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Ti piace scrivere? Vorresti partecipare ad un racconto a più mani? Hai mai sognato di prendere parte ad uno pseudo GDR cartaceo? Questa è la stanza che fa per te.

Akar

Neyma Vas.

Mentirei se dicessi che non sono scettico. Anche ora, mentre io e Aunor scendiamo i livelli della torre, sono abbastanza in dubbio. Che poi lei condivida enormemente i miei dubbi é solo logica. In fin dei conti potremmo finire in una trappola ben congegnata.
-È nei livelli inferirori. Un magazzino in disuso.-, dice la Prassica.
-Logico. Ma perché mi puzza tanto di trappola?-, chiedo io. La strega, che é anche una degli Occulti, non risponde. Sa benissimo perché. Potrebbe essere una trappola. Avrebbe senso.
Ma allora perché sacrificare la propria arma favorita? L'Aculeo non é un'arma facile a crearsi.
Ricordo ancora la creazione del mio. Fu un'ordalia.
Ed é quello che getta il seme del dubbio nel mio ragionamento. Che proietta l'ombra di una diversa verità sull'intera faccenda. Scendiamo una scala in cemento. Arriviamo a terra.
Uno stanzone buio. Porte. Troviamo quella indicataci. È lì? È quello il nascondiglio di Neyma Vas, anche nota come Dredgen Derkes?
-Questo sì che é un posto che da i brividi.-, dice Hara. Non posso dissentire.
Aunor bussa alla porta. Niente. La cosa non mi piace. Estraiamo le armi. Uno. Due. Tre!
Apro la porta con un calcio. È una porta all'antica, con cardini e tutto. Si spalanca senza fare storie. La stanza é illuminata. Al centro c'é un registratore. Un dittafono.
La strega lo prende e lo accende. Contiene un solo file. Lo riproduce.
-Se siete arrivati sin qui, forse mi avete ritenuta degna di fiducia. Bene.-, dice la voce di Neyma Vas, -Purtroppo il tempo é poco e ho dovuto prendere alcune precauzioni. Anche in Città ci sono membri della mia ex-confraternita. Accoliti decisi a uccidermi per l'atto che sto compiendo. Questo è l'orario in cui dovrete trovarvi al Bazar. Un mio contatto vi raggiungerà. Vi chiederà se avete qualche soldo. Dategli 50 Lumen e lui vi darà il mio indirizzo. Non temete: sa già come riconoscervi.-. La registrazione termina.
Solo allora le noto. Telecamere. E scommetto che ce n'erano anche nel rifugio su Mercurio.
Io sospiro. Sono stanco. Sono tipo due giorni che trottiamo in giro per il sistema. Anche più di due. È ora di farmi una dormita. Tramite il trasmat torniamo alla Torre.
-L'incontro é alle 10.00 di domattina. Penso che andrò a farmi un sonnellino.-, dico.
Aunor annuisce. Neanche lei può andare avanti a lungo senza dormire. Nessuno di noi Guardiani può concretamente farlo. Ci separiamo e, dopo un breve spuntino, mi sdraio sulla branda nella mia nave. Prima di addormentarmi però c'é una cosa che devo fare.
Mi alzo dalla branda, raggiungendo una rastrelliera. Due fucili d'assalto, un pompa, il mio soltio fucile da cecchino... Ma non é quello che cerco. Raggiungo un contenitore. Lo apro.
-Ne sei sicuro?-, chiede Hara. Svolazza accanto a me. Io annuisco.
Estraggo l'arma. L'Aculeo di Forsin-2.
So che non é giusto, ma siamo arrivati già ben oltre il limite. Mi sdraio sulla branda cercando di prendere sonno.

