Faccio questa domanda per pura curiosità:
Quanti di voi collezionano giochi in versione fisica e quanti in digitale, e perché? Ma soprattutto, c'è qualcuno che è passato dal fisico al digitale, o viceversa, e perché?
La domanda mi è sorta perché in questi giorni riflettevo proprio sulla mia collezione fisica. Ho all'incirca 130 giochi fisici tra NDS, 3DS, PS4, WiiU, PSVITA e Switch. Spesso viene da pensare che, tra 30 anni, se ancora sarò vivo, forse il tempo si sarà già divorato molte delle cartucce e dei CD, e quindi perderei tutto. E in questi momenti di relativo sconforto mi chiedo se sia meglio passare al digitale - sebbene sia ancora dibattuta la questione dell'effettivo possesso di un bene digitale
Gerryddio
Ah pensavo che fosse stato ricondiviso il pezzo di storia di Ludomedia e invece è un nuovo post
Gerryddio
Io colleziono principalmente in versione fisica, ma non mi faccio problemi ad acquistare roba digitale, vuoi per un prezzo troppo accattivante, vuoi perché semplicemente non è mai uscito in versione fisica quel titolo in particolare.
Il problema dell'usura e possibile rottura vale tanto con i titoli quanto per le console stesse, se un giorno tra 30 anni la tua ps5 pro o series S si rompesse, perderesti la possibilità di giocare tutta la tua collezione digitale a meno che non acquistassi una console usata.
Con le licenze e tutto il resto è un altro discorso, ma comunque oggi sono del pensiero che l'epoca del "gioco fisico = mio per sempre" è finita da un bel pezzo, visto che molti titoli negli ultimi anni tra server chiusi, obbligo di essere connesso a internet e roba simile, dopo un po' di tempo diventano semplicemente dei fermaporta
Drakon
Ormai scelgo il formato digitale, giocando soprattutto su PC. Quello fisico lo relego esclusivamente alle console, Nintendo perlopiù.
La problematica del digitale è dovuta essenzialmente al DRM e a quello che gli ruota intorno (licenze in primis). Eliminato quello, il gioco diventa effettivamente di chi lo compra (cosa che gli sviluppatori provano da sempre a contrastare). Per questo sono importanti realtà come GOG e i giochi FOSS, che per ovvi motivi non saranno mai come le grandi produzioni ma fanno quello che un gioco dovrebbe fare: divertire.
Nella mia lotta personale contro i DRM, ultimamente ho applicato una differente filosofia, più un compromesso: se un gioco lo trovo su GOG lo prendo lì, in alternativa vado su Steam. Nel primo caso sono sicuro al 100% che sia effettivamente mio e potrò replicarlo a vita, su qualunque sopporto desideri. I giochi su Steam infatti, come qualsiasi altro negozio, sono concessi in licenza e sorpresa delle sorprese, lo stesso sarebbe anche per quelli fisici.