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Ti piace scrivere? Vorresti partecipare ad un racconto a più mani? Hai mai sognato di prendere parte ad uno pseudo GDR cartaceo? Questa è la stanza che fa per te.

Akar

Confessione

-Partiamo dall'inizio. Io e gli altri Dredgen, incluso Akar, qui, abbiamo volto le spalle alla Luce. In orgine cercammo solo un potere che non potesse esserci tolto, al contrario della Luce del Viaggiatore.-. La voce di Neyma é calma mentre parla. Se é un trucco (e posso onestamente dire di dubitarne) é certamente molto ben attuato. Articolato quanto basta.
-La nostra ricerca partì da Azzardo e poi continuò scavando nell'Oscurità, segundo i sussurri che ci avevano battezzati. Tutti noi forgiammo le nostre armi maledette come i rituali del Baratro delle Urla chiedevano. Tutti accettammo i nuovi nomi.
Forsin divenne Dredgen Blis. Io divenni Dredgen Derkes. Akar divenne Dredgen Mu...-, la interrompo, alzando appena una mano.
-Ci mancano solo altri tre della cerchia.-, dico.
-Già. Dredgen Vaenn, Dredgen Some, Dredgen Oes e Dredgen Dune.-, dice Neyma.
-Chi sono loro per davvero?-, chiede Aunor. L'insonne scuote il capo.
-I loro nomi sono Varen Tyl, Joachim Boas, Shirke Ober e Misha-12-, dice. Uno dei Prassici prende nota. So già che li troveranno. E che sarà completamente inutile. Non dico nulla.
-Perderete tempo a cercarli, tanto più che non sono soli.-, dice la Cacciatrice.
-Che vuol dire?-, chiede uno degli Stregoni.
-Che stanno reclutando.-, dico io, trucemente.
-Esatto. Gli altri Dredgen hanno compreso la minaccia che rappresentate. Intendono creare uno scisma tra i Guardiani.-, dice Neyma. L'orrore di quell'ipotesi mi affonda dentro, e so anche anche i Prassici nella stanza sentono un brivido lungo la schiena.
-Come possono reclutare se sono solo in tre?-, chiede Aunor.
-Si sono fatti un seguito in Azzardo. D'altronde non é molto difficile corrompere un Guardiano, come vi ho dimostrato.-, dice l'insonne mentre beve un bicchiere d'acqua.
-Già. Allora, quante reclute hanno? E dove le tengono?-, chiedo io.
-Dove é molto più complicato. Quante... quando ho troncato i contatti con loro saranno una decina. Ma suppongo ci stiano lavorando. Sono attenti a chi scegliere, molto precisi e metodici. Ormai potrebbero essere aumentati...-, dice lei.
-Quindi? Dove si trovano?-, chiede Aunor. La strega pare tesa. Lo siamo tutti. Un gruppo di Guardiani dediti all'Oscurità é un problema. Un possibile scisma tra i Guardiani sarebbe semplicemente catastrofico, per tutti noi.
-Dove si trovano é complicato. Diciamo che non é un luogo di questo sistema...-, osserva Neyma. La domanda aleggia per un altro istante, poi giunge la risposta.
-Dredgen Keris era un esperto delle metodologie dell'Alveare. Conosceva la Logica della Spada che regola l'evoluzione dell'intera specie. E riteneva che si potesse applicare anche ai Guardiani. Così, ha ucciso sempre più. È divenuto sempre più forte. Ma non si é accorto di non essere che una pedina.-, dice la Cacciatrice.
"Non vorrai mica dire che...?", la domanda passa rapida nella mia mente.
-Dredgen Keris morì, per mano di Akar, qui. E la sua morte ci aprì le porte del nostro nuovo mondo. Dredgen Some e gli altri usarono quella morte e molte, migliaia di altre, per creare un nostro tronomondo, un nostro regno nel Piano Ascendente.-.
Ecco. L'ha detto. Ma non mi quadra. Per niente.
-Il mio revolver... L'ho ucciso io, non Some o qualcuno di voi...-, dico. Non mi quadra. Neyma sorride. È un sorriso triste, nient'affatto gioioso. Gravato dalla consapevolezza dell'inganno.
