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Ti piace scrivere? Vorresti partecipare ad un racconto a più mani? Hai mai sognato di prendere parte ad uno pseudo GDR cartaceo? Questa è la stanza che fa per te.

Akar

La soffiata del Ramingo

Mentre voliamo verso il Relitto, la bizzarra e decisamente non convenzionale nave del Ramingo, non posso evitare di pensare che Aunor ha un dono per interrompere i momenti belli della mia vita. La prima volta é stata una pizza tonno e cipolle, negatami dalla Prassica e dai suoi compagni giunti ad arrestarmi, ora il saké... Dio che spreco!
-Credo proprio che dovremmo arrestare anche lui.-, dice Aunor, spezzando il filo dei miei pensieri riguardanti momenti di gioia negatimi. Io la guardo.
-L'Avanguardia si fida del Ramingo, o meglio vuole farlo. Io no. Sono sicura che prima o poi avremo a che pentircene.-, dice con tono cupo.
-Non lo conosci come lo conosco io.-, mi limito a rispondere. Lei mi fissa.
-Se continui a fissarmi così finirò con l'innamorarmi.-, dico. È una frase detta col sorriso, fatta per smorzare la tensione del momento. La strega sospira. Sorride brevemente ma poi torna seria.Serissima. Guarda davanti a sé. Eccolo qui. Il maledettissimo Relitto.
È una nave bizzarra: la parte anteriore sembra una nave a sé stante. Quella posteriore invece pare agganciata tramite cavi alla nave e sembra un enorme carico con una forma vagamente sferica. Io ci sono stato. Ho sentito la voce dell'Emissaria mentre affrontavo il Verdetto.
Anche lei sembra colpita da quella nave. Poi mi guarda.
-Lo conosci meglio di me. Come entriamo?-, chiede.
-Trasmat.-, dico io. So già anche dove. L'area del Verdetto. Il Carico.

Un bagliore e ci ritroviamo lì. Al Carico. La prima volta che l'avevo visitato da solo, avevo creduto che chissà quale mostruosità corrotta sarebbe potuta uscire da un qualsiasi punto oscuro per divorarmi. Avevo passato un ora a guardarmi attorno, arma pronta e orecchie tese a cogliere il benché minimo rumore. Poi ci ho fatto l'abitudine.
Bisogna dire che il Carico é particolare (per usare un eufemismo di quelli seri): le impalcature metalliche che conducono al portale gravitazionale che si apre sul Verdetto coprono l'enorme quantità di marciume presente sul vero pavimento della nave. Un marciume non dissimile dal terreno di riproduzione dell'Alveare. La qual cosa mi ha notevolmente scosso. L'alloggio del Ramingo poi é una roba incredibile: spartano da farti credere che debba fuggire al più presto.
Qualcosa mi dice che quell'uomo non é mai uscito dall'Età Oscura...
-E ora?-, chiede Aunor. Si guarda attorno con circospezione.
-Aspettiamo che il Ramingo arrivia darci il benvenuto.-, dico io. Entrambi abbiamo le armi pronte. Se decidesse di giocarci qualche brutto scherzo dovrebbe essere molto prudente.
Un istante. Poi un altro. Infine la voce del Ramingo si ode.
-Siete ancora lì? Vedete di muovervi! Ho delle particelle di Oscurità da raccattare e tra un po' comincia un Azzardo Eccelso.-, dice. Dato che so quanto Eccelso possa essere quell'Azzardo, mi limito ad annuire. Aunor non muove un muscolo. È una statua.
-Vi aspetto sul ponte.-, dice il Portatore di Luce ribelle. Io annuisco. Faccio strada.
-Tu sapevi di tutto questo?-, chiede la strega. Annuisco. Lo sapevo eccome. Conosco bene il Ramingo. Certo, quell'uomo avrà sempre qualche segreto, é un suo tratto, una sua particolarità. Ma per il resto, posso dire di conoscerlo molto bene.
Meglio di molti, sicuramente. Saliamo oltre l'impalcatura.

