darkLy654

Drəgon Əgə: Thə Midguərd

Con Dragon Age ho un bellissimo rapporto: iniziato quest'anno con Origins, l'ho adorato sotto ogni aspetto, confermando quanto Bioware fosse maestra dello storytelling negli anni '90 e 2000.
Già con Dragon age 2, però, complice l'acquisizione di EA della compagnia, la strada che Bioware voleva tracciare iniziò a sparire. Inquisition sancì il definitivo cambio di rotta che confermava quanto ormai poca fosse la libertà di scelta degli sviluppatori originali. Da allora, cambi continui dentro a Bioware, idee scartate e cambi in corso d'opera per un quarto capitolo che sembrava non avrebbe mai visto la luce.
Poi il miracolo, Bioware sembrò trovare la quadra allo sviluppo di Dreadwolf, titolo poi sostituito col defintivo The Veilguard, e lo scorso 31 ottobre l'ultimo capitolo di una delle saghe fantasy RPG più apprezzate della storia è stato finalmente rilasciato.

Mi sono approcciato al gioco nel modo più estraneo possibile. Mi spiego: tanta merda è stata tirata su The Veilguard sin dai primi trailer, tra design dei personaggi, virata del gameplay verso l'action puro, l'ostentazione del "woke" (sto seriamente odiando chi usa sto termine, ma per farmi capire ho dovuto scriverlo) e varie scelte inspiegabili lato GDR (su tutte l'impossibilità di controllare altri personaggi perché "verrebbe meno l'immersività).
Ho voluto giocare non tenendo in considerazione nulla di tutto ciò, volendo provare con mano come fosse questo benedetto quarto Dragon Age. E devo dire che le prime ore mi sono piaciute un sacco, portandomi a macinare ore su ore come non mi capitava da tanto. Certo, lato scrittura è stato un disastro sin dal prologo, ma lato gameplay mi ha convinto subito: veloce, reattivo e divertente. L'esplorazione è forse la cosa migliore del gioco: ogni angolo, ogni strada secondaria, ogni puzzle portano a una ricompensa, sia essa un borsello di denaro, un materiale o una cassa con equipaggiamento nuovo. Esplorare è veramente bello in The Veilguard, e ho preferito mille volte le mappe molto lineari di questo capitolo alle open map di Inquisition, di cui ne avrò esplorato completamente 4 o 5 tanto erano grandi ma vuote al tempo stesso.

Eeeeee basta, non ci sono più lati positivi. Col passare delle ore, la trama, che era partita forte, rallenta in maniera troppo netta, con lunghe sezioni di nulla in cui vengono introdotti i nuovi membri del party e altri secondari, ma l'intreccio stenta a decollare. Veramente, la trama del gioco è anche carina e ci sono stati diversi momenti che mi hanno gasato tanto (la fine del primo atto su tutti) però il resto è di un piattume unico. Le quest dei companion sono tutto molto meh o semplicemente brutte (salvo solo quelle di Emmrich e Davrin), le romance potevano essere carine ma sono limitate a una relazione per run, le scelte prese durante la campagna sono finte perché, tolte alcune importanti verso la fine, non stravolgono per nulla la storia, dato che tutto deve andare in quella direzione per forza. I companion, poi, sono quanto di più piatto possa esistere: nessuno ti andrà contro, nessuno sarà arrabbiato con te per le scelte che prendi, nessuno lascerà il party se non sono d'accordo con quello che sta succedendo.

Pure le cose che funzionavano con il proseguire del gioco perdono di brillantezza, su tutti il combat system, che diventa ripetitivo all'inverosimile con spam continuo di abilità sugli stessi cinque gruppi di nemici che ci sono da inizio gioco. Pure i boss fanno pena, in particolare i draghi, che per colpa della telecamera (già disastrosa nei combattimenti normali) diventano ingestibili e per colpirli devi sperare di trovarti messo bene col corpo sennò li mancherai sicuramente.

Le ultime 20 ore sono state un parto, soprattutto perché il terzo atto non ha secondarie sostanzialmente se non qualche missione per gli alleati delle varie città e quelle dei companion, che sono tutte raggruppate in questa sezione finale. Ho passato praticamente 15 ore appresso ai companion (alla fine li ho fatti tutti) in cui mi sono annoiato a morte perché, come dicevo, le loro quest sono brutte e soprattutto si somigliano fra loro, per cui lo stesso modello narrativo andava affrontato sette volte di fila).

Infine c'è stata la battaglia finale: corridoi interminabili pieni di nemici rompipalle con un boss gimmick alla fine e un altro carino ma nulla di più. 4 ore di missione finale sono davvero troppe, e per quanto la conclusione sia bella non salvano il gioco dallo sprofondare nella mediocrità.

Con The Veilguard penso proprio che la saga di Dragon Age sia giunta alla sua conclusione, e oserei dire fortunatamente, perché vedendo come si è evoluta dal 2009 a oggi sarei contento se non si evolvesse più (seria paura ora per Mass Effect, saga che inizierò probabilmente l'anno prossimo e che verrà sputtanata ulteriormente dopo Andromeda dato che sarà questa Bioware a occuparsi del prossimo capitolo 💀)