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MastroN64
Cover S.T.A.L.K.E.R.: Call of Prypiat per PC

Vacanze Prypiatiane

Dopo un primo capitolo eccellente ed un prequel non esaltante, le aspettative per questo sequel erano altalenanti ma per fortuna non sono state disilluse ma anzi ampiamente ripagate.
Infatti COP non solo fa suoi i punti forti della serie ma ne migliora anche diverse meccaniche e aggiunge alcune novità atte a migliorare la vita del giocatore.

Dal punto di vista tecnico si discosta poco dal precedente ma riesce di nuovo a limare e migliorare qualcosa come la resa dell'acqua o la mole poligonale. Va da se che il motore di gioco al tempo dell'uscita faceva ormai sentire il peso degli anni ma tutto sommato la Zona (come sempre vera protagonista del gioco) riesce a non perdere un pelo del suo (decadente) smalto. Dal lato audio aldilà dei soliti buoni effetti sonori, che siano armi, versi o mugolii vari, manca forse qualche tema musicale un pò più memorabile ma niente che possa ledere le grandi atmosfere che il gioco sa regalare.

Iniziato a giocare ci sentiremo subito a casa. Il sistema di controllo resta lo stesso così come le meccaniche di gioco. Fatto salvo per quelle migliorie cui accennavo pocanzi, come ad esempio dei tasti di scelta rapida per gli oggetti o la stamina che si ricarica anche mentre si cammina senza bisogno di restare fermi immobili. Altra cosa che ho apprezzato parecchio sono le armi o munizioni nel menu che si evidenziano dello stesso colore una volta selezionate per far capire immediatamente quali si usino une con le altre senza dover per forza leggerne ogni volta la descrizione.
Per fortuna le guerre tra fazioni (sempre presenti) non hanno più lo stesso peso che avevano in Clear Sky ma restano al margine come in Shadow Of Chernobyl e patteggiare per una o l'altra ci consentirà di avere alcuni vantaggi o prendere parte a quest esclusive.
Quel che invece il gioco riprende dal titolo precedente sono le armi e le armature potenziabili e modificabili. Però a differenza di CS, COP fa le cose per bene andando ad inserire quest per consentire agli addetti del settore di potenziare il nostro equipaggiamento ulteriormente ma soprattutto lo fa in maniera intelligente.
Perché se in CS difficilmente si tornava sui propri passi o era possibile avere a portata di mano qualcuno che riparasse l'equipaggiamento potenziato con tanta fatica o sudore, in modo da non doverlo abbandonare o utilizzare tutto scassato, in COP gli sviluppatori si sono fatti furbi ed hanno diviso la Zona in tre porzioni distinte.
Porzioni in cui avremo sempre a disposizione una sorta di base operativa per curarci, potenziare e riparare l'equipaggiamento o depositare e prelevare oggetti. Per non parlare di compravendite varie o accettare nuove missioni. Con le mappe di gioco cosi strutturate è tutt'un'altra musica e le meccaniche di potenziamento trovano finalmente la loro ragion d'essere.

Visto che ho menzionato le missioni tanto vale parlare delle numerose side quest a disposizione del giocatore. Devo dire che per quanto le fetch quest non manchino sono molto meno presenti che in passato e che anzi la maggior parte delle side quest siano decisamente ben fatte e interessanti.
Non a caso mi sono cimentato nel completarle tutte per il mio divertimento e conseguente progressione del mio equipaggiamento.

Altra componente che assume maggior rilevanza sono le emissioni. Per chi non lo sapesse si tratta di una sorta di tempesta che investe tutta la Zona e che ci obbligherà ad interrompere qualsiasi attività in corso per trovare immediatamente un rifugio sicuro. Temevo avessero una frequenza ed un impatto tali da rivelarsi fastidiose, ed invece tutto sommato non fanno che aggiungere ulteriore folklore ad un gioco già ricco di carattere.

