Bentrovati, cari lettori, care lettrici.
Oggi avvio il secondo contest del Rotary Room, basato su:
Slice of Life in prima persona, tempo presente.
Perchè?
Perchè così io voglio, così io ordino.
La cosa si riassume in: scrivere in presente prima persona è naturale, quasi, ma presenta non pochi rischi per lo stile, i tempi, la sintesi; si corre il rischio di creare cose 'diariose' e pesanti, di eccedere in descrizioni, aggettivi, di annoiare.
Le solite 20 righe di foglio A4 dimensione 12, e fatevi sotto!
Avete tempo una settimana da oggi ^_^
Esempio stupiderrimo:
L'afa è pressante, intensa; lasciare l'auto in sosta equivale ad abbandonare la frescura del condizionatore ed immergersi nel burro sciolto del pomeriggio.
Dal baule prendo la sua valigia, il sole è una pressa.
Lei apre la portiera, appoggia un piede sull'asfalto e raddrizza la schiena, stirandosi.
Poco dopo ha dei capelli appiccicati alla fronte sudata.
Non è bella nel senso comune del termine, è graziosa semmai, alta e slanciata; una creatura selvatica e pura, ma sopratutto selvatica.
Poche frasi di rito, entra nel terminal trascinando il trolley, si volta e mi sorride agitando una mano.
Vorrei averla abbracciata; ...non l'ho fatto.
Un tassista mi chiede una sigaretta, la fiamma dell'accendino è invisibile nella luce estiva.
Proprio mentre l'uomo aspira la prima boccata ed io lo imito, una signora chiede una corsa.
Il baffuto tassista sbuffa, guarda la sigaretta appena accesa e dice "passo."
La signora offesa si allontana.
Lo guardo stupito.
" C'è sempre n'artra corsa " si giustifica l'uomo facendo spallucce.
Sorrido, davvero, sorrido di cuore.
Il terminal rumoroso di genti e bagagli, il caldo opprimente, l'afa tremenda; tornerai.
" C'è sempre n'artra corsa " ripeto con la sigaretta a traverso, all'angolo della bocca.
" Avoja se ce n'è." conferma il tassista.
KimiKaguTitolo: NIENTE PAURA TU CORRI.
Il respiro si fa sempre più pesante. Alzo la testa, 40 metri. Le mie gambe si rincorrono l’un l’altra, scivolano via vicine dandomi sempre più velocità. Come in un perfetto macchinario, tutti i muscoli lavorano insieme, in sincronia. Così macino metri, veloce come il vento. Le lunghe falcate lasciano via via dietro di me sempre più metri. Ma il fiato si accorcia ulteriormente,allora alzo ancora lo sguardo: 20 metri. Ce la posso fare. Ce la devo fare.
La sfera danza quasi sfiorando appena l’esterno dei miei piedi, che lo allontanano leggermente passo dopo passo. Una goccia di sudore mi scende lungo la tempia, mentre sento il sangue pulsare nelle vene e il cuore battere nel petto. Due avversari si avventano contro di me, e la preoccupazione mi assale. Cosa faccio? Cosa mi invento? Se sono più veloci? Non c’è tempo, non c’è tempo non c’è tempo! Mi sono già addosso.
Così, con estrema naturalezza inizio a correre sulle punte, rallentando la corsa, respiri profondi a bocca aperta, peso sulla gamba sinistra, e cambio di direzione. Sembra aver funzionato perché il primo è andato ma ora la palla è lontana e arriva il secondo. Cosa mi invento? E’ più veloce, è più veloce, è più veloce. Già lo vedo. Arriva prima sul pallone. Provo in qualche modo ad arpionarlo ma è troppo tardi. Leggo la delusione negli occhi dei miei compagni. No, non deve accadere! D’improvviso ritrovo le energie quel tanto che basta, i quadricipiti spingono con tutta la loro forza sul ginocchio, che comprime il resto della gamba sul suolo fino a spingermi più veloce. Tocco la palla con la punta del piede e la allungo abbastanza da sfuggire al difensore, ma ora il portiere sta uscendo, se la palla supera la riga potrà prenderla lui. Un ultimo sforzo, mi ripeto. Continuo a spingere sulle gambe, quasi non le sento più. Arriviamo quasi contemporaneamente sul pallone, allora tocco sotto morbido il pallone e…ed è boato.