-Il tuo revolver era stato caricato da me, Dredgen Mu. Munizioni modificate da Some e da noi altri. Affinché tu ci elargissi un ultimo favore. E l'hai fatto. Fino in fondo.-.
Muto. Bianco. Puro ghiaccio in ogni sinapsi. Crollo. Sento solo il vuoto, l'orrore.
-Mi avete manipolato...-, sussurro, -Mi avete usato per creare il vostro personale tronomondo. Avete sfruttato le morti di Keris e degli altri...-.
-Già. Il piano di Dredgen Some era geniale. Sapevamo che non saresti riuscito a seguire le nostre vie. Eri in disaccordo, in conflitto con il nostro credo, allora lui propose di usarti per raccogliere il potere che ci serviva. In realtà non dovette fare molto. Dredgen Keris si é rovinato con le sue stesse mani.-, conferma l'insonne. Io stringo i pugni. Il gelo é divenuto rabbia pura. In questo momento la ucciderei, ucciderei ognuno di loro a mani nude. Li massacrerei senza curarmi della possibilità di morire solo per soddisfare la rabbia abissale che sento dentro. Mi alzo. Faccio un passo verso Neyma Vas. L'insonne mi guarda.
Aunor e gli altri si alzano.
-Akar... non fare pazzie.-, dice la Prassica. Un ammonimento che non recepisco.
-E poi ti sei resa conto che il gioco ti stava divorando, vero?-, chiedo a denti stretti, -Hai capito che non ti sapevi fermare e forse hai cominciato a ragionarci su, vero?-, domando.
L'ex Dredgen non risponde. Non subito. Io vorrei solo che dicesse qualcosa.
Che mi desse una scusa, una sola per poterla percuotere come un tamburo.
-Io... dopo la morte di Keris ho riflettuto. Sentivo il dubbio. Per questo non ho ucciso il mio Spettro.-, dice. Non me ne frega niente e lo sa. Potrebbe dire che versa calde lacrime su ogni vita spezzata a causa dei suoi atti, che non avrà pace sino alla sua ultima e più vera morte e io semplicemente le direi che se l'é totalmente meritato, anzi che se lé cavata a buon prezzo.
-Tu... Ora vieni qui a mercanteggiare la tua incolumità...-, riesco a stento a parlare. La rabbia diventa fuoco puro. Devo controllarmi ma non riesco. C'é un limite a tutto.
-Akar...-, sussurra lei attraverso le mie dita chiuse sulla sua gola. In un momento imprecisato le ho afferrato il collo e l'ho sollevata. Ora sarebbe facile ucciderla.
Così facile, basterebbe solamente lasciare che la mano diventi rovente, incandescente.
Carbonizzarla con la Luce Solare solo per farla rinascere e ucciderla altre venti volte.
La mia mano prende a scottare. Neyma Vas geme. Soffre.
-Ci hai manipolati, traditi, hai tradito tutto ciò che sei... E osi ancora pretendere salvezza?-, chiedo. Non riconosco la mia voce. Non sono arrabbiato, sono furioso.
-Aspetta, ti prego!-, esclama Hara. I Prassici mi stanno puntando le armi addosso.
Mi uccideranno? Non m'importa. E non importa neanche se per errore colpiranno Hara.
-Hai una vaga idea di quanti siano morti o abbiano sofferto per causa tua?-, chiedo.
La Cacciatrice annuisce. È pentita, davvero.
-So che non c'é redenzione... ma se solo potessi aiutare...-, sussurra.
-Akar. Lasciala.-, mi intima Aunor Mahal. Sento la bocca di un arma da fuoco puntata sulla nuca. Compio lo sforzo di volontà definitivo mentre lascio il collo della traditrice.
-Non sono come voi...-, sibilo, -Non uccido... così...-. Faccio un paio di lunghi respiri per calmarmi. Lei annuisce. Non cerca scuse. Il suo Spettro si espande guarendole le ustioni.
-Lo so. Tu sei migliore. Di me, di Keris, di tutti noi. Hai fatto quel che nessuno di noi é riuscito a fare. Quello che gli altri hanno rinunciato a fare.-, dice.