Quindi almeno finora sembrerebbe il miglior capitolo della serie, purtroppo però non è così.
A mio avviso pur nel suo essere un diamante grezzo SOC rimane ancora insuperato.
Questo perché dove COP mostra di più il fianco è proprio nelle missioni principali e nella trama.
Ben fatte e tutto sommato interessanti, a volte anche abbastanza originali ma mai epocali o d'atmosfera come in SOC.
Anche se di tutt'altra caratura rispetto a CS e sui binari giusti come luoghi e atmosfere, in COP non si riesce a raggiungere le vette del capostipite.
Sicuramente un peccato ma resta comunque un gioco veramente bello e altamente consigliato a tutti i fan della Zona di esclusione.
Quel che mi piacerebbe è che in Stalker 2 ci fossero trama e quest principali della caratura di SOC con le sidequest e le migliorie alla struttura di gioco di COP.
Non ci resta che sperare...

MastroN64

ha scritto una recensione su S.T.A.L.K.E.R.: Clear Sky

Cover S.T.A.L.K.E.R.: Clear Sky per PC

Ti piace la frutta? Mangiati questo ananas!

Avevo letto pareri discordanti su questo Clear Sky.
Stravolgendo le regole di normale stesura di una recensione vi dico subito che non è assolutamente un brutto gioco anche se mi pare già (sto giocando Call Of Prypiat) il più debole della trilogia.
Certo il fatto che sia un prequel non lo ha aiutato ma tutto sommato sarà bello rivedere location note o capire come erano disposte le fazioni di Stalker sul territorio prima degli eventi narrati nel capitolo principale.

Gli elementi che hanno reso grande Shadow Of Cernobyl ci sarebbero tutti e pure diversi aggiustamenti del gameplay, anche se in buona parte non tanto ben riusciti.
Però aver spostato l'accento del gioco così tanto sugli scontri tra le varie fazioni di Stalker ha fatto si che sembri più uno sparatutto bellico in stile medal Of Honor o Soldier Of Fortune che uno Stalker, con tutti i compromessi del caso.

Feature che si sposavano benissimo con SOC come le armi che si inceppano mal si adattano a tutta quella pioggia di proiettili continua, così come il dissanguamento (in tal proposito qui è stato fatto un nuovo HUD più folkloristico ma con spie e lucine piccolissime che lo rendono meno immediato e di diffcile lettura) o le armi danneggiabili. Armi questa volta anche upgradabili ma col fatto che le useremo tanto si degraderanno velocemente e spesso non avremo neanche nessuno nei dintorni che possa fare le adeguate (e carestose) riparazioni.
Anche i livelli di radiazioni subito elevatissimi appena si esce dalla strada principale durante diverse battaglie urbane e non, sono molto fastidiosi, come una sorta di muro invisibile che spezza l'immedesimazione e in più fa tanti danni alla già precaria salute del giocatore.
Il peccato più grande però è che questa volta la nostra avventura avrà decisamente tinte meno horror e i laboratori abbandonati saranno solo un lontano ricordo (salvo poche eccezioni).

Tra i lati positivi troviamo invece un motore grafico affinato, una miglior gestione degli artefatti (i quali stavolta andranno trovati con l'ausilio di un apposito contatore geiger e non saranno in bella vista lungo il percorso), nuove armi, l'approfondimento delle anomalie e una IA ancora più agguerrita e con nuove frecce al suo arco, come la possibilità di lanciare granate per gli umani o le illusioni per gli pseudo cani.

Concludendo ci troviamo d'innanzi ad un gioco sicuramente discreto ma che soffre un pò di una crisi d'identità, mettendo da parte diversi suoi punti forti in favore di altri più generici e meno riusciti.
Perdersi nella Zona è sempre un piacere ma si poteva sicuramente fare di più.

