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PlayStation 5 Pro, il Game Boost spiegato da Sony

Rispetto alla controparte standard, PS5 Pro beneficia di una GPU più potente e del PSSR che consentono ai giochi di girare a una qualità tecnica più definita. Tali titoli ottimizzati porteranno la dicitura Enhanced, come spiegato da Mark Cerny durante l'evento di presentazione, tuttavia altri godranno delle caratteristiche hardware della nuova console, come spiegato in una recente intervista dal product manager Toshimaka Aoki.



“PlayStation 5 Pro ha una funzione chiamata Game Boost. Anche se il gioco non è compatibile con PS5 Pro, se utilizza un frame rate variabile o una risoluzione variabile, verrà visualizzato in modo più stabile anche se le impostazioni sono elevate“, ha detto Aoki in un'intervista a 4Gamer. “Tuttavia, per i giochi che sono fissi a 30 fps, non possiamo supportare questa funzione a meno che non venga sbloccato…“. Insomma, con un gioco dell'attuale o della precedente generazione a una risoluzione o frame rate variabile, gli utenti potranno notare una conta dei pixel maggiore, mentre non si può fare o stesso con quelli a un frame rate fisso.



Per rendere meglio il concetto prende come esempio Final Fantasy XVI. Sulla console base, in modalità Qualità, offre un frame rate bloccato a 30 fps e una risoluzione nativa dinamica tra i 1080p e i 1440p (in 4K tramite FSR). Grazie al Game Boost di PS5 Pro la risoluzione nativa potrebbe alzarsi a 1440p piuttosto che ai 1080p, garantendo una qualità dell'immagine leggermente superiore, mentre non si avrebbe alcun beneficio in termini di frame rate.



Diversa per esempio è la modalità Performance di Elden Ring, dove il frame rate fluttua spesso tra i 45 e 60 fps e la versione Pro della piattaforma potrebbe stabilizzarlo a 60.



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