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Com'è cambiato il nostro modo di giocare?

Il mondo intorno a noi è cambiato, il videogioco è cambiato, e noi siamo giustamente cambiati.
Ma com'è cambiato il vostro modo di giocare?
Giocate di meno?
Impostate la difficoltà su "Boomer"?
Giocate ormai solo con i figli?
Preferite giochi con un racconto o una sfida?
Non finite un gioco dal 2008?
Raccontatemi la vostra esperienza, avanti!
Anche in due righe!

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Negli ultimi anni ho sviluppato problemi di ansia, che a volte mi staccano dai videogiochi per lunghi periodi, altre volte mi ci fanno chiudere dentro. Ho scritto fino all'anno scorso per una rivista ed ero costretto a giocare roba che non mi andava. Da quando ho smesso mi sono dedicato a titoli lunghi e lenti, tipo i gdr occidentali, o a titoli vecchi che non avevo ancora giocato. Ultimamente preferisco comunque giochi brevi perché non ho molto tempo, ma opto sempre per roba strana o molto rigiocabile. Non riesco a giocare titoli che puntano esclusivamente sulla narrativa cinematografica, perché mi annoiano troppo. Più passa il tempo, più gioco gli indie e i prodotti a medio budget, mentre i titoli tripla A mi sembrano tutti uguali, con qualche eccezione (i giochi Arkane, quelli di ID Software, fra gli altri). La cosa che è cambiata di più, però, è il fatto che raramente mi esalto per qualcosa. Più passa il tempo e più sono disilluso. Colpa di internet e delle community che diventano sempre più tossiche. Fortunatamente, in questo periodo, ho degli amici con cui posso parlare di videogiochi a ruota libera, e sono amici molto curiosi come me. Però i miei gusti stanno invecchiando e mi diverto troppo con la roba vecchia.

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Per me non siamo cambiati, ad essere diverso puó essere il contesto o la situazione, poi ci si comporta diversamente in ogni situazione ma non vuol dire cambiare.
Poi di giocare, sempre meno ma per ora niente modalità boomer a quel punto si legge un libro, un pó di difficoltà è parte di questo media.
Preferisco una buona trama con un pizzico di sfida.

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È cambiata sicuramente la quantità di tempo che dedico ai videogiochi, cambiano gli impegni e ovviamente ci si adegua, ma a volte pur di giocare si sacrifica qualche oretta di sonno. Ho sempre preferito un genere più orientato ad avvetura ed esplorazione che a sfide e competizione. Difficoltà? Sempre scelto livello normale. Solo raramente e avendo tempo ho alzato il livello di difficoltà per una seconda run. Ringrazio il cielo che la maggioranza dei videogiochi hanno i checkpoint ogni 3 passi e i salvataggi praticamente sempre disponibili, comodità al quale è difficile rinunciare una volta fatta l'abitudine. Nonostante queste preferenze ad un'esperienza di gioco pratica e leggera, titoli come Bloodborne o Returnal che son l'antitesi di ciò che ho citato sopra, mi son rimasti nel cuore.

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Ovviamente da ragazzo giocavo molto di più....Ora tra lavoro e impegni il tempo si è dimezzato...Ma cerco sempre di giocare quando posso,specie nei giorni dove ho più respiro....Quando posso e ho le giornate o serate libere gioco tranquillamente per ore,e se ho tutto il giorno come ai vecchi tempi arrivo a superare tranquillamente le 10 ore o più....E caspita il gusto e le emozioni sono come prima,anche se ai tempi le sentivo maggiormente....Ma la passione è rimasta intatta e non mi cambia nulla nonostante il tempo che passa....Mi rimarrà sempre e per sempre,anche nelle prossime vite...Per la difficoltà scelgo sempre sfide medie o difficili,ma mai quelle estreme o frustranti tranne in alcuni casi....La mia caparbietà e la voglia di riprovare nonostante le difficoltà di un titolo sono rimaste tale e quale....Saluti :)

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Purtroppo negli ultimi anni ho perso un pò l'interesse, di conseguenza la voglia. Se guardo il mio storico annuale dei titoli giocati, spesso il piatto piange. Gioco poca roba e ne concludo ancor meno. Se gioco e completo 10 giochi all'anno è già tanto. Non platino (più) quasi niente e gioco poche ore alla settimana.

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Sicuramente gioco meno nei periodi estivi causa lavoro(ristorazione) poi per il resto il mio modo di giocare è sempre lo stesso anzi delle volte gioco anche con mia figlia anche per passare più tempo possibile con lei visto il mio tipo di lavoro che mi occupa la maggior parte della giornata.

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Sebbene gioco meno rispetto a prima riesco comunque a trovarci tempo libero da dedicare
Si sicuramente rispetto a prima favorisco la storia
La difficoltà l'ho tenuta sempre a normale, sono rarissime le eccezioni in cui ho voluto giocare a difficile
Mi piace la sfida, ma se significa solo aumentare la difficoltà artificiale aumentando vita e danno del boss non sono assolutamente stimolato ad alzare la difficoltà
Ciò che è davvero cambiato è la mia percezione dei giochi, prima potevo giocare a qualunque cosa, anche ai giochi più odiati da tutti e li avrei finiti senza problemi, ora sono decisamente più selettivo e cambio spesso periodi coi generi
Per i platini sono sempre stato un completista, ieri come oggi, se c'è un oggetto da raccogliere o un nemico sopravvissuto nell'area, mi piange il cuore a non farlo, quindi alcuni platini mi saltano fuori da soli oppure mi mancano pochi trofei e quindi li faccio, in alternativa dedico più tempo del dovuto ad un gioco per il platino solo se mi è davvero piaciuto, è un mio modo per dire che l'ho apprezzato

Com'è cambiato il nostro modo di giocare?