Il Bazar l'indomani é caotico come al solito. Vociare, gente che mercanteggia e robe simili.
Io e Aunor siamo immobili. Pressoché impassibili. In attesa.
Neyma ha detto che il suo contatto ci riconoscerà. Quindi attendiamo. Aspettiamo. Ci fermiamo a qualche bancarella. Mangiamo qualcosa.
Poi lo vediamo. Un uomo senza una gamba.
-Perdonatemi, nobili Guardiani. Sono un reduce della Guerra. Potreste...-, porge la mano.
E sorride. Io capisco. Aunor estrae 50 lumen e glieli dà.
Lui sorride. Ringrazia e porge alla Prassica un biglietto.
-Un altro indirizzo?-, chiedo. Lei scuote il capo.
-Dobbiamo cercare una bancarella di tessuti gestita da una vecchia umana con una veste nera e chiedere della seta di Kobane.-, dice. La troviamo. L'umana spalanca gli occhi alla nostra richiesta. Ci consegna un biglietto, ingiungendoci di tornare più tardi.
Il biglietto reca un indirizzo. Attraversiamo la Città correndo. Arriviamo lì.
Una casa, un modulo abitativo come tanti, come troppi altri.
Banale e scontato. E perfetto per nascondersi. O per piazzarci la trappola finale.
Materializzo il fucile a pompa in pugno. Aunor bussa.
-Entrate.-, dice una voce. La porta si apre. Entriamo armi in caccia.
Neyma Val ci osserva. Il mantello lacero e stracciato, la corazza ammaccata, la mano destra impugna un cannone portatile, un Buon Diavolo. Un'arma ottenibile combattendo nel Crogiolo. L'Insonne ci osserva. Non porta caschi o maschere. È lei.
-Speravo arrivaste.-, dice. Sorride. È un sorriso timoroso e speranzoso assieme.
-Curioso, considerando che sino a poco fa eravamo nemici.-, dice Aunor. Non abbassa il fucile a fusione e neppure io. Neyma Vas sospira.
-Ammetto che non vi ho dato molte ragioni per fidarvi, eh?-, chiede. Spavalda ma consapevole. Io annuisco.
-Sappiate che riconosco le mie colpe e chiedo di essere giudicata. Ma prima dovrò uscire da qui. E dato che so che potrebbero avervi seguiti, c'é solo un modo. Uccidetemi.-, dice.
Rimaniamo di sasso. Un istante, poi io annuisco. Alzo il fucile e sparo. Un singolo colpo che spedisce la Cacciatrice insonne a terra sul pavimento. Ho mirato al cuore, anche se il colpo era forte a sufficienza da devastarle il torace, specialmente a questa distanza. È morta.
-Perché?!-, esclama Aunor.
-Ha un piano. Non mi avrebbe chiesto di spararle se non ne avesse avuto uno.-, ribatto, calmissimo e quasi inquietante nella mia calma.
-Allora cosa proponi di fare?-, chiede la strega, stizzita ma attenta.
-Chiama i rinforzi. Fai portare il corpo in un luogo sicuro.-, dico.
Passi. Improvvisi. Esco dalla stanza, pompa imbracciato. Due membri della milizia si congelano davanti a me.
-Giurisdizione Prassica.-, dice Aunor. Loro si voltano di centottanta gradi e se ne vanno.
-Li hai chiamati?-, chiedo. Lo Spettro della Prassica appare.
-Arriveranno tra 5 minuti.-, dice. Io annuisco. Rimaniamo in attesa.
Nessuno. Niente. Poi, cinque minuti dopo, arrivano i Prassici.

Trasporto rapido e senza intoppi burocratici, portiamo Neyma Vas nella struttura dei Prassici dove ero stato interrogato. Perimetro sbarrato e piantonato. Ci sono almeno dieci Stregoni Prassici all'interno della base. È bello non essere lì in condizione di accusato.
Mi sorprende però l'assenza di mosse da parte dei Dredgen. È possibile che siano ancora all'oscuro del tradimento di Neyma. Oppure il tradimento dell'insonne é un triplo gioco in piena regola. Non lo so. Ma ho scelto di fidarmi e fidarsi richiede sempre un certo grado di rischio, anche se mai ne ha richiesto tanto quanto quello attuale.
Adagiamo il corpo su un tavolo. E improvvisamente lo Spettro della Cacciatrice si manifesta. Si espande e Neyma si alza. Asnima respirando a pieni polmoni.
-Dunque?-, chiede Aunor appoggiata a un muro. Gli altri tre Prassici tengono l'insonne sotto tiro. Io faccio lo stesso, anche se sento che potrebbe non essercene il bisogno.
-Dunque...-, Neyma estrae un coltello. Lo butta a terra in un gesto di resa evidente, -... I miei ex alleati non ci metteranno molto a capire che sono fuggita. Voi mi avete permesso di... morire. Ora, loro sicuramente cercheranno di comprendere se la mia sia stata una morte definitiva. Dobbiamo far credere loro che lo sia.-, dice.
-Con calma. Prima di tutto, cosa sai degli altri?-, chiedo io.
-Dredgen Mu.-, dice lei, -So di loro quanto basta per permettervi di arrivare alla resa dei conti. Di concludere questa caccia.-. Siamo tutti attenti, ascoltiamo tutti quanti senza riuscire a dissimulare l'enorme attenzione che stiamo tributando alla traditrice.
-Parla.-, dice Aunor.
-I miei soci sono fuggiti ma si riuniranno presto. Io so dove. Se intendete colpirli, dovrete farlo in quel momento. Prima che l'Oscurità li possegga interamente facendoli suoi.-.
Quelle parole mi fanno scendere un brivido lungo la schiena.
-Vogliamo sapere tutto.-, dico, -Ogni cosa. Nomi, titoli, nascondigli, tutto.-.
-Allora fareste bene a non interrompere.-, dice Neyma Vas.