Beamos

Gioco davvero molto bello, finalmente con il coraggio di sperimentare nuove dinamiche, fresche e originali. Lo stile visivo è spettacolare, ma andiamo oltre le apparenze.
Il fulcro del gioco si articola in fasi dal gameplay più esplorativo ed altre in cui si combattono gli avversari. Nelle sezioni esplorative ci si ritrova a muoversi per le città del regno di Alea e a dialogare con i personaggi secondari, svolgendo missioni per loro o facendo acquisti di nuove carte (leggi dopo).
Nella parte di combattimento risalta subito all'occhio la particolare scelta di gestire le battaglie scandendo le "mosse" del giocatore in base ai lanci di dado. Senza spoilerare nulla della trama, vi basti sapere che ogni vostra mossa è legata ad un certo consumo di punti, i quali vengono assegnati "casualmente" lanciando un dado (che è poi un vostro comprimario per tutto il tempo di gioco). Le azioni che potete svolgere saranno determinate in base ad un deck di carte (ovvero un set di mosse) che potrete controllare, personalizzare e potenziare man mano che progredire nel gioco.
Il gioco ha tanto da offrire, ha una storia principale un po' deboluccia ma contornata da un contesto che ho trovato sorprendentemente interessante, spesso oscuro e profondo (a volte al limite anche della denuncia sociale, altre volte assumendo e trattando temi molto più introspettivi e psicologici), fasi esplorative e dialoghi un po' lenti a volte ma bilanciati da combattimenti dinamici e divertenti.
Insomma, aspettatevi non un capolavoro ma un gioco pieno di personalità e spunti interessanti.

Voto: DIESCI! Ah no, 8.