Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Crypt Custodian – Recensione

L'eclettico sviluppatore indipendente Kyle Thompson ci porta nel mondo di Crypt Custodian, protagonista della nostra nuova recensione. Questo interessante metroidvania, pubblicato su console da Top Hat Studios, promette di offrire un'esperienza adatta a qualsiasi tipologia di giocatore, senza trascurare un tocco decisamente “felino”. Se siete curiosi, non vi resta che continuare a leggere.



Anche i gatti vanno in Paradiso (forse)



Fin dalla nostra infanzia siamo stati introdotti al concetto di inferno e paradiso: il primo è luogo di dannazione eterna, il secondo un posto in cui la nostra anima potrà fare, una volta staccatasi dal corpo, tutto ciò che le piace fare. A decidere se finiremo in uno o nell'altro sono (biblicamente) le nostre azioni terrene. Una volta defunti, verremo giudicati e da lì la nostra destinazione verrà decisa. Questo è esattamente l'incipit di Crypt Custodian, dove una povera anima va incontro al suo destino: non si tratta però di un essere umano, bensì di un gatto nero.



Pluto, questo il nome del felino, ha passato una vita tranquilla e rispettosa, ma durante il suo passaggio nel limbo commette l'errore di danneggiare le decorazioni piazzate nell'area di Kendra, il sacro guardiano del Palazzo. Costei non può quindi fare altro che condannare il povero Pluto a una vita di dannazione eterna, bandendolo dal Paradiso felino. Seppur ingiusta, non possiamo che accettare la decisione e iniziare il peregrinare in una terra selvaggia e infestata di mostri, con solo una scopa per difenderci. Ben presto però faremo la conoscenza di altre creature esiliate e matureremo la malsana idea di entrare nel Palazzo tramite vie non convenzionali.



Inizia così il viaggio di Crypt Custodian, un metroidvania con visuale top-down in cui si mischiano sapientemente esplorazione e combattimento. La trama, seppur con il tema della morte ad aleggiare sempre sulle nostre teste, è arguta e ben strutturata. I più sensibili alla dipartita degli animali potrebbero persino trovare struggenti le vicende narrate. Nel contempo, come vedremo, i momenti narrativi sono alternati da meccaniche action platform molto curate, che tengono sempre il giocatore sulla corda e propongono una sfida coinvolgente ma mai troppo complessa. Come spiegato nella nostra premessa, Crypt Custodian vuole essere un entry level del genere ma le tre difficoltà disponibili offriranno una sfida adatta anche ai veterani.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/09/crypt-custdian-recensione-review-2.jpg



Il gameplay di Crypt Custodian



Se avete già sentito il nome di Kyle Thompson, sarà probabilmente grazie al divertente Sheepo, un altro metroidvania pubblicato su PlayStation nel 2021. Seppur con uno stile simile, i due giochi hanno solo alcuni elementi da spartire. Crypt Custodian infatti vanta come detto una visuale top-down e dunque rispetto al bidimensionale Sheepo si sviluppa in tre dimissioni. L'avventura di Pluto rimane comunque un mix di esplorazione e combattimento, proponendo però elementi che si avvicinano all'esperienza offerta da opere quali Death's Door e simili.



Pluto è armato di una scopa, che fa da arma di offesa ma anche da strumento per risolvere i vari puzzle ambientali che ci troveremo di fronte. Oltre a un attacco concatenato e uno in salto, potremo con il passare del tempo utilizzare varie abilità, schivate e mosse speciali. Inoltre, maturando esperienza, il nostro eroe potrà equipaggiare degli upgrade con un sistema a punti. Ogni miglioria ne richiederà un certo numero preso dal nostro pool totale. Potremo però liberamente modificare il nostro set di poteri tramite i pozzi, che fanno da checkpoint e punto per teletrasporto. Questa funzione si rivela fondamentale per viaggiare rapidamente da un punto all'altro della vasta mappa, in cui ci attendono segreti da scoprire e ovviamente boss da combattere.



Nel suo gameplay, quindi, Crypt Custodian si mantiene su canoni classici, mettendo però una discreta enfasi sulle sezioni platform. Questo porta alla rinuncia (non necessariamente negativa) ad alcuni momenti di combattimento, che risultano meno fondamentali che in altre opere simili. Questa scelta si collega alla volontà di Kyle Thompson di offrire un'esperienza accessibile anche ai neofiti, a cui i boss daranno comunque filo da torcere. Sarà fondamentale memorizzare i pattern d'attacco e capire come muoversi efficacemente, dato anche il numero ridotto di vite. Fortunatamente, la morte non sarà penalizzante né permanente (del resto siamo già morti). Semplicemente verremo rimandati all'ultimo pozzo visitato, pronti a riprendere l'esplorazione.




