Catalizzatore sgargiante
Il reboot di Mirror's Edge, pubblicato nel 2016, otto anni dopo l'originale, prende giusto alcuni spunti in comune con l'idea prototipale e su questa ne sviluppa una trama completamente nuova ma basata sulle stesse tematiche. La cosa interessante di questo nuovo capitolo è che ogni aspetto è un netto miglioramento dal primo titolo. Il comparto tecnico è ancora oggi splendido e le sequenze di corpo a corpo, grave punto debole del predecessore, sono ora incredibilmente ben congeniate e funzionanti.
Di contro hanno totalmente rimosso l'utilizzo delle armi da fuoco, che tuttavia funziona per il tipo di personaggio che è Faith. Adesso il mondo di gioco è un open world liberamente esplorabile, sebbene non particolarmente vasto, allocato interamente sui tetti di Glass, la città fantastica ove si svolgono le avventure. Come ogni open world, è pregno di missioni secondarie e collezionabili da raccogliere. Molte delle attività collaterali si basano sul raggiungere un dato luogo nel minore tempo possibile, cosa che non risulta affatto ripetitiva grazie all'eccellente parkour. Muoversi tra i tetti, arrampicarsi, saltare, scivolare ed effettuare acrobazie è incredibilmente soddisfacente.
Anche questo reboot si conclude poi con un finale aperto per un seguito che, purtroppo, non vedrà mai la luce. Questa seconda vita di Mirror's Edge: Catalyst è la coronazione dell'idea originale, e originale è l'aggettivo più indicato per descrivere questo gioco. Consigliato a chiunque ami i giochi d'avventura in prima persona e voglia cimentarsi in qualcosa di, ormai, unico nel suo genere.