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Sto giocando da qualche settimana a Monster Hunter: World e sono a 50 ore di gioco. Come previsto, sono entrato subito nel loop delle cacce e dei miglioramenti, su cui sicuramente scriverò di più a gioco finito. È il mio primo Monster Hunter e la prima arma che ho scelto di approfondire è stata lo spadone, per poi passare alla spada-ascia, che sto tuttora utilizzando e che sto preferendo per la maggiore varietà di approccio. Devo dire che scegliere un’arma tra le quattordici disponibili, senza sapere nulla di concreto sul Nuovo Mondo non è stato proprio immediato, ma forse è proprio questa iniziale complessità di approccio a rendere la propria arma unica e, col passare delle ore, in un certo senso iconica della nostra partita.
Il crafting mi sembra ben gestito e mi capita di farmare un mostro solo per sbloccare un set più bello esteticamente. Devo dire che, parlando della difficoltà, ancora non ho trovato veri ostacoli o sfide realmente impegnative (e va bene così), nonostante sia il mio primo MH; il mostro che mi ha impegnato di più è stato il Diablos. Per dare un’idea di a che punto sono, sto esplorando la prima zona con la lava.
Per ora, quindi, le impressioni sono molto positive. L’unica cosa che proprio non riesco a mandar giù è il doppiaggio italiano: alcune parti sono davvero oscene.

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ha pubblicato un video riguardante Enotria: The Last Song

Sono uscite da un po’ le anteprime di Enotria e devo dire che il gioco non mi sembra totalmente da buttare.
Se c’è una cosa che quelli di Jyamma Games sono riusciti a non sbagliare è la direzione artistica, quegli scenari rinascimentali mi attirano a tal punto da tentarmi di acquistare il gioco e probabilmente quando si troverà a prezzo budget ci farò un pensierino. Il problema è il resto, tra meccaniche di gioco a quanto pare mal realizzate e un sistema di combattimento che non prende mai il volo e non stimola molto il giocatore, il tutto risulta come un'esperienza limitata e forse dimenticabile.
Condivido una recensione-analisi di uno Youtuber che ultimamente sto apprezzando molto per la sua competenza, magari a qualcuno può interessare sisi

ENOTRIA THE LAST SONG E' DAVVERO UN DISASTRO? - UNA RECENSIONE ONESTA

Ho avuto in anteprima un codice per la recensione di Enotria The Last Song. Questo nuovo Soulslike italiano è davvero un disastro come dicono? Scopriamolo. 00:00 - 01:51 Intro 01:5..

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Finito Resident Evil 3 (Remake).
È durato quella decina di ore scarse, sufficienti a farmi godere l'avventura sempre con alto interesse e senza mai risultare ripetitivo. Il gioco riesce infatti a brillare anche con una durata complessivamente breve, evitando allungamenti che avrebbero potuto abbassare il ritmo di gioco, che risulta alto per tutta la sua durata.
Paragonandola con il rifacimento del secondo capitolo, che trasmetteva una costante tensione al giocatore, la componente horror del capitolo del 2020 non mi ha convinto del tutto: solo nella zona dell'ospedale ho avvertito una tensione simile a quella che ho provato esplorando la centrale di polizia di RE2. L'abbondanza di munizioni, che non mi sono mai mancate davvero in modalità normale, e la varietà di armi a disposizione hanno fatto sì che i nemici non mi siano sembrati quasi mai una vera minaccia. Ciononostante, il sistema di combattimento mi ha divertito, essendo in buona parte già consolidato nel remake precedente.
Anche Mr X è più convincente di Nemesis, che compare solo in pochi momenti separati dal resto del gioco: durante la maggior parte della fuga potremmo dire di non sentirne la minaccia e nelle parti in cui Nemesis irromperà nella scena non sarà difficile mantenere una distanza di sicurezza adeguata: spesso la nostra Nemesi ( asd ) sarà limitata e scriptata nei movimenti; ad esempio, mentre fuggivo inseguito dal nemico, passando accanto ad un oggetto esplosivo (non scendo nei particolari per evitare sp.oiler), mi sono fermato poco più avanti con l'intento di far saltare in aria l’inseguitore una volta avvicinato, che però si è fermato a sua volta e ha provato a colpirmi ripetutamente dalla distanza, inutilmente, non essendo previsto dal gioco che Nemesis mi raggiungesse in quel momento.
La grafica mi ha colpito e spesso tende al fotorealismo, con un Ray tracing che su PS5 si nota parecchio e una qualità delle texture eccellente, così come la quantità di dettagli nelle ambientazioni.
Passando alla trama, riesce a mantenere viva l’attenzione e la curiosità di proseguire e, salvo rare occasioni, non cade nella banalità. Nonostante alcune situazioni prevedibili, la narrazione è ben strutturata e offre anche dei piccoli spunti di riflessione.

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