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Lontani sono i tempi nei quali i fan aspettavano con trepidazione che al timone del nuovo Call of Duty ci fosse Infinite Ward. Lo sviluppatore californiano, infatti, dopo aver creato la più venduta serie di sparatutto di tutti i tempi e averla in seguito rivoluzionata con Modern Warfare, ha progressivamente perso quella spinta creativa che gli ha consentito di creare shooter completi sotto tutti i punti di vista, in grado di abbracciare il più ampio numero di giocatori possibili.
Dalla partenza di West e Zampella, i fondatori dello studio ora alla guida di quella Respawn Entertainment che sta facendo una concorrenza spietata a CoD con Titanfall 2, perlomeno dal punto di vista del gameplay, IW sembra non aver più una guida chiara capace di mostrare in che direzione evolvere la serie, oltre che di prendersi la responsabilità di stravolgerne i canoni del genere.
Il risultato è Call of Duty: Infinite Warfare, un episodio il cui difetto principale, lo diciamo subito, è la mancanza di carisma. Questo nuovo capitolo, infatti, fa tutto bene e nulla in maniera eccellente, proponendo un menù di modalità piuttosto classico al quale affiancare quella che pare a tutti gli effetti la vera portata principale, l'attesissima versione rimasterizzata di Call of Duty 4: Modern Warfare.
Ed è un peccato, perché in questi mesi c'eravamo lasciati suggestionare dalle belle sequenze d'azione che Activision ha mostrato durante le fiere, nelle quali si vedevano frenetici combattimenti terrestri alternarsi a battaglie spaziali a bordo di caccia in pieno stile Star Wars.
Voto assegnato da The king
Media utenti: 6.9 · Recensioni della critica: 7.8
Ogni generazione ha il proprio gioco “Fenomeno del momento” e dalla scorsa generazione la saga di Dark Souls è entrata prepotentemente nei nostri PC. Caratterizzata da una “Fantomatica” quanto impossibile difficoltà, la serie con le sue due incarnazioni è stata complice della distruzione prematura, nel fisico e nell’animo, di decine di tastiere e di pad. Del resto la serie Souls col tempo è diventata vero e proprio fenomeno di massa, passando da gioco di nicchia (vedi Demon’s Souls, capostipite della serie ed esclusiva Playstation 3) a fenomeno mediatico, rendendolo uno dei giochi più attesi della stagione e contribuendo addirittura alla nascita di una sottocategoria di giochi denominata Souls like. Ma Dopo anni di attesa finalmente il terzo capitolo giunge nelle nostre mani proponendosi come il migliore della serie. Sarete tanto pazienti per affrontare questa ennesima sfida?
Ad un anno dalla release della versione pc del secondo capitolo, Dark Souls torna nei nostri pc con Myazaki nuovamente in cabina di regia. La storia ambienta a Lothric ci porta in un mondo devastato dove la fiarma primordiale ormai è quasi spenta e sarà compito nostro nelle vesti di un “Unkindled”, fiamma sopita per in non anglofoni, ribaltare le sorti del mondo ravvivando la fiamma grazie ai dei lord dei tizzoni. La mano del maestro Miyazaki è subito visibile fin dal primo istante di gioco, infatti il colpo d’occhio dello scenario è impressionante proponendo un mondo vasto ed articolato su diversi livelli. Le mappe di gioco potrebbero essere assimilitati ad enormi dungeon per quanto sono complesse, proponendo ed enfatizzando bivi e strade secondarie, che in parecchi casi si traducono nelle immancabili scorciatoie presenti tra i vari falò.
La prima novità che il titolo ci propone è l’altare del vincolo, vero e proprio hub di gioco da cui partiremo verso le diverse aree di gioco e nel quale si raccoglieranno i vari npc incontrati durante la storia. Come da tradizione sia gli npc sbloccabili che quelli già presenti in quest’area saranno narratori di quella storia che tanto è difficile da comprendere con una sola partira. Infatti anche in questo capitolo non mancano di certo i dettagli su cui speculare e complice anche la mano del maestro Miyazaki il tutto diventa ancora più criptico qualora non si facesse attenzione anche ai più piccoli dettagli, come ad esempio le descrizioni degli oggetti capaci in molte occasioni con poche righe di testo di aprirci un mondo ed in alcuni casi anche di aiutarci nel proseguire la nostra avventura. Nonostante ciò gli amanti della serie riscontreranno fin da subito una maggiore linearità dal punto di vista della trama principale e delle missioni secondarie, oltre al fatto che sarà più agevole procedere nella storia grazie ad una maggiore facilità nel raggiungere le informazioni e grazie anche ad uno snellimento generale nelle meccaniche di miglioramento del personaggio. Inoltre elemento non da poco, finalmente il gioco canonizza la trama del secondo capitolo portando una chiarezza generale ed espandendo la trama con nuovi elementi ma mai dimenticandosi di ciò che è avvenuto nei precedenti capitoli.
Anche il gameplay è stato parzialmente rivisto portando con se sostanziali quanto efficaci novità pur mantenendo quel feeling che tanto piace agli appassionati della saga. Fanno così la loro apparizione una nuova barra di energia dal colore blu e relativa fiaschetta estus per la ricarica. Questa nuova barra che è l’equivalente di quella del mana in altri giochi di ruolo è qui usata sia per le magie che per delle mosse speciali. Le armi infatti hanno guadagnato oltre ai classici move set di attacco anche mosse speciali divise in attacco leggero e attacco pesante capaci nella maggior parte dei casi di spezzare la guardia nemica infliggendo un danno superiore alla norma, al prezzo di un segmento della nuova barra, inoltre se non bastasse l’attacco pesante da ora potrà essere caricato rendendolo ancora più devastante. Da menzionare anche una maggiore velocità nel combattimento ed una rivisitata generale nelle meccaniche di parata e colpo critico (è possibile eseguire un colpo critico anche rompendo la guardia tramite un calcio oltre ad una difficoltà aumentata per eseguire parry e backstab). I nemici si presentano in gran numero e diversificati per grandezza e, concedetemi questa licenza poetica, “Bastardaggine” oltre che pattern di attacco. Menzione speciale invece è per i boss che in questo terzo capitolo guadagnano un nuovo livello di difficoltà, poiché ogni scontro sarà caratterizzato da due parti una classica ed una dove il boss subirà una trasformazione cambiando aggressività e pattern di attacco oltre che letalità dei colpi, aumentando di fatto ancora una volta l’asticella della sfida.
Voto assegnato da The king
Media utenti: 8.7 · Recensioni della critica: 9
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