Il re dei rifiuti



L'intera struttura di Crypt Custodian è pensata per enfatizzare il tema della pulizia e del riordino, oltre a proporre alcuni momenti di disamina legati alla morte. Non stupisce quindi che la nostra arma sia una scopa e che la moneta di gioco siano i rifiuti. Questi potranno essere investiti presso il bar per ottenere nuovi potenziamenti oppure suggerimenti sulla mappa. La quantità di rifiuti che otterremo nel corso dell'avventura è abbastanza generosa, tanto da consentirci di acquistare vari potenziamenti già nelle prime fasi. Questa scelta risulta vincente, perché complice la possibilità di cambiare assetto in pochi attimi e senza penalità potremo trovare la build più adatta al nostro stile.



La parte più intrigante di Crypt Custodian resta comunque l'esplorazione della mappa, ricca di segreti e di aree speciali, oltre che di intriganti puzzle ambientali. Non mancheranno nemmeno sfide secondarie legate a maledizioni da epurare, che ci garantiranno bonus permanenti ma saranno tutt'altro che semplici da portare a termine. Tutto questo porta la longevità generale sulla quindicina di ore, al netto delle abilità del singolo. Una durata quindi non esagerata ma comunque rispettabile, che spingerà molti a cercare di ottenere il 100% senza eccessiva frustrazione.



Chi invece volesse cimentarsi in delle prove più complesse può lanciarsi nella modalità Boss Rush. Come il nome lascia intendere, sarà possibile affrontare nuovamente tutti i boss già sconfitti, cercando di migliorare le nostre prestazioni. Dopo ogni battaglia riceveremo infatti una valutazione che certifica la nostra abilità e che spingerà i più competitivi a riprovare per ottenerne una migliore.



https://www.playstationbit.com/wp-content/uploads/2024/09/crypt-custdian-recensione-review.jpg



Il comparto tecnico di Crypt Custodian



Nel corso degli anni, Kyle Thompson ha dimostrato una discreta abilità nello sviluppare titoli esteticamente affascinanti. Crypt Custodian non fa eccellenza, proponendo oltre a un level design ben strutturato anche una grafica degna di questo nome. Personaggi e ambientazioni sono realizzati con uno stile cartoon, che ben si sposano con una trama che introduce anche temi importanti ma senza mai diventare troppo seriosa. In pochi minuti non farete fatica a innamorarvi dello sfortunato Pluto e di tutte le figure che gli orbitano attorno: rane spazzine, uccelli baristi e chi più ne ha più ne metta.



Altrettanto azzeccata la scelta di affidare ancora una volta la colonna sonora alle cure del fratello di Kyle, Eric Thompson. La musica accompagna i giocatori nel loro viaggio nella terra desolata e riesce a sottolineare a dovere i vari momenti della narrazione. I personaggi non sono invece doppiati, ma emettono suoni in stile Animal Crossing che ci sono comunque sembrati adatti allo stile generale del gioco.



Anche a livello tecnico, possiamo fare solo complimenti all'operato dello sviluppatore: Crypt Custodian rimane sempre incredibilmente fluido, anche durante i momenti più concitati. Anche le sezioni platform sono precise, al netto di una difficoltà non esagerata nell'eseguire correttamente i salti. Man mano che sbloccheremo poteri avanzati, inoltre, potremo esplorare nuovamente aree in cui siamo già stati, per scoprire segreti che diventano parte dell'esperienza generale. Un modo classico ma sempre apprezzato per proporre ai giocatori un backtracking non aggressivo che aumenta la longevità senza far venire l'opera a noia.



Il Platino di Crypt Custodian



Se siete cacciatori che non hanno paura dell'aldilà, allora potreste decidere di puntare al Platino di Crypt Custodian. Di base la lista non è esageratamente complessa, considerato anche che tutti i trofei della storia potranno essere ottenuti alla difficoltà più bassa. Il problema arriva con la modalità Boss Rush: non solo dovrete riuscire a ottenere una valutazione S+ in ogni scontro, ma dovrete farlo alla difficoltà più alta. Si tratta quindi di un ostacolo che farà da spartiacque tra i cacciatori che potranno vantare un nuovo Platino e chi si arrenderà a un passo dall'impresa.




L'articolo Crypt Custodian – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Continua la lettura su www.playstationbit.com

2 settembre alle 17:00