Assassin's Creed Origins
Assassin's Creed Origins è il decimo capitolo della saga di Assassin's Creed.
Assassin's Creed Origins manca di tutte le caratteristiche fondamentali e principali che hanno reso grande ed unica
la saga, cerca inoltre di inglobare meccaniche di gioco prese da altri giochi fallendo e risultando in un effetto
stonante perchè incoerente con la trama ed il ritmo narrativo al punto tale da essere fastidioso da giocare, cerca
inoltre di modificare concetti essenziali, necessari e fondamentali del concetto dietro Assassin's Creed per aggiungere
meccaniche di gioco totalmente slegate dal concetto originale e dalle sue appendici.
Secondo le premesse narrative Assassin's Creed Origins si propone di raccontare le origini della confraternita fallendo
anche in questo, di fatto questo elemento di trama manca completamente.
Esplicitiamo le caratteristiche fondamentali della saga Assassin's Creed, così da rendere più chiaro il proseguo della
recensione, ovvero: concetto dietro la trama, trama, dialoghi, caratterizzazione dei personaggi, ambientazione, meccaniche
di gameplay immersive e coerenti e musiche ispiranti ed originali.
Di tutti questi elementi l'unico che riesce rimanendo all'altezza della saga è l'ambientazione che pur essendo diversa da
quelle precedenti per ovvi motivi storici ed architettonici rimane molto ben curata, immersiva e contenente elementi
nascosti belli da scoprire e da indagare similmente alle cripte di Assassin's Creed II.
Le musiche di Assassin's Creed Origins è come se fossero assenti, giocando risultano completamente secondarie
ed ignorabili, non sono nè memorabili, nè riconoscibili, il massimo picco musicale nel gioco è una rivisitazione
del famoso componimento Ezio's Family del secondo capitolo della saga suonato con strumenti diversi.
Non aver avuto la dignità di donare al gioco un carattere musicale unico, proprio ed originale sottolinea l'anonimità,
superficialità e banalità di un gioco che acquisisce, senza alcuna giustificazione, come tema principale il tema principale
di un altro capitolo della saga i quali eventi sono tral'altro molto distanti e posteriori nel tempo rispetto ad Origins.
Il gameplay di Assassin's Creed Origins acquisisce elementi classici di altri giochi ed altri generi esterni alla saga,
oltre ad essere incoerenti alla trama ed al ritmo narrativo sono state implementate in modo superficiale;
l'incoerenza generata dall'aggiunta di queste meccaniche rende l'esperieza di gioco discontinua ed alienante.
Le meccaniche dell'albero delle abilità e del livello del personaggio e delle armi già presenti in Assassin's Creed
Syndicate si fanno più influenti in Origins, l'influenza non è dovuta da un cambio di paradigma di gameplay, ma
dal fatto che sono così ostacolanti da non essere più ignorabili.
Prendendo l'esempio di Syndicate, l'albero delle abilità per quanto fosse anch'esso incoerente era comunque più
gestibile ed essenziale, risultando così essere più comodo ed utile, il livello del personaggio invece aumentava
in modo naturale perchè per motivi di trama e narrazione si doveva esplorare la mappa in un modo che portava il giocatore
a compiere missioni che avevano il tipico stampo delle missioni secondarie ovvero quello di liberare zone di mappa dai
nemici per poter andare avanti con la storia; in Syndicate queste missioni di interemezzo erano giustificate dalla trama
e divertenti da giocare perchè il livello del giocatore aumentava al giusto ritmo tanto da trovarsi sempre allo stesso
livello dei nemici e lasciare che fossero le abilità del giocatore a permettere la vittoria e non un freddo e sbilanciato
calcolo del danno come avvenne in Origins.
Pure l'albero delle abilità è mal implementato, attivando le abilità non si noterà nessun cambiamento in gioco,
solo poche abilità sono effettivamente utili.
Queste due meccaniche sostengono il nuovo combat system, un combat system nuovo nella saga di Assassin's Creed ma non
nuovo nel mondo dei videogiochi, un combat system che cerca di essere più fluido e più tattico con schivate,
attacchi leggeri, pesanti e una barra dell'adrenalina che caricata permette un attacco letale.
