Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

Su LudoStorie

Ti piace scrivere? Vorresti partecipare ad un racconto a più mani? Hai mai sognato di prendere parte ad uno pseudo GDR cartaceo? Questa è la stanza che fa per te.

Akar

I sussurri.

Le voci sono appena udibili, distinguibili a fatica. Si parlano sopra le une sulle altre.
E tutte quante parlano a me. Parlano a me di me stesso.
-Fallirai.-.
-Non sei un eroe.-.
-Sei debole.-.
-Hai paura.-.
-Non sei nulla.-.
Voci su voci di voci incorporee e impossibili che in un cacofonico insieme mi tormentano.
Cado in ginocchio.Siedo in seiza, come un samurai. Il loro é un maledetto colpo di maglio.
-Sei l'ombra di una luce vuota.-.
-Falso.-.
-Menzogna fatta carne.-.
-Vita priva di scopo.-.
Continuano. Ancora e ancora. Un martellamento continuo. Li ignoro, o almeno ci provo.
Le orecchie sanguinano. I sussurri continuano a parlare, a ingiuriarmi. Impietosi.
-Sei già morto e non lo sai.-.
Le frasi diventano più precise. Mi scavano dentro, riaprono ferite. Vecchi dolori.
-Sei solo. Non sei compreso perché non vali la comprensione che cerchi.-.
Ouch. Questa é brutta. So che fa male. Lo sento. Il dolore é quasi fisico.
-Sono solo...-, sussurro, -Perché ho scelto la solitudine!-, la parte finale della frase é un esclamazione ma la forza é prona, piegata dal dolore.
-Sei un debole. La tua forza é pura illusione.-, la voce é sempre la stessa e non lo é.
-Come la vostra é assoluta falsità.-, replico. Il tono é più fermo. Ma ferito.
Chi sono io? La domanda mi sorge all'improvviso. Mi distoglie dal rispondere alla prossima frase di quei maledetti sussurri senza una bocca a pronunciarli.
-Sei un frutto avariato della casualità. Nessuna divinità ha sancito la tua nascita. Nessun fato ti ha posto sotto i riflettori.-, i sussurri ora sembrano galvanizzati dal mio interrogarmi.
Io sto in silenzio. Non perché i sussurri abbiano ragione, ma bensì perché il mio essere é concentrato in un altro punto, su un diverso interrogativo.
-Chi sono io?-, chiedo al nulla e al tutto. Nessuna risposta. Non fuori.
Dentro di me invece? Avevo detto di essere qualcos'altro, ma cosa precisamente?
Qualcosa di più di un essere decadente. Qualcosa di meglio...
-Non sei nulla. Morirai e l'universo scorderà che sei esistito.-, proclamano i sussurri.
-Un soffio di vento é meno inpermeante di te.-, sbilano.
Io continuo a cercare, scavando dentro di me. Chi sono?
I sussurri continuano a crescere, ora sono una legione, se prima erano appena un gruppetto.
Una moltitudine di malignità. Li ignoro. Non é più tempo di ascoltarli.
Se c'é una risposta la devo trovare dentro di me.
E improvvisamente la capisco. Io non sono ciò che penso di essere.
Non sono neppure ciò che vorrei essere.
Sono ciò che sono.
Quando apro gli occhi, il dolore é devastante. È come una seconda nascita.
E improvvisamente, le ombre prendono vita.