7.5

Voto assegnato da MastroN64
Media utenti: 7.2

MastroN64
Cover S.T.A.L.K.E.R.: Shadow of Chornobyl per PC

Anomalia portami via

Finito! A quanto pare son riuscito pure a prendere il vero finale una volta tanto, alla prima run e completamente blind.
Volevo giocarlo fin dall'uscita ma all'epoca dovetti passare, per via del mio PC non all'altezza.
Nel frattempo ne son passati di anni ma meglio tardi che mai, soprattutto in ottica del prossimo capitolo.
Ringrazio ovviamente Marchiato che con la sua passione per la Zona nel tempo non ha fatto altro che andare a ravvivare la mia curiosità nei confronti del titolo.

Che dire, è veramente un bel gioco.
Un mondo aperto diviso in grandi aree che vanno a formare la Zona, il vero protagonista del gioco.
Affascinante col suo mix di realtà e fantasia dove a volte si fa fatica a capire dove finisca una e dove inizi l'altra.
I mutanti, le fazioni degli Stalker, le anomalie, le tempeste, i laboratori sotterranei, tutto fa stmosfera e rende unico e vivo il mondo di gioco.

Pensavo di trovarmi di fronte ad uno sparatutto, invece è più un Immersive Sim che un FPS. Ha elementi GDR come il peso e la capienza dell'inventario, le varie tute con diversi parametri dal livello di protezione dei proiettili a quello elementale, passando per le radiazioni. Gli artefatti da trovare ed equipaggiare per aumentare per esempio le nostre resistenze o la stamina.
Le nostre azioni influenzano il mondo di gioco e la storia. Storia che ha ben 7 finali. I rapporti che terrete con le varie fazioni di Stalker influenzeranno dove potete andare, che quest potete fare, chi vi sarà amico, chi nemico o indifferente. È possibile anche unirsi ad una qualsiasi fazione o rimanere neutrali come ho fatto io, aiutando un pò tutti ma senza mettersi contro nessuno.
Mi è parso l'approccio più sensato. Perlomeno per la prima run. Va da se che sia un titolo altamente rigiocabile.
Personalmente ho impiegato poco più di 20 ore per vedere la fine, tralasciando però tante fetch quest.

Anche tecnicamente per quanto ormai arretrato soprattutto a livello di edifici e personaggi, sa ancora difendersi bene ma soprattutto non ha perso di atmosfera e fascino.
I cieli di Chernobyl sono ancora "meravigliosi" nella loro inquietudine e i laboratori al chiuso hanno una gestione di luci e ombre sublime che donano in più tratti una tinta horror al tutto. Anche sul fronte audio non delude con versi e parlato originale convincente ed effetti sonori vari e d'atmosfera. Perfino lato OST riserva qualche bella sorpresa.
Menzione d'onore anche all'IA nemica che per quanto non sempre impeccabile mi ha spesso lasciato a bocca aperta. Le creature che popolano la Zona faranno di tutto per accerchiarci ed attaccarci in branco da ogni lato, mente gli umani non se ne staranno fermi ad aspettare che li facciate fuori ma cercheranno di accerchiarci, indietreggeranno, andranno in copertura e si accucceranno per poi prenderci di sorpresa.

Chiaramente il gioco ha anche dei difetti come tante side quest ripetitive ed un lungo perigrinare in lungo e in largo a piedi ostacolati dalla stamina e da un peso mai bastevole. Ci sono anche diversi glitch e bug nonostante l'età e ciò unito alla difficoltà bella tosta a qualsiasi livello fa si che si renda necessario salvare spesso. Usate pure quanti più slot potete per evitare blocchi o decisioni avventate.

Ora mi aspettano Clear Sky e Call Of Prypiat e non vedo l'ora di immergermi di nuovo tra i pericoli della Zona, nell'attesa di uno Stalker 2 che a questo punto si fa sempre più insostenibile.

