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SUL NASO di Caro Verbeek: recensione

Nel saggio socio – culturale di Caro Verbeek Sul naso, edito da Il Saggiatore, si analizzano i nasi più influenti della storia umana occidentale, dalla letteratura, all'arte, alla scienza. L'opera mette in luce il particolare (e in continua evoluzione) rapporto che l'uomo ha avuto con una parte del corpo da sempre soggetta a pregiudizi e critiche.



Trama



“Mostrami il naso e ti dirò chi sei” è il titolo di uno dei sedici capitoli del saggio che descrive, cronologicamente, forma e caratterizzazione di alcuni dei nasi più influenti della storia a partire da quello di Michelangelo che, dopo aver ricevuto un pugno durante una discussione sull'arte, si sentì brutto e aborrito. Tale reazione scaturì dal fatto che il naso, prima più che in tempi moderni, rifletteva status sociale e onore.



Il naso era indicativo anche del carattere di una persona, come illustra la catalogazione di Aristotele: un naso lungo con la punta rivolta verso il basso era indice di saggezza, discrezione e lealtà; uno largo nel mezzo di vanità e menzogne.



Si evince, dunque, come il naso fosse oggetto di studio sin dai tempi della Grecia classica e fattore di esclusione. In merito a quest'ultimo punto, è emblematico il caso di Charles Darwin che, per la forma del suo ponte nasale (stretto e indicativo di poca intelligenza e perspicacia), ha rischiato di non essere imbarcato sul Beagle per la spedizione che lo avrebbe portato a formulare la teoria dell'evoluzione.



L'analisi continua ponendo in oggetto i nasi femminili come quello di Cleopatra, ribaltando l'immagine che la cinematografia ha contribuito a fornire in merito alla regina d'Egitto, ben lungi dall'essere avvenente come Elizabeth Taylor.



Essendo così influente, il naso diviene oggetto di operazioni volte a migliorarne la forma e, contrariamente a quanto si possa pensare, ciò avviene già nel 1500, ad opera del chirurgo Tagliacozzi e delle sue dubbie operazioni di rinoplastica, menzionate nella serie tv The Knick.



Oggi, il naso ha sicuramente una minore influenza sulla definizione della personalità e l'accettazione di un naso imperfetto (secondo i canoni classici) si è decisamente allargata a più tipologie. Infatti, stando alle statistiche dei chirurghi plastici, i modelli di ispirazione per molte donne sarebbero quelli di Meghan Markle e Kate Middleton che hanno dei nasi belli, ma leggermente ricurvi.



Si è adattata ai tempi correnti anche Barbie, la bambola che ha dettato la moda per decenni e che, da un naso piccolo e quasi inesistente, oggi è modellata con uno più grande e visibile.



“I nasi sono diversi quanto le persone che adornano”

Recensione



Il saggio analizza in modo esaustivo l'impatto che nella fisiognomica (e nella frenologia che, partendo dalle teorie di Lombroso, ha causato uno degli eventi storici peggiori che l'umanità potesse vivere) ha avuto la parte del corpo umano che, nonostante si trovi sotto i nostri occhi, è quella che conosciamo meno.



Il punto di forza della narrazione sta nel fornire un'analisi che affondi le radici nella scienza e nell'arte da un punto di vista culturale e sociale soffermandosi, poi, sull'impatto che questa protuberanza ha avuto nella cultura di massa, definendo ed evolvendo il concetto di bellezza.



La forma con cui è scritto è leggera e fruibile dal vasto pubblico; i capitoli brevi sono scorrevoli e corredati di fotografie che spiegano e traducono in immagini quanto raccontato.



Il libro potete trovarlo QUI



L'Autrice



Caro Verbeek è una storica dell'arte olandese specializzata in Storia culturale dei sensi. Collabora con diversi musei, tra cui il Rijksmuseum di Amsterdam e il Kunstmuseum dell'Aia, per cui organizza tour olfattivi e laboratori sensoriali.



Ha fatto della forma del suo naso un punto di forza oggetto di studio approfondito che l'ha portata a pubblicare l'opera di cui sopra.



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25 luglio alle 19:21