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NerdPool incontra Pepe Larraz

Ormai da diversi anni, per chi legge fumetti Marvel è facile trovare il nome di Pepe Larraz tra i disegnatori delle testate di punta dell'editore. Panini Comics ha pubblicato di recente il crossover Blood Hunt, mentre in precedenza il disegnatore ha dato il suo contribuito in maniera significativa all'Era Krakoana degli X-Men, partendo proprio dalla mini iniziale House of X. In occasione di Milan Games Week & Cartoomics abbiamo avuto l'occasione di parlare con Pepe Larraz dei suoi ultimi lavori e della sua carriera. Vi lasciamo quindi all'intervista e buona lettura!



Uno degli ultimi lavori che hai realizzato per Marvel Comics è Blood Hunt, un crossover in cui l'Universo Marvel ha dovuto affrontare la minaccia dei vampiri. Sei un fan dell'horror e in particolare di queste creature e com'è stato lavorare su questa storia?



Mi piacciono i film horror, a piccole dosi. Questo perché a volte riescono a rimanermi in testa molto a lungo…mi spavento facilmente (ride). Ho una grande fantasia, ma non è sempre una cosa positiva, a volte lavora contro di me. In questo caso specifico, all'inizio sono rimasto colpito dal fatto che i vampiri di questa storia non si comportano come i vampiri tradizionali. Penso che la storia originale sia una metafora del feudalesimo. C'è il signore ricco che vive nel castello al di sopra di tutti e che scende in città per cibarsi della povera gente. Con Blood Hunt, Jed McKay ha cercato di far comportare i vampiri come degli zombie, che sono lenti e goffi, ma la loro minaccia sta nel numero. Ha dato vita a uno sciame di vampiri e ho cercato di rendere evidente proprio questa idea. I vampiri vivono nell'ombra e solitamente riusciamo a vederne solo un contorno, non la loro forma precisa. Volevo raffigurare una minaccia astratta, ma imponente in quanto a dimensione.



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Di recente hai anche disegnato una variant di Zio Paperone e il decino dell'infinito. Sei ancora o sei stato un fan del fumetto Disney?



Sì, certo, soprattutto considerando che ora ho anche un bambino piccolo. All'inizio sono rimasto molto sorpreso, ma è stato un lavoro davvero divertente. Ho dovuto lavorare in digitale perché avevo poco tempo. All'inizio avevo un'idea diversa ma me l'hanno bocciata perché era troppo simile alla copertina di Alex Ross…che comunque mi sembra un bel complimento (ride). In ogni caso è stato un onore, anche considerando i grandi nomi coinvolti, come Peach Momoko, Frank Miller, Mirka Andolfo e tutti gli altri. Sono molto soddisfatto dell'idea che ho avuto alla fine, con tutti i Paperone delle realtà alternative.



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Negli ultimi anni hai anche disegnato molte storie degli X-Men, a partire dalla miniserie House of X, che ha dato il via all'Era Krakoana. Come ti sei sentito quando hai ricevuto questo incarico e hai avuto modo di sperimentare un po' con l'ambientazione e i nuovi personaggi?



Probabilmente è uno dei lavori migliori che abbia fatto e uno dei più importanti della mia vita. Ha cambiato proprio il mio modo di fare fumetti e per queste storie era davvero importante che fossi creativo. Jonathan (Hickman) ci ha lasciato molta libertà. Ci forniva indicazioni precise da rispettare, ma al loro interno potevamo agire liberamente. Ad esempio, dovevamo realizzare strutture basate sulle piante, tutto molto organico, ma al tempo stesso potevamo scegliere come farle. Tutto quello che ho proposto è stato approvato. È stata un'esperienza molto entusiasmante e d'ispirazione e mi ha portato verso nuove vette creative. Se disegni un edificio e poi inizi a ricoprirlo di vegetazione, la sensazione è che sia un edificio abbandonato. Volevamo invece che le strutture di Krakoa sembrassero più aliene, bizzarre, non umane, ma al tempo stesso che trasmettessero una sensazione di sicurezza e accoglienza. Mi piace quando per un lavoro mi trovo a studiare e imparare qualcosa di nuovo. Ad esempio, in X of Swords ci sono delle battaglie immense e dovevo capire come disegnarle. Non puoi metterti a raffigurare ogni singolo soldato, ma devi far sembrare che tu l'abbia fatto. Bisogna trovare qualche soluzione grafica che permetta di ottenere questo effetto, che dia “suono” alla scena. Ogni volta che disegno una pagina per me è essenziale che “suoni” nel modo giusto, che possa trasmettere qualcosa, anche se non c'è un suono reale. Ciascuna storia ha bisogno di essere raccontata in maniera diversa.



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In generale preferisci lavorare su miniserie o su serie più lunghe?



Non sono un disegnatore molto veloce, soprattutto ora che ho un bambino, che mi rende molto felice ma occupa buona parte del mio tempo. Le miniserie hanno il pregio di poterci lavorare con tempistiche più lunghe. Ad esempio, quando ho disegnato Big Game, Mark Millar mi ha mandato l'intera sceneggiatura di tutti i cinque numeri insieme e avevo un anno per lavorarci. Avendo questo tempo potevo arrivare all'ultima pagina, poi tornare indietro e ancora di nuovo. La serie sarebbe uscita solo una volta completata l'intera lavorazione, mentre solitamente con le serie regolari lavori su un numero, che esce subito, nel frattempo devi lavorare al successivo e non c'è il tempo di riprendere in mano il lavoro già fatto.



Per concludere, c'è un personaggio Marvel su cui ti piacerebbe lavorare in futuro?



Ce ne sono molti e mi piace considerarli “i treni che ho perso” (ride). Sicuramente ho perso quello di Conan, perché c'era Mahmud Asrar a disegnare le storie e ha fatto un lavoro incredibile, ma mi sarebbe piaciuto disegnare qualche storia quando il personaggio era pubblicato dalla Marvel. Oppure Alien, Predator…tutti treni che ho perso. Ho avuto a che fare con Dr. Strange in Blood Hunt, ma mi piacerebbe disegnare altre storie. Non ho ancora disegnato veramente Spider-Man e ho sempre voluto farlo. È un personaggio complicato e il modo in cui bisogna farlo muovere sulla pagina è molto diverso da tanti altri. Mi piacerebbe comunque tornare sugli X-Men perché era quello che volevo quando ho iniziato a disegnare. Non riesco a sceglierne uno e stiamo parlando solo di Marvel! In generale, è sempre bello lavorare su un personaggio nuovo perché ci permette di scoprire sempre qualcosa in più sul nostro stile e di migliorare.



Nelle ultime settimane abbiamo scoperto che Pepe Larraz sarà il disegnatore del nuovo rilancio di Spider-Man, quindi avrà sicuramente l'occasione di occuparsi del personaggio e siamo molto curiosi di vedere il risultato del suo lavoro. Nel frattempo, lo ringraziamo ancora per la disponibilità e vi invitiamo a recuperare le sue opere, tutte disponibili per Panini Comics.

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