9

Voto assegnato da MastroN64
Media utenti: 8.7

MastroN64

ha scritto una recensione su Max Payne

Cover Max Payne per Xbox

Welcome to Noir York City

Correva l'anno 2002. Io ero uno scapecciato diciassettenne, ormai da almeno un lustro in fissa con Nintendo. Avevo già in casa un Gamecube preso al dayone (anzi il giorno prima).
Era pieno inverno e il freddo mentre camminavo per strada tornando da scuola mi tagliava la pelle come lame di ghiaccio.
Meglio rintanarsi in casa magari davanti la console.

Pareva un pomeriggio come tanti quando ad un tratto il portone di casa si spalancò come le porte dell'inferno. Il freddo mi penetrava le budella ripiene di Nutella mentre una sagoma faceva capolino all'interno della magione.
Quando le tende del portone smisero di agitarsi in preda al vento come signorine in preda ad una crisi isterica riconobbi la figura di mio padre.
Era lui si ma aveva qualcosa stretto tra le braccia.
Era il suo nuovo PC. Un Olidata per chi se la ricorda o era abbastanza grande al tempo da non starsene più sotto la sottana della donna che lo ha messo al mondo.

Lo montammo in balia alla frenesia come tossici in preda ad una crisi di astinenza.
Aveva anche un nuovo monitor, probabilmente proveniente dalla cina. Roba strana, molto più sottile dei normali tubi catodici, mi chiedetti come facesse a funzionare.

Una volta avviato notai subito un nuovo tipo di Windows. Si chiamava XP, nome esotico e che mi convinceva poco. Oggi avrebbe potuto tradursi in un emoji ma allora non esistevano.
Chissà se sarebbe riuscito a sostituire l'ottimo '98 nel mio cuore da ex pcista, ormai inaridito come il deserto del Nevada.

Ad ogni modo premuto start e aperto il menù a tendina il mio sguardo fu catturato come un ronzino al lazo di un cowboy da un software insolito.
Il suo nome era Max Payne, roba Yankee pensai.
A ben rimembrare avevo già visto quel nome da qualche parte. Probabilmente tra le pagine di Consolemania o qualche altra rivista dell'epoca. Non aveva catturato la mia attenzione al tempo, sulla spigolosa console Nintendo non sarebbe uscito e io ero più tipo dagli occhi a mandorla, almeno come software.

Guardai mio padre giocarci, non era mai stato un videogiocatore, salvo casi sporadici e arcaici e vederlo gestire mouse e tastiera in un mondo 3D non era un bello spettacolo.
Era goffo e impacciato, come un verginello in un covo di baldracche consunte, ed il povero Payne finiva spesso per rotolare contro il muro o i bidoni dell'immondizia della metropolitana Newyorkese.
Il giorno dopo mentre lui era ancora al lavoro anch'io feci conoscenza di quel mondo sporco e rancoroso. Non mi dispiacque ma neanche mi conquistò. In fondo pareva la brutta copia del Punitore e a me piacevano giochi più ragionati, alla Goldeneye.
Introduceva il Bullet Time nel mondo dei videogiochi ma a me Matrix non era mai piaciuto, forse perché me lo fece vedere un professore a scuola e inconsciamente il mio cervello rifiutava tutto ciò che proveniva da quelle mura, chi lo sa.
Mi promisi di ritornarci sopra ma già pensavo a far digerire all'Olidata roba come MGS2 Subsistance o Shadow of Memories e fu così che io e Max non ci vedemmo più. Ognuno in corsa su binari paralleli destinati a non incontrarsi mai.

Però si sa il Signor Payne non è tipo da lasciare faccende in sospeso e chiude sempre i conti aperti.

Oggi alle porte dei quarant'anni non sono più quello di allora. Le speranze ed i sogni stanno lentamente lasciando il posto ad acciacchi e pesi da portare sulle spalle.
La mia vita tutto sommato va bene, non mi lamento. Solo il tempo sembra sfuggirmi inesorabilmente dalle mani, come uno sgusciante serpente a sonagli che va a rintanarsi sotto una cocente pietra dell'arizona.
Non so se ho realizzato il sogno Americano ma almeno io moglie e figlia li ho ancora.

