Necro Story – Recensione Speedrun
Siamo passati al lato oscuro della magia per realizzare la recensione Speedrun di Necro Story. Il team belga di Rablo Games sceglie un tema decisamente adulto, proponendolo però in chiave ironica e scanzonata con meccaniche molto particolari. Mettete una tunica comoda e preparatevi a lanciare qualche incantesimo.
Un gioco… evocativo
Risvegliato da un lungo sonno dalla sua arcinemica, il protagonista di Necro Story è il più classico degli antieroi. Un necromante dedito alla magia oscura, chiamato dal fantasma di una maga bianca a salvare il mondo da creature infernali. Basterebbe questo a farvi capire che Necro Story non è il tipico gioco tutto fiori e bolle di sapone. Nonostante questo, i ragazzi di Rablo Games hanno messo in piedi una narrazione che non si prende mai sul serio, tra battute e momenti comici.
La scelta di stemperare un tema così importante e oscuro come quello della necromanzia è sicuramente apprezzabile e, nella decina di ore necessarie a completare la campagna, avrete modo di approfondire in maniera leggera argomenti e una storia interessante. La localizzazione esclusivamente in lingua inglese non aiuta i meno portati a calarsi in un mondo comunque ben strutturato, dallo stile unico anche a livello grafico. Personaggi dall'aspetto quasi lanoso, ambienti e nemici colorati e buffi anche se un po' monotoni. Tutto in Necro Story vuole essere oscuro senza esserlo, compreso il nostro eroe.
All'inizio della storia potremo personalizzare il nostro necromante, scegliendone aspetto e look, per renderlo unico e più nostro. Potremo inoltre decidere la difficoltà dell'avventura, per adattarla alle nostre abilità. Queste scelte contribuiscono ad ammantare Necro Story di un'aura “user friendly” molto piacevole, che lo rende un'esperienza adatta a qualsiasi tipologia di giocatore.
Il gameplay di Necro Story
Ma cosa dovrà fare esattamente il nostro necromante per salvare il mondo? Necro Story propone un mix di meccaniche GdR a quelle tipiche dei monster catcher. Dovremo girare per mappe tridimensionali, cercando tesori e combattendo mostri. Le battaglie sono in WTB, con tempi per gli attacchi scanditi da una barra di attesa. Potremo schierare un party di 5 creature oltre al nostro necromante. Il protagonista potrà usare attacchi di magia nera, basati su cinque scuole (dall'evocazione al furto di salute), mentre i minions avranno attacchi automatici variabili. Non aspettatevi meccaniche alla Final Fantasy, ma comunque una buona stratificazione.
Questa struttura infatti, seppur supportata dalla possibilità di fornire equipaggiamenti e potenziare le abilità del protagonista, rimane molto semplice e intuitiva, evitando che la sfida diventi troppo frustrante. Non mancheranno, alle difficoltà più alte, momenti complessi, ma niente che un minimo di tattica non possa superare. Interessante anche la gestione dei checkpoint, che ci cureranno ma faranno anche riapparire tutti i mostri, in stile Dark Souls. Nonostante questo, Necro Story sembra comunque orfano di qualcosa, quel quid in più che gli consenta di emergere nel mondo dei giochi di ruolo.
Interessante anche la meccanica di cattura: dovremo usare il bastone per assorbire le anime, poi uno specchio speciale ci consentirà di trasformarne una in alleato. Sfortunatamente, servirà un certo timing per non farsi sfuggire le anime, il che renderà il tutto alla lunga frustrante. Buona invece la realizzazione tecnica, nonostante nei frangenti più concitati Necro Story abbia mostrato qualche rallentamento.
Il Platino di Necro Story
Nonostante una vastissima lista trofei, Necro Story non include il ricercato Platino. L'impresa peraltro non sarà nemmeno così semplice: dovremo completare (ovviamente) l'avventura, trovare tutti i tesori ed eseguire varie azioni di miscellanea. Un'impresa forse ingrata, che potrebbe scoraggiare i cacciatori meno pazienti, che punteranno su titoli dotati della scintillante coppa di Platino.
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