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Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III – Recensione Speedrun

Grazie a ININ Games, team ormai esperto di ritorni dal passato, abbiamo potuto realizzare la recensione di Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III. Come il nome lascia intendere, il titolo è un seguito del celeberrimo platform di Taito, che ci mette nuovamente nei panni di Bub e Bob. Questa volta, però, i nostri eroi saranno meno “squamosi” del solito.



Eroi in carne e ossa



Se siete amanti dei giochi retro conoscerete sicuramente un classico “mangiamonete” del 1986. Chi di noi infatti non ha investito nemmeno una moneta da 500 lire nel mitico cabinato di Bubble Bobble alzi la mano. La popolare opera di Taito è stata recentemente oggetto di un remake targato ININ Games, che non si è però fermata al primo capitolo. Tra un classico e l'altro infatti il team ha trovato il tempo di restaurare e portare su PlayStation anche Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III. La trama è come da tradizione molto semplice: i draghetti Bub e Bob, tornati umani, si stanno godendo un po' di relax.



Il mostro Chaostikahn e i suoi sottoposti decidono però di turbare la quiete invadendo i sette pianeti vicini del loro universo. Il nostro duo, armato di un ombrello magico, si avventura fuori dal mondo di Rainbow Islands (che i nostalgici ricorderanno come protagonista di un altro classico) per fermare la minaccia. La narrazione è priva di particolari artifici tecnici e viene raccontata mediante una serie di scenette. Non che questo possa in realtà danneggiare in qualche modo un gameplay che più arcade non si può.



I giocatori, fino a due nella modalità cooperativa, affrontano infatti una serie di livelli di difficoltà crescente. La formula bidimensionale a piani tipica di Bubble Bobble torna anche in Parasol Stars, con però la variante degli ombrelli. Come vedremo, questi strumenti cambiano il modo di approcciarsi ai mostri e aggiungono varie abilità. Ognuno degli otto mondi ha un suo tema, che va a modificare l'ambiente e l'aspetto dei nemici. Lo stile grafico è quello coloratissimo dell'originale, migliorato dalla grande abilità di ININ Games. Come da tradizione, si è scelto inoltre di non modificare la dimensione dello schermo, utilizzando fondali a tema su cui “appoggiare” un display 4:3. Tramite le opzioni potremo però cambiare questa scelta e adattare la visualizzazione alle nostre preferenze, una delle varie aggiunte fatte come da consuetudine dal team.



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Il gameplay di Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III



Un altro elemento su cui i ragazzi di ININ Games non hanno voluto fare passi falsi è il gameplay. La proposta è sostanzialmente invariata rispetto a quella vista nel 1991 su PC Engine e successivamente su Game Boy e NES. Sarà possibile avviare la versione americana o giapponese del gioco, mentre dal menu principale potremo optare per una versione che abilita i salvataggi manuali, quella classica (unica in cui potremo sbloccare i trofei) e le Challenges. Quale che sia la scelta, nei vari livelli lo scopo dei giocatori è di eliminare tutti i nemici presenti. Sarà possibile colpire quelli più piccoli con la punta dell'ombrello per stordirli e lanciarli contro gli altri mostri. In alternativa, potremo raccogliere gocce d'acqua che cadranno dalle piattaforme per usarle come proiettili.



Alcune di queste conterranno anche dei modificatori, come fulmini o fuoco, che gli amanti della serie Bubble Bobble conoscono bene. Raccogliendone abbastanza in cima all'ombrello potremo attivare anche potenti attacchi speciali elementali. Tutto risulta incredibilmente familiare, seppur con qualche piccola modifica rispetto al primo capitolo della saga. Questo, unito alla variabilità dei mondi e alla presenza di un boss al termine di ognuno di essi, rende Parasol Stars piacevole da giocare dall'inizio alla fine. L'ottimo adattamento al controller di PlayStation rende l'esperienza ancora migliore, così come la presenza delle immancabili funzioni “remastered” che ININ Games è solita inserire.



Avremo come detto la possibilità di eseguire dei salvataggi manuali, così come quella di modificare l'aspetto dello schermo e adattarlo alle nostre preferenze (o esigenze). Doveroso anche sottolineare che, proprio come il primo Bubble Bobble, Parasol Stars è il classico gioco che non sente il peso degli anni: sarà piacevole da giocare dall'inizio alla fine, sia da soli sia in compagnia. La coop locale è un'altra potente freccia nell'arco del titolo: vi suggeriamo di chiamare un amico per condividere questa sfida retro e fare un tuffo nei ricordi. Inoltre, senza farvi spoiler, all'interno dei mondi ci saranno aree segrete da scoprire e persino un boss segreto da sconfiggere. Sarete in grado di affrontarlo?



Il Platino di Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III



Se siete cacciatori di trofei senza scrupoli, sappiate che Parasol Stars potrebbe essere per voi un ottimo terreno di caccia. La lista include infatti tante coppe molto semplici da sbloccare, come anche alcune relativamente ostiche. Preparatevi a completare la campagna, sconfiggere il boss segreto, ma anche raggiungere determinate soglie di punti e vite per ottenere uno scintillante Platino. Peccato non poter sfruttare le soluzioni “moderne” per rendere meno complessa l'impresa, ma potrete sfruttare l'aiuto di un amico in locale per cacciare trofei divertendovi.




L'articolo Parasol Stars: The Story of Bubble Bobble III – Recensione Speedrun proviene da PlayStationBit 5.0.

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9 luglio alle 10:10

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