StarkSete.
Fame.
Dolore ai piedi.
Erano queste le sensazioni che mi tormentavano mentre la carovana si spostava, lasciando solchi nel terreno, umido dell'ultima pioggia caduta ieri notte.
Marciavamo da settimane ormai, marciavamo dimentichi di tutto, il dolore, la sete, la paura. Il fango non ci rallentava, la sabbia non ci seppelliva, le roccie non ci ferivano.
Pensandoci, era proprio questo che significava Islam, abbandono; io e gli altri discepoli avevamo abbandonato tutte, case, ricchezze, famiglia, al fine di porre la nostra vita al servizio di Allah. Giravamo di città in città, di oasi in oasi, portando nei loro cuori e nelle loro menti la parola del Profeta, rincuorando gli afflitti, incoraggiando i valorosi, consolando chi soffriva. Ogni giorno pregavo Allah e il profeta di darmi la forza necessaria per portare avanti il suo incarico, di rendere limpida la mia mente e sciolta la mia lingua, di liberarmi dalle passioni terrene, di far tacere quelle voci nella mia testa.
La preghierà però non sempre aveva effetto come speravo; le voci continuavano ad occupare la mia mente, tormentando i miei sogni e disturbando la mia veglia. Le voci erano pressanti, perentorie, ponevano delle domande, insinuavano dei dubbi. Camminavo. Camminavo e riflettevo.
"Allah Akbar" recitano le nostre sacre Sure, lo so, lo so, niente può sfuggire al nostro Dio, capisco... Ma allora perchè il male continua a dilagare nelle nostre terre ? Perchè ogni giorno i miei occhi sono costretti ad assistere a queste morti, a questo dolore, a questa crudeltà ?
"Dio lo vuole" recitano i nostri guerrieri, dandosi coraggio a vicenda, prima di ogni battaglia, consapevoli che ognisole che nasce potrebbe essere l'ultimo per loro, lo so, lo so, "Dio lo vuole"...
Ci insegnano fin da piccoli a non mettere mai in dubbio la parola di Allah e le parabole del Profeta, ma nonostante questo, io mi continuo a chiedere, è proprio questo il volere di Dio ?
È Dio a chiederci di uccidere, torturare, bruciare, chiunque non la pensi come noi ?
È Dio a chiederci di violentare le donne, rendere schiavi i bambini, sgozzare i più anziani ?
Jake Joke
Quel "Sarà divertente" è dannatamente creepy.
braska
Complimenti, mi è piaciuta molto
Biblos Rotary Room
braska non devi leggere l'esempio, devi partecipare e scrivere
KimiKagu
Titolo: NIENTE PAURA TU CORRI.
Il respiro si fa sempre più pesante. Alzo la testa, 40 metri. Le mie gambe si rincorrono l’un l’altra, scivolano via vicine dandomi sempre più velocità. Come in un perfetto macchinario, tutti i muscoli lavorano insieme, in sincronia. Così macino metri, veloce come il vento. Le lunghe falcate lasciano via via dietro di me sempre più metri. Ma il fiato si accorcia ulteriormente,allora alzo ancora lo sguardo: 20 metri. Ce la posso fare. Ce la devo fare.
La sfera danza quasi sfiorando appena l’esterno dei miei piedi, che lo allontanano leggermente passo dopo passo. Una goccia di sudore mi scende lungo la tempia, mentre sento il sangue pulsare nelle vene e il cuore battere nel petto. Due avversari si avventano contro di me, e la preoccupazione mi assale. Cosa faccio? Cosa mi invento? Se sono più veloci? Non c’è tempo, non c’è tempo non c’è tempo! Mi sono già addosso. [segue]
KimiKagu
Così, con estrema naturalezza inizio a correre sulle punte, rallentando la corsa, respiri profondi a bocca aperta, peso sulla gamba sinistra, e cambio di direzione. Sembra aver funzionato perché il primo è andato ma ora la palla è lontana e arriva il secondo. Cosa mi invento? E’ più veloce, è più veloce, è più veloce. Già lo vedo. Arriva prima sul pallone. Provo in qualche modo ad arpionarlo ma è troppo tardi. Leggo la delusione negli occhi dei miei compagni. No, non deve accadere! D’improvviso ritrovo le energie quel tanto che basta, i quadricipiti spingono con tutta la loro forza sul ginocchio, che comprime il resto della gamba sul suolo fino a spingermi più veloce. Tocco la palla con la punta del piede e la allungo abbastanza da sfuggire al difensore, ma ora il portiere sta uscendo, se la palla supera la riga potrà prenderla lui. Un ultimo sforzo, mi ripeto. Continuo a spingere sulle gambe, quasi non le sento più. Arriviamo quasi contemporaneamente sul pallone, allora tocco sotto morbido il pallone e…ed è boato.
