Cinema Land

Shane Black ci svela come rendere un film fastidioso attraverso il suo Iron Man 3.
Omettendo il solito spettacolo visivo che ci si aspetta da un film del genere, mi soffermo sul vano tentativo di far leva sul coinvolgimento dello spettatore attraverso gag scontate e ripetitive.
Quello che stupisce è che non si tratta di eventi sporadici, ma sono tratti costanti lungo tutta la durata della pellicola, riuscendo nell'impresa di rompere ogni tipo di climax venutosi a creare fino a quel momento e facendo avvertire un profondo senso di incompiutezza in molti passaggi chiave.
Sconcertante è il tipo di piega della trama che viene a crearsi all'improvviso, mandando a monte l'intero film e rendendolo irrecuperabile fino ai titoli di coda.
Iron Man 3 soffre di troppo autocompiacimento e si è voluto ipertrofizzare la figura di Stark, risultando mai serio, anche nei momenti in cui sono richiesti toni più cupi.