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Immaculate – La Prescelta, recensione: un intenso e sanguinoso omaggio agli horror europei degli anni '70

Immaculate – La Prescelta (2024), diretto da Michael Mohan, è un film horror che fonde suggestioni gotiche con temi religiosi di stampo italiano, avvalendosi della straordinaria interpretazione di Sydney Sweeney nei panni di Suor Cecilia. La storia segue la giovane novizia che, entrata in un convento italiano per assistere suore morenti, si imbatte in inquietanti segreti e misteri oscuri. Quando Cecilia scopre di essere incinta nonostante il voto di castità, la comunità religiosa considera l'evento un miracolo, spingendo la protagonista in un vortice di esperienze soprannaturali e tormenti psicologici.



Sydney Sweeney: dalla devozione di una suora alla discesa nella follia in Immaculate



Uno dei punti di forza del film è la performance di Sydney Sweeney, apprezzata per la sua trasformazione da suora devota e ingenua a una figura complessa e angosciante. La regia di Mohan sfrutta abilmente intensi primi piani sugli occhi dell'attrice per aumentare la sensazione di claustrofobia e tensione che pervade il convento, costruendo un crescendo di inquietudine che culmina in un finale potente e ricco di simbolismi.



Nonostante le sue qualità visive e registiche, Immaculate mostra alcune debolezze, soprattutto nella sceneggiatura, che non approfondisce in maniera sufficiente i temi psicologici e religiosi. Le riflessioni sulla maternità, l'aborto, la scienza, il corpo femminile e la fede vengono accennate, ma non esplorate con la profondità necessaria, riducendo l'impatto narrativo che il film avrebbe potuto raggiungere.



Tuttavia, la regia di Mohan e la splendida fotografia gotica curata da Elisha Christian offrono un'esperienza visivamente coinvolgente. Il contrasto tra purezza e corruzione è enfatizzato dall'ambientazione rurale e religiosa, rendendo il film un'opera visivamente affascinante, seppur limitata da una scrittura poco incisiva.



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In definitiva, Immaculate – La Prescelta è un horror che brilla per il suo impatto visivo e la notevole interpretazione di Sydney Sweeney, ma rimane prigioniero di una sceneggiatura che non riesce a dare pieno respiro alle sue ambiziose tematiche narrative.



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ieri alle 09:40

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