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Ti piace scrivere? Vorresti partecipare ad un racconto a più mani? Hai mai sognato di prendere parte ad uno pseudo GDR cartaceo? Questa è la stanza che fa per te.

Garth Brown

Prologo: Problemi Colloquiali

10 Gennaio 2020, Ore 08.00

<< Drin, Drin! Drin, Drin! Drin, Drin! >>
<< YAWN!!! >>

Che dormita, mi ci voleva proprio. Ieri sera è stato il "devasto", come dicono i miei coetanei di oggi, e non è che ne sia valsa tanta la pena.

<< Mettiamoci in movimento. >>

Spengo la sveglia e vado in cucina a fare la consueta colazione. Oggi biscotti al cocco e succo di mirtilli. Finita la colazione, vado a lavarmi e a vestirmi. Il mio armadio è monocromatico, per cui non fa differenza quale capo indosso. Il colore è sempre lo stesso: nero. Finito di vestirmi, chiudo casa, indosso il monitor sul braccio e inizio a correre, mentre mi reco in palestra. La raggiungo in 10 minuti.

<< Ciao Garth. >>
<< Ehi, Dan. >>

Daniel è uno degli istruttori della palestra. Mi ha seguito sin dagli inizi e in questi 2 anni trascorsi insieme, siamo diventati "amici". Ha qualche anno più di me e ha un tatuaggio maori sulla spalla destra.

<< Tutto bene? >>
<< Si. >>
<< Hai corso fin qui, come ieri? >>
<< Ovvio. >>
<< Senti è arrivato un nuovo sacco da boxe. Cerca di non romperlo. >>
<< Ci proverò. >> rispondo, sorridendo.

L'episodio alla quale si riferisce Dan è accaduto 2 settimane fa. Mi stavo allenando con il sacco e, nel mentre lo facevo, ripensavo a quel video che mi avevano condiviso su Instagram, un video (poi rimosso) in cui c'erano questi pezzi di merda che colpivano con una mazza da kendo, un cane appeso al muro, tipo salame. Il cane ovviamente urlava, ma loro lo colpivano e ridevano come degli ossessi. Senza rendermene conto, tirai un pugno cosi forte al sacco che questi si bucò, facendo fuoriuscire tutta la sabbia al suo interno.

Ad ogni modo, mi idrato un po' e asciugamano in spalla, vado alla cyclette per iniziare il mio circuito quotidiano, che sussiste in vari esercizi che mirano a potenziare le gambe principalmente. Il programma sussiste in:

- 25km in cyclette
- 25km in tapis roulant
- 250 affondi (ambo le gambe)
- 250 squat
- 250 stacchi da terra
- 150 leg extension
- 150 leg press
- 50 salti "avanti e indietro" (salto sulla panchina e poi ritorno nella posizione iniziale)

Questo programma è per atleti, ma io ci riesco uguale (dopo 2 anni), grazie alla determinazione e alla disciplina. E i risultati si vedono.

<< Garth? >>
<< Si, Trish? >>
<< Ieri sera è stato proprio emozionante vero? >>
<< Mah. >>
"45, 46, 47, 48, 49..."
<< Come mah? Non ti sei divertito? >>
<< Veramente no. >>
"51, 52, 53..."
<< E allora che ci sei venuto a fare? >>
<< Sono venuto semplicemente per Jessica. >>

Jessica è una ragazza che lavora in un bar vicino alla palestra. E' amica di Trish e Dan. Ha i capelli corvini ed è abbastanza riservata.

