Cinema Land

Imperioso ritorno di Ridley Scott alla fantascienza.
Il maestro dei lunghi piani ci ammalia ancora oggi come fu per Alien e Blade Runner. Le inquadrature vastissime strizzano l'occhio allo sfarzo artistico del maestro Leone e alla rarefazione temporale del grande Kubrick. E' proprio con il capolavoro sci-fi di quest'ultimo, "2001: Odissea nello spazio", che lo spettatore attento troverà la fonte stilistica da cui Scott ha attinto per riempire la fotografia di molti fotogrammi. Almeno fino a quando l'intera vicenda non decolla con decisa naturalezza.
Il ritmo cambia drasticamente e incrementa inesorabile in una danza diabolicamente sincronizzata con le pulsazioni dello spettatore, fino al finale liberatorio, o quasi.
L'effettistica è da prima classe. Tecnicamente è una gioia per gli occhi e portano chi è intento ad ammirare il film a credere a tutto ciò che sta guardando (incredibile la scena dell'intervento addominale).
Degne di nota sono le interpretazioni di 2 attori: Noomi Rapace, senza dubbio la nuova Sigourney Weaver di Alien e Michael Fassbender, che sfoggia una glaciale recitazione senza lasciare punti di riferimento.
L'unica pecca può essere la pochezza e la scarsa profondità della trama. La poca caratterizzazione dei personaggi risulta fastidiosa, soprattutto da un regista esperto come Ridley Scott.