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Dostoevskij: la mente del serial killer attraverso gli occhi dei fratelli D'Innocenzo – La Recensione

Ormai sull'orlo del successo mondiale, i fratelli Fabio e Damiano D'Innocenzo sono approdati per la prima volta nell'immaginario seriale con una nuova miniserie prodotta da Sky Studios: Dostoevskij. In quest'originale caccia all'uomo, Filippo Timi, Gabriel Montesi e Carlotta Gamba indossano maschere di personaggi spezzati dalla vita stessa e incastrati in un limbo da loro costruito, alla costante ricerca di salvezza e liberazione dai propri peccati.



La trama di Dostoevskij



Enzo Vitello (Francesco Timi) è un poliziotto afflitto dal difficile rapporto con sua figlia Ambra (Carlotta Gamba), abbandonata da tempo e sulla via della tossicodipendenza. Presto dovrà confrontarsi con un serial killer, chiamato da lui e dai suoi colleghi Dostoevskij, in quanto, dopo aver ucciso le sue vittime, lascia dei messaggi con riflessioni sul senso della vita.



Il racconto macabro di Dostoevskij



Dostoevskij è una serie d'autore e, come ogni opera d'autore, ha una metafora alle radici della propria scrittura. La serie ci permette di entrare nel profondo della psiche dei suo personaggi, in particolare in quello interpretato abilmente dal caratterista Francesco Timi. Un uomo alla costante ricerca di una propria catarsi, con l'ideale che il risolvere il caso Dostoevskij possa in qualche modo sanare il rapporto con la figlia e cancellare i propri peccati, riaccendere una luce tra le sue ombre. Attraverso il pratico uso della regia e lo sviluppo del racconto dei due fratelli romani, lo spettatore riesce a percepire le paure e gli insaziabili istinti che permeano negli occhi dei protagonisti, vittime di questi strani eventi.



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Artisti poliedrici



Interamente scritta e diretta da Fabio e Damiano, i due registi di Anzio hanno potuto adattare il loro sadico racconto al meglio delle loro abilità, con una totale libertà creativa che gli ha permesso di optare a scelte stilistiche poco consone nel mondo della serialità moderna. Su tutte, la crudezza nel rappresentare le scene o il fantastico uso della pellicola. Grazie all'utilizzo di queste fotografie “sporche”, la serie acquisisce una propria rappresentazione di forte impatto e a tratti sudicia, come del resto il protagonista e la sua caccia personale a Dostoevskij.



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Per concludere, Dostoevskij è una grande serie d'autore non per tutti, capace di rappresentare, oltre a un'originale caccia all'uomo, il viaggio nella mente di un poliziotto comune, tra le sue convinzioni e la maturità (o immaturità) che questo percorso porta a prendere.



Vi ricordiamo che Dostoevskij è in arrivo su Sky Atlantic il 27 novembre 2024. Curiosi di vedere l'ultimo lavoro dei fratelli D'Innocenzo?

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ieri alle 19:11