Il Ramingo ci guarda. Sorride ma é il suo classico sorriso: non é lieto di vederci.
Non credo sia lieto di vedere nessuno. Neppure sé stesso.
-Allora?-, chiede Aunor. Si vede che ha fretta di concludere questo colloquio.
-Calma, sorella. Siediti. Rilassati. Non uccido Guardiani. Non più.-, dice lui.
Ci sediamo attorno al tavolo circolare dove c'eravamo già seduti io e lui, la prima volta, quando l'ho persuaso ad attirare Dredgen Keris fuori dal suo nascondiglio.
-Allora? Qualcosa da bere?-, chiede il gestore di Azzardo. Aunor lo ignora. Io scuoto il capo.
-Come volete. Immagino che vogliate sapere quel che ho da dirvi, eh? Già.-, dice lui.
-Faresti bene a non tentare scherzi.-, ribatte la strega Prassica. Il Ramingo le sorride.
-Altrimenti, sorella? Mi arrostirai a fuoco lento?-, chiede. L'espressione della Guardiana diviene puro odio. Non lo tollera, e non importa cosa dicano i suoi capi, non lo tollererà mai. Ma obbedisce agli ordini. Nonostante tutto. Io tossicchio, richiamando l'attenzione.
-I Dredgen.-, dico. L'atmosfera si distende. Almeno di un poco.
-Già. Partitella a poker?-, chiede il Ramingo, -Era il gioco preferito di Cayde-6, mi pare.-.
-Non osare dire il suo nome.-, sibila Aunor. Si fissano di nuovo. Poi lui sospira.
-E va bene.-, dico io con tutta calma, -Dai le carte.-.
-Benissimo, fratello. E intanto vi parlerò di questi nuovi Dredgen.-, dice.
Cala il silenzio mentre il gestore di azzardo distribuisce le carte.
-Allora?-, chiede la strega. Vorrebbe andarsene da questo posto. E la capisco.
-Allora... le Ombre di Yor le conosciamo tutti, giusto? Tutti sappiamo di Shin Malphur e della Cresta dei Truffatori. E tutti sappiamo che qualcuno si é messo a seguire i passi di Dredgen Yor, il primo Guardiano voltosi all'oscurità.-, dice. Guarda le carte. Io guardo le mie.
Doppia coppia. Re e regine. Punto. Il Ramingo copre. Cinquanta Lumen sul tavolo.
Aunor osserva. È immobile ma se si manifestasse un pericolo agirebbe subito e senza rimorsi. È su questo che faccio conto.
-Cambio una carta.-, dico.
-Io no. Comunque, quello che forse non sapete é che il vecchio gruppo era composto da pochi elementi. Gente capace. E perseguivano un ideale.-, dice lui mentre mi passa una carta coperta. Ora la mia doppia coppia é ancora una doppia, solo con un asso accanto.
-Questi nuovi Dredgen invece sono convinti che la Luce li abbia delusi. Il dono del Viaggiatore, come lo chiamate voi, non é abbastanza per loro. Molti sono nuovi, tipo quel Forsin-2.-, dice il Ramingo. Shodown. Doppia coppia contro full.
E lui s'intasca i Lumen senza battere ciglio. Altra mano. Pessima. Lascio. Lui sorride.
-Eh, non può andare sempre bene, fratello.-, dice.
-E tu come fai a sapere tutto questo?-, chiede Aunor.
-I Dredgen, o almeno, questi nuovi Dredgen sono gente molto stupida. Non capiscono l'importanza del tenere un basso profilo. Vesti nere, Aculei belli nuovi, uno di loro declamava pure sermoni degli scritti di Teban Grey e di Toland mentre combatteva in Azzardo. Sono pazzi. E stupidi.-, risponde lui, -Non ci vuole un genio per capire chi sono e cosa fanno.-.
-Ai miei tempi non erano così.-, dico io. Il Ramingo mi osserva con uno sguardo perplesso.
-I tuoi tempi non erano sicuramente quelli di Bane e combriccola, quindi credo che tu sia stato nel Piano Ascendente per un po'.-, dice. Io annuisco. È possibile.
-Comunque, immagino che tu non ti sia segnato i nomi, vero?-, chiede Aunor.
Guardo le carte. Coppia d'assi. Il ramingo punta. Punto e rilancio. Cambio due carte.
-Non proprio. Ma non sono così smemorato da scordare certi nomi.-, dice.
-Tipo Neyma Vas?-, chiedo io mentre alzo il piatto di un buon ventisei Lumen.
Lui copre la puntata e annuisce.
-Esatto. Lei era una di loro. Non ricordo il nome ma ricordo che lei e i suoi compagni erano degli scatenati. Facevano sempre squadra. In Azzardo Eccelso erano il terrore di diversi Guardiani. Poi é successo il fattaccio.-, racconta. Showdown.
Io ho un tris di assi. Lui ha un poker di 8. Ha una fortuna inqualificabile. Sospiro.
-È questione di fortuna. Variabili, capisci? Non sono mai stato granché in matematica ma qualche volta bisogna mettere in conto che le cose non vanno come previsto. Proprio come avrebbero dovuto fare i Guardiani che si trovarono contro Neyma e i suoi.-, dice.
-Ossia?-, chiede Aunor. Ora é tesa, inquieta. E arrabbiata.
