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Emerge – Recensione

Come dei novelli David Livingstone, ci siamo trasformati in esploratori e ricercatori per affrontare Emerge, nuovo boardgame di Giochi Uniti, e realizzarne una ricca recensione. Una plancia coloratissima, destinata a riempirsi di meeple e di terre emerse, per un gioco tattico ma affrontabile da chiunque. Immergiamoci e proviamo a dimostrarci i migliori nel fare scoperte!



L'evoluzione della specie



Se siete appassionati di giochi da tavolo conoscerete senza dubbio il team di Pandasaurus Games. Questo poliedrico studio ha realizzato opere molto distanti tra loro: da gestionali come The Wolves e Dinosaur Island per arrivare ad astratti come The Mind e Sea Salt and Paper. Il filo conduttore è un forte legame con la natura, confermato anche in Emerge. La scatola stessa, su cui capeggia un fumante vulcano, lascia adito a pochi dubbi.



Una volta sollevato il coperchio, i nostri occhi vengono colpiti da una miriade di componenti. Una nutrita schiera di dadi, la lunga plancia di gioco e quattro plancette per giocatori, oltre ai segnalini e agli elementi che comporranno le isole. Uno degli elementi più pregevoli di Emerge è infatti la sua tridimensionalità: i paesaggi che andremo a costruire durante la partita avranno strutture stratificate, popolate da vari meeple. Nella scatola troviamo infatti alberi, granchi, tartarughe, foche e uccelli. Flora e fauna andranno ricercate e scoperte, secondo le regole del gioco, per ottenere punti a fine partita.



I colori pastello, unitamente al blu dell'area vulcanica in cui faremo le nostre ricerche, contribuiscono a restituire una sensazione di tranquillità che ben si sposa che le meccaniche riflessive del gioco. Per trionfare in una partita a Emerge, infatti, dovremo gestire al meglio ogni mossa e rinunciare a volte in maniera tattica a certe branche di studio, per focalizzarci su precise scoperte. Il tutto con un pizzico di alea, portato dalla variabile dei dadi da lanciare.



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Il gameplay di Emerge



Una partita a Emerge dura esattamente 8 round: questo è infatti il tempo che impiegherà la nostra barca a partire dalla spiaggia e arrivare al centro di ricerca. Una volta giunta a destinazione dovremo presentare i nostri dati, per scoprire chi è il miglior studioso. Nel corso del viaggio, i giocatori potranno e dovranno sfruttare le loro abilità per far emergere le isole vulcaniche e fare ricerche sulla fauna e la flora presenti sulle stesse. A inizio partita, ci saranno 4 obiettivi speciali, che indirizzeranno gli scienziati nella giusta direzione e che garantiranno un succulento ammontare di punti bonus.



Nel concreto, a ogni turno la barca segna turni avanzerà di una casella, scoprendo i gettoni bonus sui lati della stessa. A questo punto, i giocatori saranno chiamati a valutare aggiunte alla loro plancia personale. Su di essa sono presenti 6 branche di ricerca: alberi, granchi, tartarughe, foche, tettonica e uccelli. Ognuna è collegata a uno specifico numero dei dadi in nostro possesso e potrà essere studiata solo investendo quei dadi e soprattutto solo in ordine. Dapprima studieremo gli alberi, poi i granchi, le tartarughe e infine le foche. Isole e uccelli sono invece elementi svincolati.



Come anticipato, a ogni turno i giocatori possono aggiungere un modificatore alla propria plancia, coprendo una casella base e rimpiazzandola con una di quelle della riserva. Questo consente di avere due slot massimo per una singola ricerca, sacrificandone un'altra. Potremo ad esempio rinunciare allo studio delle foche (infattibili ad esempio nel primo turno) per puntare ai granchi sfruttando due risultati su sei. Ogni tessera aggiuntiva porta inoltre con sé anche dei poteri, come la possibilità di ritirare o modificare il valore dei dadi, che agevoleranno i giocatori.



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Tira e scopri!



Dopo aver modificato le proprie plance, arriverà il momento di lanciare i dadi. Inizialmente ogni giocatore ne avrà 6 a disposizione, numero che aumenterà con il passare dei round. Dopo il tiro, bisognerà piazzare i dadi sulla propria plancia in base ai risultati e da lì potranno essere spesi per le ricerche. In questa fase i giocatori fanno una scoperta a testa, a turno, fino a che vorranno spendere dadi. Non sarà però possibile effettuare due volte scoperte nello stesso ramo.