Il combat system di Origins è preso da giochi esterni ed implementato, è semplice ma comunque divertente anche
se poco approfondito, ridicola la presenza del numero del danno che appare a schermo; quest'implementazione
superficiale del combat system mostra come l'intenzione di Ubisoft per questo Assassin's Creed non fosse il sentito
sentimento di innovare, ma il sentitissimo sentimento di inglobare caratteristiche da altri giochi per dare la parvenza
di reale rivoluzione così da acquisire i giocatori di altri generi di gioco e ovviamente altri acquirenti.
La mappa di Origins è costellata da missioni secondarie e fortezze piene di nemici, divise secondo livello in base
al punto in cui il giocatore inizia a giocare, la zona di mappa di inizio gioco contiene missioni di livello inferiore e
le alte sezioni di mappa contengono missioni con livello via via superiore, il giocatore si sposterà
attraverso la mappa secondo la posizione delle missioni principali, presto il giocatore si renderà conto
in modo netto che il livello di difficoltà è improponibile e dovrà viaggiare verso le sezioni di mappa precedenti
per completare le missioni secondarie così da aumentare di livello; giocando ore e ore di missioni secondarie
prima di raggiungere il giusto livello per continuare con le missioni principali di trama.
Il lento aumento di livello, la netta e ostacolante differenza di danno tra il giocatore e i nemici e il continuo
girovagare per la mappa in cerca di missioni che di per sè sono divertenti da giocare, il tutto spinto dalla fretta
di aumentare di livello per poter continuare la trama rendono l'esperienza di gioco un continuo e nauseante castigo
che distrugge il ritmo narrativo rendendolo alienante, il giocatore quando finalmente avrà raggiunto il livello per
proseguire la trama si dovrà fermare per fare mente locale sulla trama passata, perchè fare le missioni secondarie e giocare quelle
principali è come giocare in modo intervallato a due giochi diversi.
L'implementazione del livello è stonante, creando un gameplay nauseante e fastidioso, se il giocatore sceglierà di
giocare ad un livello di difficoltà avanzato basterà che i nemici abbiano un livello superiore di un singolo numero
da diventare un problema, questo principalmente perchè l'IA dei nemici è scadente e l'unica cosa che li rende
dei temibili avversari è il danno; il sistema del livello è anche incoerente con il concetto di gioco, perchè si
combatte contro nemici umani che senza alcuna giustificazione hanno una forza artificiale dovuta dal livello, stona in una
saga che mira al realismo e i quali elementi di gameplay sono sempre stati completamente coerenti al concetto
di gioco.
Persino l'assassinio dei nemici principali si trasforma in bossfight, bossfight semplicissime da giocare perchè i nemici
hanno un solo movimento che ripetono in continuazione, movimento che il giocatore saprà facilmente evitare, l'unica
difficoltà è il danno del "boss" nei confronti del giocatore che è smisuratamente esagerato, le bossfight sono quindi
una ridicola e ripetuta scena di schivata ed affondo mentre il nemico si muoverà per l'arena compiendo un singolo movimento
come un giocattolo caricato a molla; gli sviluppatori consci di quanto siano ridicole hanno tolto diverse volte al giocatore
la possibilità di utilizzare armi a distanze contro i boss.
I boss pur essendo esseri umani hanno una barra della vita esagerata e lentissima da azzerare; per rendere ancora
più ridicola e tragicomica la scena del combattimento si troverà il nemico ad attendere il giocatore all'interno di
un arena appositamente aggiunta, appiattendo enormemente il level design e mancando al minuzioso e curato level
design della saga, inoltre alla fine del combattimento spesso il nemico si alzerà illeso come se la battaglia fosse
stata una partita a scacchi piuttosto che un combattimento con armi letali.
