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Rainbow Cotton: Remaster – Recensione Speedrun

Pomi d'ottone e manici di scopa nella recensione Speedrun di Rainbow Cotton: Remaster, remake di uno sparatutto su rotaia del 2000. Il team di ININ Games, che ormai ha sviluppato una propensione per i rifacimenti delle opere del passato, porta su console un prodotto sconosciuto ai più. Basteranno la consueta cura per i dettagli e la voglia di tornare nei panni della giovane strega per convincerci?



Magia volante



Quando, nel 2021, recensimmo il dinamico Panorama Cotton, mai avremmo pensato che il team di ININ Games avrebbe portato su console anche il suo seguito. Pur modificandone in parte le meccaniche, Rainbow Cotton venne lanciato come uno shooter su binari, riuscendo però ad avere ben poche fortune. Il motivo principale dietro a questo flop fu la console su cui il titolo venne pubblicato: il compianto Dreamcast.



Nonostante questo, come detto, l'esperto team ha deciso di prendere il titolo e crearne una versione remake, arrivata su PlayStation. Lo spirito è rimasto quello di 24 anni fa: i giocatori interpretano la titolare Cotton, strega che viene reclutata suo malgrado dall'amica fata Silk. Il regno è minacciato e i mostri vogliono rubare le caramelle Willow, di cui anche Cotton è ghiotta. La nostra fattucchiera sale quindi sulla sua scopa e si lancia in battaglie a colpi di magia.



Il tutto è presentato con piacevoli filmati in stile cartone animato giapponese, puliti e adattati per l'occasione alle moderne console. Lo stesso dicasi per la grafica e per il gameplay, sicuramente più pulite rispetto alla versione originale ma, come vedremo, purtroppo ancora meno raffinate e chiare di quanto ci si potrebbe aspettare. Il tutto viene proposto sia in modalità moderna che in versione classica, con schermo a 4:3 ed effetto retro. I più festaioli potranno giocare anche in modalità cooperativa, aggiunta senza dubbio apprezzabile.



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Il gameplay di Rainbow Cotton



A livello di meccaniche, Rainbow Cotton ha ben poco da offrire. Il personaggio si muove su percorsi obbligati, come dentro a un tunnel, e lancerà proiettili magici per abbattere nugoli di nemici. Cotton può anche sfruttare colpi speciali e sacrificare le fate salvate per attacchi ad area che rendono tutto più gestibile. Il grosso dramma è che tutto questo non è spiegato al giocatore in nessun modo. Non ci sono istruzioni o tutorial, l'unica cosa da fare è premere tasti a caso e vedere cosa succede.



Rainbow Cotton non è comunque così profondo da diventare ingestibile. I problemi dell'opera restano però evidenti. Lo stile arcade è piacevole e invoglia a proseguire nei vari mondi, peccato però che il modello poligonale della protagonista sia troppo ravvicinato. Questo comporta non vedere i colpi in arrivo, con conseguente danneggiamento indesiderato. Si tratta di problemi strutturali che potevano essere sistemati in fase di remastered, ma che sono stati mantenuti tali. Un vero peccato, nonché un'occasione mancata per tributare un gioco poco noto.



L'aspetto più piacevole di Rainbow Cotton è sicuramente lo stile grafico, colorato e ricco di dettagli. I mondi in cui ci muoveremo sono tutti ben caratterizzati, così come i nemici. Combattere contro occhi volanti, zucche di Halloween e mostri di ogni sorta è sicuramente piacevole da vedersi. Simpatica anche la colonna sonora, che ben si accompagna alla frenetica azione shooter del gioco. Di grande qualità come detto i filmati d'intermezzo, peraltro doppiati in giapponese. Buona anche la rigiocabilità generale, aumentata dalla già citata modalità cooperativa.



Il Platino di Rainbow Cotton



Se sperate in un Platino facile e rapido, vi sbagliate di grosso. Ottenere tutti i trofei di Rainbow Cotton è una vera impresa, con richieste di miscellanea parecchio complesse e frustranti. Superare un boss senza essere colpiti, terminare un livello solo con attacchi base e completare la versione retro del titolo sono solo alcune delle sfide da affrontare. Se volete un nuovo Platino, sappiate che questa streghetta venderà care le sue coppe.




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30 maggio alle 17:00

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