-Quello che nessuno di voi ha voluto fare, piuttosto. Non hanno neanche tentato di cercare un equilibrio. E tu lo sai.-, dico. Lei annuisce, di nuovo.
-Quindi, dov'é l'ingresso a questo tronomondo?-, chiede Aunor.
-Sui resti di una nave dell'Alveare distrutta durante la Battaglia di Saturno. Un posto ideale, credevamo.-, dice Neyma Vas.
-E come ci entriamo? Ovviamente sarà sorvegliato.-, chiedo io.
-Potremmo assaltarla.-, propone un Prassico. L'insonne scuote il capo.
-No. È ben difesa. Non c'é modo di coglierli di sorpresa. Hanno impianti di rilevamento tutt'intorno. Ci individuerebbero e sparirebbero nel tronomondo. Serve qualcos'altro.-, dice.
-Tipo?-, chiede Aunor. La Prassica fissa la traditrice, in attesa di una risposta che io inizio a intuire. Una risposta che non mi piace. Per niente. E che é anche la sola possibile.
-Entrare di nascosto.-, dice Neyma Vas, -Un'infiltrazione. Uno di noi dovrà fingersi un Dredgen.-. Io scuoto il capo.
-Non sono un candidato, suppongo. Non dopo la mia diserzione.-, dico.
-E io sono fuori dai giochi. Ormai i Dredgen sapranno della mia "morte".-, dice Neyma.
-Non vorrete mica dire...-, Aunor si blocca a metà frase. Capisce.
-Certe volte, bisogno sfiorare l'Oscurità per veder trionfare la Luce.-, dico.
-Mi scopriranno.-, dice la Prassica.
-No. Non sanno che faccia hai. E si da il caso che credano che io sia morta. Basterà darti qualche piccolo suggerimento e qualche modifica al tuo vestiario e all'armamento. L'idea é che tu entri e ci apri le porte.-, dice Neyma.
-E tu?-, chiede la strega. Non é convinta. Per nulla.
-Io vi aiuterò. Conosco quel posto, ho aiutato ad allestirlo. Ci sono buchi nelle difese che possiamo sfruttare. Una volta dentro ci aiuterai a portarci in posizione. Poi colpiremo.-, dice l'insonne. Fila tutto troppo liscio come piano. Non mi fido. Non mi voglio fidare.
-Come possiamo fidarci di te?-, chiedo io.
-Perché non avete alternative.-, dice lei. Odio quando la gente che odio dice cose sensate.
-Quindi entriamo e li attacchiamo a casa loro. E poi?-, chiede Aunor.
-Poi li sterminiamo. E la finiamo qui.-, dice la Cacciatrice.
-E se fuggissero nel tronomondo?-, chiedo.
-Li potremo inseguire. Il problema si porrebbe se li allertassimo da principio.-, risponde Neyma. Pare pronta a ogni domanda e non posso evitare di considerare che tutto questa sia una grandiosa trappola. Parrebbe la spiegazione più semplice.
-Allora, siamo d'accordo?-, chiede l'insonne. Pare calma. Rilassata. L'inflitrata perfetta. O forse no, forse sto vedendo una trappola dove non ce ne sono.
Silenzio, una coltre di silenzio di piombo. Improvvisamente vorrei parlare.
Vorrei dirle di no. Dirle di andare all'inferno. Ma non sta a me.
Se vogliamo finirla davvero, e assicurarci che sia finita una volta per tutte, non c'é altra via.
Odio, odio davvero dirlo ma é così. Neyma ha ragione. I restanti Dredgen potrebbero fuggire se facessimo in un altro modo. Dobbiamo inchiodarli tutti in una volta sola. E c'é solo una maniera. Questa.
Aunor é di ghiaccio. Una statua. Non muove un muscolo. Neyma Vas idem.
I Prassici sono disciplinati ma tutti loro mostrano inquietudine. Temono sia una trappola.
Ma come ho detto, non c'é che questo modo.
Non riconosco la voce di Aunor Mahal quando pronuncia il "sì" che darà il via all'operazione.