Ogni tanto frequento una bettola chiamata Ludomedia, spesso c'è gente strana al suo interno. Gente che non ha niente da perdere tra Hater, Troll, Fake, personalità multiple, depravati, feticisti dei piedini, persone che non sanno chi sono e altre che ucciderebbero per una PS5.
Fortunatamente ogni tanto si incontra anche qualcuno d'interessante, tra questi (pochi) c'è uno che se ne va in giro con un cappello da pirata e ha una faccia da gatto. Pare sapere il fatto suo tra giochi Rari e Capi Mastri.
Così tra un whisky e l'altro inizia a blaterare di Alan Wake e della storia di Remedy. La prende alla lontana e dopo aver citato giochi di rally mortali inizia a parlare di lui. Si Lui il poliziotto rinnegato, quel Max Payne che avevo conosciuto fugaciemente più di vent'anni prima.

Il destino è beffardo si sa e così nonostante l'Olidata ormai sia cibo per avvoltoi da lustri, in una nuvola di vapore compare di nuovo sul mio PC attuale. Era in saldo dicono, saldi di autunno o roba simile.
Va bene asserisco, appena posso magari gli darò una seconda possibilità ma ora ho altro per la testa.

Payne però non è un tipo paziente e qualche giorno dopo si presenta direttamente alla mia porta sotto forma di versione Xbox.

Ora non posso più evitarlo, mi ha trovato. Ci puntiamo entrambi la pistola alla testa. Lui ha una Desert Eagle, roba Americana, io una nostrana Beretta. Potrebbe farmi saltare facilmente le cervella e spargerle per tutta la cucina se volesse e invece si limita a guardarmi dritto negli occhi, immobile.
Dopo qualche secondo che sembrano ore si muove, accenna un ghigno, forse un sorriso ma non credo si ricordi come si facciano.
Ha una faccia strana, difficilmente interpretabile, quasi imperscrutabile ma me lo faccio bastare. Mettiamo giù i ferri e ci spostiamo di sotto in taverna. Mentre osserva la mia collezione preparo due whisky, a lui piace annusarlo e sentirne il sapore in bocca. Ci sediamo e iniziamo a parlare.

Devo ammetere che più lo conosco e più mi piace, anche lui è invecchiato come me ma non ha perso il suo smalto.
In fondo è un tipo divertente e alla mano e le storie che ha da raccontare fanno decisamente presa sul me attuale.
Mi piace proprio il suo stile, bada al sodo e ha carisma da vendere. Tra l'altro ha proprio una bella voce.
Mi parla delle difficoltà che ha dovuto affrontare, di nemici scaltri, intelligenti e capisco che oggi non ci sono più gli sgherri di una volta.
Scopriamo pure di avere delle cose in comune, ad entrambi piace Twin Peaks.
Le ore in sua compagnia scorrono veloci, non sono state tante ma di qualità.

Poi si alza e fa per andare, lo accompagno alla porta, più per sincerarmi che non la sfondi a calci che per timore non trovi l'uscita. È già fuori e il sole del tramonto lo illumina come un pistolero alla fine di un bel Western. lo ringrazio per essere passato, mi sarei perso tanto altrimenti. Lui si gira appena, fa il suo solito ghigno e s'incammina.

Sembra compiaciuto ma non faccio in tempo a chiderglielo che già non lo vedo più, sparito più in fretta dello stipendio di un giocatore incallito di video poker.
Quel che mi rimane oltre al sapore del Whisky in bocca è una piacevole sensazione e la consapevolezza di non avere più conti in sospeso.

9

Voto assegnato da MastroN64
Media utenti: 9.1

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