L'alienazione è forte anche e soprattutto per la banalità della trama, la narrazione che manca di parti compresa
la parte più importante ovvero la nascita della confraternita che è anche la premessa narrativa dal titolo Origins, in
italiano origini, i dialoghi confusionari, ridicoli, banali, superficiali e così facili da dimenticare che durante
le sezioni di gioco in cui il giocatore sarà costretto a giocare le missioni secondarie li dimenticherà e infine una
caratterizzazione dei personaggi praticamente assente tanto da rendere i personaggi pedine di un banale e confuso
teatrino.
Bayek, il protagonista, è il medjay di Siwa che è la sua città natale, il suo ruolo è quello del guardiano della città e
di porsi in difesa degli abitanti e della legge del faraone Tolomeo. Bayek attraversa l'egitto per uccidere i membri
di una segreta organizzazione che vengono chiamati "gli antichi" colpevoli di aver ucciso suo figlio e di star
controllando il popolo egiziano.
Alleata di Bayek è la moglie Aya che anch'ella combatte per questa causa. Nel primo Assassin's Creed vi era riposta
massima attenzione nel far capire al giocatore la posizione degli Assassini e il perchè della loro lotta contro i Templari,
i dialoghi con i nemici uccisi erano perfettamente curati e definiti, il giocatore era consapevole e padrone della
situazione.
In Assassins' Creed Origins tutto si basa sulla vendetta di Bayek e non si ripone nessuna attenzione al controllo
degli antichi sull'egitto che è solo citato allo scopo di dare al giocatore una scusa per uccidere, la vendetta per il figlio
crea empatia per il protagonista ma un Assassin's Creed non può basarsi solo su questo, deve dare un motivo vero
per combattere contro i Templari; la trama contiene elementi più ampi rispetto alla vendetta del figlio ma si sprecano
in situazioni banali, superficiali e vuote di significato.
In Origins vi sono presenti personaggi storici di spessore come Cleopatra o l'imperatore Cesare che hanno un ruolo così
banale che sono stati aggiunti solo per dare al gioco una parvenza di legame storico che in Origins è
estremamente debole.
I dialoghi sono semplici, ridicoli, banali, praticamente miseri, non hanno la forza evocativa ed espressiva dei dialoghi
dei precedenti Assassin's Creed e per giunta sono confusi e confusionari creando un sentimento di alienazione ed un
avanzare della narrazione disordinato che non attecchisce sul giocatore.
I personaggi compresi i protagonisti non sono caratterizzati, sono estremamente dimenticabili, vuoti come pupazzi di pezza
e agiscono nella storia come spinti dall'alto senza una volontà propria.
Per aggiungere la beffa al danno la narrazione inizia dopo che Bayek ha già ucciso due membri degli antichi togliendo così
la possibilità al giocatore di giocare una parte di storia, vi sono presenti scene del presente ancora più confusionarie
che non fanno assolutamente capire nulla su ciò che sta accadendo.
Assassin's Creed Origins contiene però un elemento di trama di essenziale importanza per la trama globale di Assassin's Creed
che unisce tutti i capitoli, questo elemento di trama è così importante che hanno pensato bene di aggiungerlo non in una missione principale,
nemmeno in una secondaria, ma come easter egg in giro per l'egitto. Il giocatore che troverà questi messaggi scoprirà
che sono stati lasciati la con la consapevolezza che sarebbero stati trovati, consapevolezza non degli sviluppatori ma di chi
secondo la trama di Assassin's Creed ha effetivamente lasciato quei messaggi, ma in effetti se il giocatore decidesse di smettere di giocare dopo
la fine della trama principale e decidesse di non andare alla ricerca di segreti cunicoli in giro per l'egitto non scoprirebbe un elemento di trama
così importante da essere essenziale per ogni capitolo di Assassin's Creed dal primo sino ad Origins.
E la storia delle origini? assente, è presente solo l'incipit della storia delle origini in una cutscene negli ultimi
10 minuti di gioco.
Assassin's Creed Origins ha cercato miseramente di imitare altri giochi, diventando la parodia di se stesso
e mancando a tutti gli elementi caratteristici e all'alta qualità tipica delle serie.
Game Director: Ashraf Ismail
Team: Ubisoft