nessuna di queste parti incrementa le prestazioni dell'auto o ne diminuisce il peso, come ad esempio la possibilità di lasciare l'auto senza paraurti.



Questo è allo stesso tempo giusto e sbagliato, in quanto ci si aspetterebbe che in un racing game si possa migliorare le prestazioni del veicolo sostituendo dei pezzi, soprattutto quando questi sono posti dietro pagamento di cifre particolarmente importanti rispetto alla vittoria di una corsa, discorso calzante per gli scarichi. Al contrario, è una cosa completamente evitabile nel caso non si sia interessati, anche data la scelta quantomeno “esotica” delle elaborazioni disponibili.



Sempre parlando di marmitte, non avremo dei semplici “cannoni” di grandi diametri o con più uscite, come ci si aspetterebbe, ma avremo degli esemplari piuttosto unici e tendenti all'estrema esagerazione, tipici del sudest asiatico o comunque dell'estremo oriente, in cui le marmitte diventano lunghe diverse decine di centimetri e puntano incredibilmente in alto, sfidando le leggi di una fisica che non esiste su questo pianeta.



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Fisica e aspetti tecnico artistici



La fisica del gioco, come già accennato, è di stampo prettamente arcade. Aspettatevi quindi di poter percorrere tutta la gara a manetta, senza mai alzare dal gas il vostro dito. I controlli, a differenza del già citato Electro Ride, sono più sensibili, prevedibili ed efficaci. Questo permette sostanzialmente di godere di più delle corse e del susseguirsi degli eventi.



Il motore grafico di Sunrise GP si comporta abbastanza bene in generale, anche se in più di una occasione abbiamo avuto modo di vedere un tearing (cioè la spaccatura a metà dell'immagine) piuttosto corposo in certe piste e precise condizioni. Il congestionamento della partenza è sempre un momento critico, ma è anche vero che stavamo giocando su PS5, quindi effetti del genere dovrebbero essere assolutamente impossibili da vedere.



L'intelligenza artificiale è in generale poco dotata, ma è sempre piacevole vedere quando si creano incidenti tra auto controllate del motore di gioco e quando queste perdono miseramente il controllo davanti ai nostri occhi mentre noi le sfiliamo con nonchalance.



Le musiche sono di stampo synthwave e prendono a piene mani anche dalla colonna sonora di Electro Ride, con addirittura gli stessi nomi dei brani delle piste del gioco, a completo scanso di equivoci. In generale però le musiche sono piacevoli, ritmate e danno sempre un giusto apporto di adrenalina e pathos al gioco.



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Il Platino di Sunrise GP



La lista trofei di Sunrise GP si compone di 21 trofei, divisi in sette di bronzo, cinque d'argento, otto d'oro oltre a uno scintillante Platino. Il punto principale del gioco sarà completare tutte le gare in modalità Gran Premio con le tre stelle richieste, le quali possono essere associate ad esempio alla posizione in gara, al tempo veloce, al tempo totale della corsa e via dicendo. Nulla di davvero complicato, soprattutto sbloccando le auto di fine gioco. Per il resto dovrete semplicemente giocare tutte le modalità e completare un certo numero di eventi in ciascuna. Un cacciatore di trofei senza macchia e senza peccato potrà ottenere il Platino in un pomeriggio o poco più.




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2 aprile alle 18:00