Kong: Survivor Instinct – Recensione Speedrun

È passato circa un anno da Skull Island: Rising of Kong, titolo che notoriamente (e giustamente, n.d.S.) si è beccato l'etichetta di “gioco più brutto dell'anno” e non solo. Sembrava assurdo si potesse rimettere di nuovo mano ad un videogioco basato sul gorilla più famoso del mondo e della cultura pop, eppure il team di 7Levels ha voluto tentare l'impresa. Kong: Survivor Instinct è il titolo metroidvania basato sul Legendary's MonsterVerse, ovvero l'universo condiviso di Warner Bros. con protagonisti Godzilla e King Kong. Sicuramente non un'esperienza imprescindibile, ma un titolo piacevole che gli amanti dei kaiju possono sicuramente apprezzare, anche al netto del lack di contenuti. Ma procediamo con ordine e tuffiamoci nella recensione del titolo!

Kong avvistato

La storia di Kong: Survivor Instinct non brilla particolarmente nei contenuti. A differenza di Skull Island: Rising of Kong, in questo titolo vestiremo la parte umana, con i titani che fanno solo da sfondo all'avventura del papà barbuto protagonista. Alcuni anni dopo la fine di Godzilla Vs. Kong, il gigantesco gorilla ritorna dalla Terra Cava e inizia a distruggere qualsiasi cosa gli capiti a tiro, apparentemente senza motivo. Sconvolto dalla cosa, e dal fatto che nella città attaccata da Kong abiti sua figlia, il papà barbuto decide di partire alla sua ricerca.

Il gioco inizia così, dopo la non più acuta delle scelte di trama, il nostro protagonista decide di abbandonare la sua auto e proseguire a piedi tra i ruderi cittadini. Arrivato in città si troverà ad affrontare criminali e terroristi, mentre sullo sfondo i titani lottano e causano danni. Tra cliché vari, scelte veramente immotivate e sviluppi di trama oltremodo banali, Kong: Survivor Instinct porta comunque la pagnotta a casa, risultando nel complesso anche abbastanza divertente da seguire. Specialmente per la cura nella descrizione dei kaiju e dei fatti che ampliano gli avvenimenti del film Godzilla Vs. Kong.

Carta vincente non si cambia?

Per un piccolo titolo indipendente, quale poteva essere il genere di gameplay da utilizzare nell'era moderna? Ovviamente quello metroidvania. Avevate già indovinato? Complimenti!

A parte gli scherzi, continua ad essere inspiegabile la scelta legata a questo genere da parte dei piccoli studi di sviluppo, ma in questo caso godiamocela nella sua semplicità. Kong: Survivor Instinct presenta un gameplay metroidvania misto al platforming cinematografico in 2.5D. Durante la maggior parte del gioco controlleremo il papà barbuto attraverso i ruderi della città, esplorando e cercando componenti per la riparazione di oggetti che ci porteranno ad avanzare verso il nuovo oggetto da riparare. Oltre ai componenti, al giocatore verrà richiesto di trovare anche le onde biometriche dei titani, che, una volta raccolte in numero sufficiente, permetteranno al giocatore di evocare Kong e superare alcune sezioni scriptate.

Durante l'esplorazione, i giocatori potranno incappare in nemici vari da sconfiggere con combattimenti all'arma bianca o con la pistola. Quest'ultima, veloce e letale, avrà ovviamente pochi colpi che dovranno anche essere utilizzati per aprire alcune barriere, quindi è sempre meglio tenerla da parte più che utilizzarla. Proprio i combattimenti all'arma bianca saranno un tedio assoluto e si svilupperanno in semplici sequenze di parry e contrattacco. I nemici, inoltre, potranno essere bruciati, fulminati o scaraventati giù da palazzi e balconi.

Ad aggiungere ulteriore pepe al gioco, ci saranno sezioni di inseguimenti tra il papà barbuto e Kong, che per qualche assurdo motivo alle volte si incaponirà verso il protagonista, inseguendolo e portando l'azione al cardiopalma.

Termina qui il gameplay di Kong: Survivor Instinct. Per quanto possa essere comica questa piccola uscita, per i non amanti dei kaiju, il core del gioco potrebbe risultare presto noioso proprio per questa sua carenza di contenuti.

Ci sono i kaiju!

Kong: Survivor Instinct presenta sicuramente una carenza di contenuti e una trama abbastanza banale, ma resta comunque un buon titolo da giocare proprio per la presenza dei titani. Per quanto la formula “sei un umano in una guerra tra mostri alti quanto palazzi” possa non attirare chiunque, è sempre bello vedere cosa succede dall'altro lato. La desolazione, la pazzia e la caduta di leggi sono mostrate al meglio: è bello vedere i sentimenti di un padre alla ricerca di sua figlia scomparsa mentre attraversa un vero e proprio campo di battaglia tra forze della natura.

Sullo sfondo poi, c'è Kong, trattato alla stregua di un nemico in questo titolo, ma che sicuramente avrà le sue ragioni d'agire. I mostroni sono resi bene, vederli, anche senza utilizzarli, da fan delle loro avventure, fa sempre un certo effetto e questo titolo probabilmente mira proprio a questo. Si poteva fare sicuramente di più, ma se questa è una premessa verso altri titoli, 7Levels ha sicuramente superato la prova.

Il Platino di Kong: Survivor Instinct

Eccoci nella sezione più amata dai nostri lettori. L'elenco dei trofei di Kong: Survivor Instinct non darà troppo filo da torcere ai cacciatori, e potrà anche essere completato in relativamente poco tempo. Il nostro consiglio è di giocare il titolo prima alla difficoltà che più vi aggrada e poi rigiocarlo una seconda volta alla massima difficoltà, per sbloccare il relativo trofeo. Le altre coppe verranno sbloccate giocando l'avventura e compiendo azioni particolari, come fulminare un nemico, schivare e sparare, e, i due più ostici, esplorare tutta la mappa di gioco e collezionare tutti i documenti nascosti. Fatto ciò potrete sfoggiare un nuovo titanico Platino in bacheca. DING!

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