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Anomaly Agent – Recensione Speedrun

Nei panni dell'Agente 70, investigatore di bianco vestito, abbiamo realizzato la recensione Speedrun di Anomaly Agent. Sviluppato da Phew Phew Games, questo interessante indie promette di unire a meccaniche classiche una storia intrigante basata su portali, anomalie e altri misteri sci-fi. Curiosi di saperne di più? Allora non vi resta che continuare a leggere.



Indie e pixel



Se pensate ai videogiochi indipendenti, la prima cosa che vi verrà in mente probabilmente sono i pixel. La grafica retro è un must per queste opere e Anomaly Agent non si discosta dai canoni, con però interessanti tocchi di classe. Andiamo con ordine, svelandovi i dettagli di una trama che ci vede impersonare il già citato Agente 70. Il nostro, appena promosso, dovrà fermare delle anomalie che stanno distruggendo il continuum temporale.



Tra personaggi misterioso, tanti elementi tipici del genere sci-fi e una buona dose di dark humor, il nostro eroe si troverà a completare una campagna di circa 6 ore con tanti interessanti colpi di scena. La narrazione avviene per mezzo di scene realizzate con la grafica del gioco e dialoghi in cui potremo spesso scegliere una di due risposte. Questa possibilità si lega a una delle meccaniche di Anomaly Agent, che ci regala faccine felici o tristi in base alle nostre affermazioni. Queste potranno essere spese nel negozio per ottenere denaro o migliorie di salute.



Prima di arrivare a questo, però, ci vengono spiegate le basi del gioco. Scelta la difficoltà ci troveremo subito nel vivo dell'azione, in un picchiaduro a scorrimento orizzontale che mischia azione e platform in egual misura. Le sfide, che diventeranno più complesse con il proseguo dell'avventura, non sono mai impossibili, ma riescono a intrattenere il giocatore dall'inizio alla fine, senza mai risultare ripetitive. Un combat system piuttosto profondo e alcuni piccoli segreti aiutano poi ad amalgamare al meglio il tutto.



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Il gameplay di Anomaly Agent



Come detto, Anomaly Agent alterna fasi platform, in cui saltare e usare i poteri che sbloccheremo nella campagna, ad altre action. In queste ultime, ci troveremo a combattere contro una serie di cloni dall'ottimo design, usando le nostre abilità di agente. Oltre al combattimento corpo a corpo, potremo usare schivate e parry con il giusto tempismo per evitare danni. Avremo inoltre accesso a un biglietto da visita da lanciare per stordire e armi da fuoco recuperabili in loco per colpire a distanza.



Tutto funziona molto bene e risulta fluido nel proseguo dei livelli, ma perde di fascino nelle battaglie contro i boss. Dietro un design accattivante infatti si nasconde un pattern sempre uguale, fatto di schivate da fare e colpi rapidi da assestare. Qualcosa in più poteva sicuramente essere fatto. Interessante invece la funzione di potenziamento, seppur poco sviluppata, così come il sistema di combo che si evolve proseguendo nella campagna. Per approfondirlo, si potrà anche rigiocare la storia in modalità New Game+. Chi invece punta solo all'happy ending (forse) sarà felice di sapere che Anomaly Agent include svariati checkpoint e una rigenerazione costante della salute. In questo modo, sarà facile per chiunque arrivare alla conclusione.



Interessante anche la modalità aggiuntiva a piani, che propone una sfida non stop a tratti ripetitiva ma comunque valida. Molto piacevole invece il comparto tecnico, con una grafica sì in pixel art ma molto curata e ricca di dettagli, con modelli poligonali ben studiati. Altrettanto buona la colonna sonora, che accompagna le scorribande dell'Agente 70 in lungo e in largo, con tante vibes anni Settanta e Ottanta che non guastano mai.



Il Platino (che non c'è) di Anomaly Agent



La più grande pecca di Anomaly Agent è sicuramente l'assenza dell'amato trofeo di Platino. Dei 29 trofei presenti, solo 4 sono di scintillante oro: un magro bottino per i cacciatori, considerato che non sarà nemmeno così semplice ottenerli tutti. Bisognerà infatti trovare ogni baule, completare svariati piani della torre e ovviamente completare la campagna. Insomma, un'impresa non esattamente semplice e nemmeno ben remunerata: vi cimenterete comunque in questa sfida?




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