RIKUGETA ha pubblicato un'immagine nell'album Dragon Ball riguardante Dragon Ball: Origins
Ricordo bene quel giorno
Mamoru mi sfrecciò davanti, sembrava avesse le formiche sotto la pelle da quanto correva veloce.
Lui, al contrario mio, era sempre stato uno sportivo; riuscì a primeggiare nell’undokai della nostra scuola per tre anni di seguito, io ci provavo, facevo del mio meglio, ma il ruolo in cui mi sentivo a mio agio era sugli spalti a fare il tifo per gli altri.
Cercai di stargli dietro ma il freddo di quel martedì di novembre era quasi insopportabile nonostante avessi indosso il bomber rosso che mia aveva regalato mamma.
Arrivai, ormai senza fiato sotto l’insegna di Lawson che illuminava quel pomeriggio invernale ormai buio.
“Ichiro-kun!” mi urlò “forza lumaca, non vorrai che comprino l’ultima copia prima di noi!”
Non ebbi nemmeno la forza di innervosirmi, sapeva benissimo quanto odiavo il mio nome e soprattutto che venisse urlato in quel modo.
Sono sicuro di averglielo ripetuto centinaia, se non migliaia di volte, ma non c’era verso di farglielo capire.
D’altronde ci conoscevamo da anni, fu grazie a sua madre che passò con lui al negozio di mamma a comprare la frutta, ricordo di come mi nascosi dietro al grande grembiule di mamma e lui venne a cercarmi per parlare.
Da quel momento non ci fu giorno in cui non ci vedemmo e giorno in cui lui non mi faceva infuriare urlando il mio nome.
Entrati finalmente nel conbini ci avvicinammo alla cassa, arrampicandoci con le mani sul bancone per farci vedere.
Dietro di esso, seduta e inamovibile stava la VECCHIA STREGA che da anni lavorava lì, o almeno così mi disse mamma.
Mamoru le chiese subito se aveva Weekly Shonen Jump ma lei ci rispose che l’ultima copia era appena stata venduta.
Accettai la cosa, nonostante la delusione e mi avviai all’uscita, Mamoru invece si fiondò nel negozio e iniziò a controllare ogni rivista nell’espositore.
Nella sua ricerca furiosa fece volare alcune riviste sul pavimento del negozio, non curandosi poi di riporle
“Ichiro vieni a vedere!” esclamò “l’ho trovato guarda! Era dietro una rivista porno!”
Preso dall’imbarazzo mi avvicinai con calma ma non potei contenere la gioia quando vidi tra le sue mani una fresca copia di Shonen Jump 51.
Arrivati in cassa la VECCHIA STREGA, che fortunatamente non aveva visto il casino che il mio aniki aveva combinato, si prese con velocità i 200 yen che le avevo allungato, al che, Mamoru prese delle barrette di cioccolato e, rivista sotto al braccio, mi prese per il cappuccio del bomber e mi portò fuori correndo.
Corremmo verso casa mia, l’emozione era così grande che per tutto il tragitto non sentii il freddo pungente e tale che le mie gambe si muoverono da sole.
Arrivati davanti all’ingresso del negozio salutammo mamma, la quale molto premurosamente ci ricordo di toglierci le scarpe fare i compiti e… ormai eravamo già in camera mia, la porta si era chiusa alle nostre spalle e non riuscii a sentire cosa mi stesse dicendo.
Ci sdraiammo a pancia in giù sul tatami, Mamoru poggiò il volume davanti a noi, passammo qualche minuto a osservare quel bambino con i capelli a punta e il bastone legato sulla schiena prima di sfogliare la copertina e iniziare a leggere il primo capito di Dragon Ball.
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Come potete immaginare… no, non ricordo quel giorno.
Non so nemmeno chi siano Ichiro e Mamoru, ho preso i loro nomi in prestito da un libro che ho letto di recente.
Sono però sicuro che di storie come quella di cui sopra, quel 20 novembre 1984, siano state vissute da tantissimi (all’epoca) bambini o ragazzi che vivevano in Giappone.
Personalmente comprai il mio primo volume di Dragon Ball, il 20 della perfect edition, nell’agosto 2007, ben 23 anni dopo la sua uscita originaria (quindi 17?!! anni fa) e qui posso assicurarvi che ricordo bene quel giorno, ma forse questa è storia per un altro momento.
Buon 40 esimo compleanno Dragon Ball ❤️