KimiKagu
spero di non aver annoiato
Biblos Rotary Room
Grazie a KimiKagu di aver partecipato ho già messo il racconto nella pagina novità del secondo contest, per il voto aspetterete la fine così c'è l'effetto suspance
KimiKagu
ahhhh sei un maledetto ç_ç
Ragu
Che tortura è questa del voto finale.
Comunque bel racconto KimiKagu, anche se, almeno per la mia esperienza personale, in un campo da gioco certe situazioni avvengono talmente velocemente che spesso nemmeno mi accorgo di cio che mi circonda fino ad azione conlusa. Ma non sono proprio un tipo romantico.
Biblos Rotary Room
....Kimi, l'aver usato per titolo una canzone dei gemelli diversi ti porterà a crudele stroncatura, quindi relax&take it easy
KimiKagu
il titolo della canzone alla quale tu fai rifermento "Tu corri...", quindi non puoi contestarmi il titolo ç_ç NON PUOI u.u
Grazie per il complimento Ragu, comunque anche se effettivamente le dinamiche di gioco nella realtà sono molto più fluide e veloci, effettivamente sono tutti pensieri che tu, consciamente o meno fai o per lo meno per me è così, a volte me ne rendo conto, altre mi viene naturale, ma sotto ogni azione che compiamo c'è sempre un'elaborazione del cervello, che per risultato ha quella determinata azione
Ragu
Può darsi.
Biblos Rotary Room
@DeLorean: le regole sono le stesse della volta precedente, però invece di essere un contest libero questa volta è vincolato da: attinenza alla realtà - utilizzo del singolare presente in prima persona.
Uno slice of life introspettivo, insomma
@Kimi: tvb
APPROFITTO PER COMUNICARE CHE, SU RICHIESTA DEL CARO RAGU, RADDOPPIO IL TEMPO UTILE E VI ESORTO A PARTECIPARE CON PIU' DI UN RACCONTO! PIU' RACCONTI RACCOLGO PIU' C'E' LA POSSIBILITA' DI AVERE UN PREMIO AL VINCITORE e condividete, cribbio
Jake Joke
Io intento leggo tutti i racconti
Biblos Rotary Room
^bravo non fare come Nerd che pesaculeggia in giro e basta
Biblos Rotary Room
Ho avuto i brividi freddi per un momento, quando ho visto la notifica Dartagnan ha commentato...
KimiKagu
occhebello posso scriverne un'altro *-*
KimiKagu
(della serie che tutti i prossimi commenti saranno "ti prego non farlo, ne abbiamo le scatole piene" LOL)
Jake Joke
Se lo fai però non utilizzare l'apostrofo col maschile
KimiKagu
era per vedere se siete attenti u.u
Biblos Rotary Room
Non sei l'unica, temo
Biblos Rotary Room
Dato che siete pesaculi di merda, inserisco un racconto breve inviatomi dal mio fido scudiero Stark leggete tutti e meditate, gente
Ragu
Aspetta e non disperare.
Stark
Grazie di averla inserita Comunque, per evitare disguidi, non sono un arabo
Djego
Quando si concluderà?
Biblos Rotary Room
tecnicamente a 'sto punto lo tengo aperto tutto agosto, tanto non ci partecipa nessuno
Stark
Le storie inserite si possono modificare ? Avevo intenzione di aggiungere una parte finale, ma sono ancora incerto...
Biblos Rotary Room
devi rientrare nel limite delle righe utili leggi l'OP
Stark
Ah ok, come non detto