-Beh, la partita andò bene. Una normale partita di Azzardo Eccelso.-, racconta il Ramingo.
-Ok. Ma poi?-, chiedo io. Guardo le carte. Mano pessima. Lascio.
-Poi la squadra vincitrice é stata uccisa. Fuori dal Relitto, ovviamente. È successo sulla Riva Contorta. Sono morti tutti. Salvo uno.-, continua il gestore di Azzardo.
-Forsin-2.-, deduce la strega Prassica. il Portatore di Luce ribelle annuisce.
-È strano come quell'exo abbia saputo manipolare i suoi compagni. Erano un team affiatato, o almeno lo parevano. E poi...-, il Ramingo cambia due carte. Io ne cambio una. Punto. Lui rilancia. Io punto. Tensione aggiuntiva, -...Bang.-, dice lui mimando uno sparo.
-È stato Forsin?-, chiede Aunor. Allo showdown, finalmente sorrido. Scala contro un tris.
Intasco cinquanta Lumen. Il Ramingo scuote il capo in direzione della strega.
-È stato anche Forsin. Lui, Neyma, quell'altro senza lo Spettro, Emsh. E anche altri due. Li hanno aspettati in una gola e poi hanno sfoderato le armi. Armi del Dolore. Aculei.-, dice.
Il silenzio si posa sulla sala e sul tavolo. Ora accetterei volentieri quel drink...
-Morti. Tutti e quattro. E senza poter tornare. Gli Spettri sono fuggiti ma non hanno fatto molta strada.-, continua il gestore di Azzardo.
-Tu c'eri?-, chiede Aunor. Lui la guarda in tralice, infastidito.
-Ero nelle vicinanze. Dovevo parlare con un mio contatto sulla Riva. Poi ho visto qualcuno appostato. Ho pensato che non fosse niente di grave. Così mi sono defilato. Poco dopo sento i colpi, armi da fuoco. Armi maledette. I loro bersagli non hanno potuto sparare un solo colpo prima di venire abbattuti. Forsin invece ha sorriso e uno degli altri gli si é avvicinato e ha detto qualche parola. L'avrà ringraziato, credo.-, risponde.
La strega lo fissa. Lui, improvvisamente abbassa lo sguardo.
-Ascolta, sorella, so che vorresti farmi fuori. Mezzo sistema sembra volerlo e l'altra metà sembra volersi godere lo show. Ma questa volta avrete bisogno del mio aiuto.-, dice.
-Perché?-, chiede lei, -Solo perché hai paura?-. Colgo la sfumatura di rabbia sui lineamenti del Ramingo. Gli occhi dell'uomo paiono spilli per un istante. Poi scuote il capo.
-No. Perché io, per quanto la cosa non ti piaccia, sono un male necessario. I tuoi capi lo sanno. E anche tu. Loro invece sono dei pazzi scriteriati. Il gruppo iniziale delle Ombre di Yor ha creduto nell'ideale di un equilibrio tra Luce e Oscurità. Un sentiero difficile, ma non impossibile. Questi altri invece sono decisi ad abbandonare la Luce. Vogliono combattere l'Oscurità con i suoi stessi mezzi. E non gli importa del costo. Forse non vi é chiaro ma, finché ci sono io, soffriranno in pochi. Ma se loro dovessero riuscire... Beh, a quel punto vorrei che tu immaginassi un gruppo di otto Primordiali Ascendenti fare baldoria sulle rovine della Città. Perché é questo che succederà.-, dice mentre la fissa. Aunor accusa il colpo. Io resto immobile. Il Ramingo appare tremendamente sincero. Una cosa rara. Rarissima.
Silenzio. Di nuovo. Più pesante di prima. Io mi alzo dal tavolo.
-Dicci quello che sai.-, dico. Non é un ordine. È una richiesta. Il Ramingo annuisce.
-Neyma Vas e Forsin-2 ed Emsh erano a quell'imboscata e li conoscete già. Ce n'erano altri due. Uno stregone e un titano. Le loro erano le classiche armature di Azzardo Eccelso. Roba mia. Brandivano tutti l'Aculeo. Il Titano però aveva un elmo bizzarro.-, dice.
-Quanto bizzarro?-, chiede Aunor. Lui estrae un disegno. Fatto a mano.
L'elmo non mi dice nulla. Mi consulto con la strega con uno sguardo. Neanche lei l'ha mai visto. Però la forma é peculiare.
-Non importa. Sappiamo qual'é il prossimo bersaglio.-, dico.
-Neyma Vas non é una che si fa notare. Ha imparato qualcosa dall'eliminazione dei suoi compagnucci.-, dice il Ramingo. Io annuisco.
-Suppongo che tu non possa attirarla allo scoperto in qualche modo...-, dice Aunor.
-No. Ma conosco qualcuno dei suoi nascondigli. Fate attenzione: è possibile che non sia da sola. L'Uomo con la Pistola d'Oro é fortunato ad avervi al suo fianco...-, ribatte il Portatore di Luce ribelle. Io evito di commentare. Anche la Prassica tace. È meglio non dargli la soddisfazione di ribattere.
-Dicevi di conoscere i suoi nascondigli.-, dice la strega. Il gestore di Azzardo annuisce.
-Oh, sì.-, dice con un certo entusiasmo, -Sono dei posti abbastanza fuori mano ma li troverete sicuramente.-.
Poi comincia a parlare.