<< Ma io non ti ho visto vicino a Jessica, durante la serata. >>
<< Probabilmente perché io la osservavo da lontano. >>
"76, 77, 78, 79, 80, 81..."
<< E perché la osservavi? Non potevi andare a parlarle? >>
<< E di cosa? Senza contare che c'erano altre 3-4 ragazze intorno a lei e 2 fusti che le facevano il filo. >>
<< E quindi? >>
<< E quindi niente, non potevo. Fine. >>
"100, 101, 102, 103, 104..."
<< Nonostante il fisico, temi 2 fusti e qualche ragazza attorno alla tua tipa ideale? >>
<< Trish... >> mi fermo un momento per riprendere fiato, poi riprendo il discorso << secondo te, cosa sarebbe successo se io fossi andato da Jessica? >>
<< Dimmelo te. >>
<< I due fusti sarebbe finito in rianimazione d'urgenza e le ragazze sarebbero scappate in lacrime, e io sarei stato sbattuto fuori dalla sala. >>
<< Dai Trish, lascialo stare. Lo sai che Garth non è come noi. >> risponde Dan, che stava venendo verso di noi, sentendoci discutere.
<< Ma non può continuare a vivere cosi. >>
"121, 122, 123, 124, 125, 126..."
<< Garth? >> dice Trish.
"128, 129, 130, 131..."
<< Garth? >> dice Dan.
"134, 135, 136..."

Dan allontana Trish, conscio che non risponderò ulteriormente a Trish, per non perdere altro tempo sulla tabella di marcia. Sento i due battibeccare in lontananza, ma non me ne curo. Mi concentro sul finire i leg press, cosi da passare ai salti.

Qualche ora dopo...

<< E 50. Ahhhhh... finito. >>

Sono stremato. 4 ore di allenamento intensivo. Ho il cuore a mille, la riserva d'aria azzerrata e i muscoli indolenziti. Ma ne vale la pena. Le mie gambe sono agili come quelle di una gazzella, ma potenti come quelle di Claudio Castagnoli.

<< Dan, me ne vado. >>
<< A domani, Garth. >>
<< A domani. >>

Scendo le scale e vado allo spogliatoio a cambiarmi. Digito il codice sulla tastiera elettronica e apro il mio armadietto (il 23).

<< Quando ci farai vedere il tuo pacco, signorino? >>
<< Tra mille anni. >>

Sono l'unico nello spogliatoio che non si denuda mai del tutto, ma a quanto pare, questo non va a genio a Trevor e Zack, due veterani della palestra (che spesso e volentieri invece, stanno nudi). Mai capito se siano omossessuali o vogliono solo dire che ce l'hanno più grande loro.

<< Dai su, faccelo vedere. >>
<< Perché non fai questa domanda alle ragazze nell'altra stanza? >>

Sento dei passi dietro di me... poi una mano che si poggia su di me. D'istinto, tiro una testata.

<< Ah! >>

Mi giro di scatto...

<< Cazzo. >>
<< Ahahahahahah >> ridono in coro Trevor e Zack.
<< Ma sei impazzito? >>

E' Jack, uno dei miei amici. Ha i capelli verdi e dei piercing all'orecchio destro. E' qualche centimetro più alto di me.

<< Scusa, pensavo che fossero i due trogloditi seduti li. >>
<< EHI!!! >>

Trevor scatta dalla panchina e mi sbatte contro l'armadietto, tenendomi fermo con ambedue le mani. Jack prova a levarmelo di dosso, ma Trevor lo getta a terra con una mano, prima di rimettermela addosso prontamente.

<< Come mi hai chiamato, sfigato? >> mi chiede, incazzato nero.
<< Troglodita, perché è quello che sei. >>

Gli rifilo una testata e poi una ginocchiata allo stomaco. L'idiota si accascia al suolo e sputa sangue a terra. Quell'altro (Zack, ndr) non fa nulla, perché è solo "tutto fumo, ma niente arrosticini".

<< Stai al tuo posto, troglo... >>

Ma prima che finisca la frase, Trevor mi afferra le gambe e mi fa cadere al suolo, per poi montarmi e cominciare a colpirmi a suon di destri e sinistri. Cerco di difendermi il più che posso portando le braccia davanti al viso, ma qualche colpo mi arriva comunque. La sfuriata dura qualche secondo, poi arriva Simon, il sorvegliante (un uomo di 40 anni che sembra una montagna che cammina) che mi leva di dosso Trevor.