Per fare una scoperta, sarà necessario spendere il numero di dadi richiesto dall'elemento, che potrà essere piazzato sul tabellone. I meeple andranno piazzati sulle nostre isole, mentre le scoperte tettoniche ci permetteranno di far emergere la terraferma da un vulcano e prendere il relativo gettone bonus o aumentare l'altezza di una delle isole già presenti. Questo servirà per ottenere più punti a fine partita, in quanto il valore di ogni nostro terreno è dato dal prodotto del numero di meeple per i piani di ogni isola.



Chi non volesse dedicarsi alla ricerca potrà investire due dadi qualsiasi per acquistare uno dei quattro bonus presenti nel “mercato”, utilizzabili dal turno successivo, oppure passare e conservare i dadi. Prima di un nuovo lancio infatti potremo decidere quali lasciare sulla plancia e quali ritirare. Potendo prima aggiungere o spostare le tessere ricerca, avremo quindi la possibilità di mitigare e influenzare la sorte, rendendo più semplici alcuni studi. Dopo un paio di turni, Emerge mostra quindi tutta la sua natura tattica, che poterà i giocatori a fare intensi ragionamenti prima di ogni cambio o spostamento.



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Il mondo è sempre in evoluzione



Uno degli elementi più interessanti e innovativi di Emerge è sicuramente la gestione della propria plancia giocatore. La possibilità di modificarla radicalmente e di sistemare in parte i risultati dei dadi aiuta sicuramente i giocatori notoriamente meno fortunati. Un lancio problematico può nella maggior parte dei casi essere mitigato, consentendo di eseguire sempre almeno un paio di azioni.



Ad aggiungere poi ulteriore tattica ci pensano i già citati obiettivi, pescati da un pool iniziale di X. Le regole fanno sì che non ve ne siano mai due dello stesso tipo, il che rende le partite sempre molto varie ed equilibrate, senza focus su uno specifico elemento. Riuscire ad aggiudicarsi il valore più alto può fare inoltre la differenza, dato che i punteggi che si raggiungeranno non saranno stellari. Anche un paio di punti potrebbero quindi assicurarci la vittoria di “corto muso”.



Nonostante queste richieste e la necessità di pensare bene a ogni mossa, Emerge è risultato incredibilmente scorrevole con qualsiasi numero di giocatori. Sfidandosi in 4 la durata di ogni turno si allunga inevitabilmente, ma l'alternanza durante le ricerche aiuta a tenere alta l'attenzione. Molto spesso inoltre dovremo seguire le mosse dei nostri avversari per capire su quali obiettivi puntare, dunque anche i turni non attivi potrebbero risultare cruciali.



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Emerge: non serve essere scienziati!



Se siete tra coloro che non amano pesanti eurogame che richiedono tabelle Excel e calcolatrici per essere padroneggiati, sarete felici di sapere che Emerge è un titolo adatto a qualsiasi tipologia di giocatore. Pur spingendoci a ragionare sulle mosse da fare e sulle modifiche da apportare alla nostra plancia, il titolo di Pandasaurus Games risulta perfettamente gestibile. Giocare un paio di partite sarà sufficiente per rendere fluidi i turni, creando inoltre quella sana competizione nella caccia agli obiettivi.



L'interazione tra i giocatori, eccezion fatta che per il movimento degli uccelli e il recupero dei gettoni, non è esagerata. Non per questo però Emerge fa venir meno la voglia di primeggiare né di controllare le mosse dei nostri avversari. Abbandonare alcune scoperte e focalizzarsi su altre all'apparenza meno remunerative potrebbe stravolgere gli esiti di una partita e portare a risultati impronosticabili. L'assenza di conteggi periodici di punti aggiunge ulteriore incertezza al tutto: solo alla fine si potrà stabilire per certo chi è il miglior ricercatore.



Ottima la gestione della componente di alea, così come la longevità delle partite, non esagerata ma nemmeno troppo risicata. 8 round sono quelli giusti per modellare la plancia senza sovraffollamenti. Spettacolare la componentistica: la scelta di puntare su meeple sagomati fa la differenza, così come la presenza delle parti delle isole da collocare per terraformare la plancia davanti ai nostri occhi. Elevatissima la rigiocabilità, grazie agli obiettivi casuali, e buona anche la realizzazione dei materiali, carte comprese. Unica pecca che segnaliamo è un inserto in plastica pressofusa troppo basso, che non permette di alloggiare ben separate le varie componenti. Una maggior cura sarebbe stata la cosiddetta ciliegina sulla torta.



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4 giugno alle 17:10