zetalue

Un teatro dell'assurdo che si muove su più piani visivi e temporali. Un racconto grafico in cui personaggi e storie stanno gli uni dentro gli altri come in una matrioska scardinata. Ho apprezzato il tono che sta sempre tra l'ironia sfacciata e la più delicata poesia, mi ha colpito il modo in cui i dialoghi così attenti riuscivano sempre, bene o male, a far trasparire un senso di letargia, stanchezza, bisogno di trovare qualcosa che era sempre un po' più in là. La matrice esoterica stuzzica quel che basta per non stancarsi mai di proseguire in questo continuo cambi di scenari -a tratti- sfuggenti, poco comprensibili. Un modo per spiegare questo gioco non c'è, è un lungo viaggio on the road; fino a alle origini, ai ricordi migliori, agli sbagli di tutta una vita, fin dentro i propri fantasmi.