<< Che cavolo stai facendo? >> chiede Simon.
<< Questo sfigato di merda mi ha chiamato troglodita. >>
<< Garth! Ma che modi sono? >>
<< Beh Simon, è da tipo 8-9 mesi che questo ebete continua a chiedermi di mostrare a tutto lo spogliatoio il "pacco". >>
<< E perché non lo fai scusa? >> chiede, seccato.
<< Forse per "privacy"? Non lo so guardi. >> rispondo, sarcasticamente.

Nel mentre discuto con il signor Simon, non vedo più Zack. E poi, mi ritrovo nudo. Non ho fatto in tempo ad accorgermi che era dietro di me.

<< Ma che? >>
<< AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!! CE L'HAI PICCOLO!!! >> risponde, molto divertito Trevor.
<< Minchia Garth, ma che ti è successo ai testicoli? >> chiede Jack, notando che un testicolo è più piccolo dell'altro.

Non gli rispondo e mi ritiro su i pantaloni, e mi giro verso Zack, che anche lui ha un'espressione molto divertita in volto. Anche alcune ragazze alla porta hanno visto "la mercanzia" (altra espressione dei giovani d'oggi) e sono tutte divertite.

<< CE L'HA PICCOLO! CE L'HA PICCOLO! >> cantano tutti in coro.

Chiudo gli occhi. Silenzio Assoluto. Rifletto. Mi focalizzo sul respiro. Il tempo si ferma.

"Devastali, Garth."

Riapro gli occhi e mi avvento su Zack, sbattendolo al muro. Lo colpisco con una tempesta di pugni. La mia pelle diventa rossa. Il cuore sta pompando sangue ad un ritmo molto superiore al normale. Un crack, due crack, tre crack... le costole sono andate.

<< FERMATI, GARTH! >> urla Simon.
<< AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH >>

Continuo a colpirlo con violenza sul torace, che ormai è un colabrodo. Poi passo alla faccia e lo riempio di pugni anche li. Sento gli zigomi spaccarsi a metà. Un occhio è nero come la pece. Simon, Trevor e Jack cercano di levarmi di dosso da Zack, ma invano. Li respingo via con semplicità.

<< VIENI QUI, CODARDO!!! >>

Afferro le mani di Zack e gli spezzo ogni falange. Lui sta emettendo delle urla terrificanti, ma non m'importa. Deve pagare.

<< GARTH!!!!!! >>

E' Dan. Anche lui cerca di levarmi di dosso da Zack, ma anche lui fa la stessa fine degli altri. Finisce anche lui con il culo a terra.

<< Torace distrutto. Faccia distrutta. Mani distrutte. Passiamo ai "bassifondi". >>
<< NOOO! TI PREGO, BASTA! NOOO! SCUSAMI! >> implora Zack.
<< SILENZIO, FECCIA! >> gli urlo, rispondendo.

Gli afferro le scarpe e gliele lancio via, cosi come le calze. A questo punto, afferro ogni dito e ripeto la stessa cosa fatta sulle mani. Ulteriori urla atroci.

<< CHIAMATE LA POLIZIA! >> urla una ragazza.
<< NO, NO. NIENTE POLIZIA! >> risponde Dan.
<< ZACK!!!!!! >>

L'eccessivo dolore ha fatto svenire Zack, che si trova nel mezzo di un oceano di sangue. Sono tutti terrorizzati. Chiudo gli occhi di nuovo. Silenzio Assoluto. Ritorno al "qui e ora". Calma Piatta. Il cuore ritorna a battere normalmente.

<< Se tu e questo codardo rifate una cosa del genere, la prossima volta quello che finisce appeso ad un filo, sei tu Trevor. >>

Finisco di cambiarmi e me ne vado.

<< Grazie Dan. >>
<< Vattene, Garth. >>

Non sono pentito da quello che ho fatto. Mi hanno mancato di rispetto e dovevano pagare. Forse ho esagerato per gli altri, ma per me era una punizione esemplare.

CONTINUA...